Un po’ di cronistoria …..
Qualche mese fa, nell’ultima assemblea Proloco, si e’ discusso in merito al protocollo d’intesa proposto dall’Amministrazione allo scopo di poter (finalmente) “lavorare insieme” al progetto Ente Unico, mediante condivisione di un progetto e di un percorso che avrebbe dovuto terminare entro fine settembre con la formalizzazione appunto di una societa’ pubblico/privata avente come unici soci Comune e Proloco.
C’era in ballo la questione del pregresso, e cioe’ dei contributi che il comune non aveva ancora erogato e riguardanti la gestione dell’ufficio, nonche’ la eventuale contribuzione riguardante le attivita’ estive.
L’Assemblea si era espressa piuttosto chiaramente, nel richiedere al Direttivo la firma del protocollo d’intesa solo nel momento in cui il comune avesse appianato il suddetto “pregresso”.
Qualche giorno dopo, in una riunione in comune, presenti Proloco, Cooperativa, Consorzio, Comune e il segretario comunale (che ha spiegato il percorso da seguire), viene stilato il protocollo d’intesa vero e proprio, che verra’ poi firmato successivamente nel momento in cui l’amminstrazione da seguito alle promesse e appiana il pregresso.
Nella sostanza, il protocollo d’intesa prevedeva questo:
- condivisione del percorso volto alla creazione di una societa’ pubblico/privata mediante trasformazione della esistente Cooperativa Valdidentro, nella quale sarebbero rimasti i soli due soci fondatori …. Comune e appunto Proloco;
- costituzione di una commissione che avrebbe dovuto seguire l’iter e discuterne i termini, sviluppando di fatto il progetto;
- impegno da parte della Proloco a svolgere le attivita’ estive, in stretta collaborazione con la Coop. Valdidentro e il Consorzio Turistico
- impegno da parte dell’Amministrazione a garantire la copertura finanziaria del programma estivo
Si giunge successivamente alla firma, dopo che l’Amministrazione delibera la copertura del pregresso. Per il programma estivo i tempi si allungano, nonostante l’incombere dell’inizio della stagione, e la delibera di copertura finanziaria arriva solo verso fine giugno (ci viene comunicata tra l’altro diversi giorni dopo). In qualche modo, comunque, la Proloco riesce a mettere insieme un programma che ovviamente risente non poco dei “tempi tecnici”.
Il programma verra’ poi svolto in collaborazione con i gruppi di volontariato, come di consueto, nel pieno rispetto di quanto siglato nel protocollo d’intesa.
L’Amministrazione, dal canto suo, eroga un acconto sulle manifestazioni sulla base del programma presentato e condiviso, impegnandosi al saldo dietro puntuale rendicontazione (in via di predisposizione).
Fin qui tutto bene.
A meta’ giugno si riunisce la Commissione costituita per intraprendere il cammino della societa’ pubblico/privata, e in quella sede viene illustrata la relazione preliminare (quella fatta fare dal Comune un anno fa), e il percorso che si dovrebbe seguire con tutti i passaggi tecnici e burocratici da mettere in atto.
I rappresentanti di Proloco e Cooperativa pongono sul tavolo i dubbi e le perplessita’ emersi sia in Assemblea che all’interno dei Direttivi, in particolare riguardo al ruolo della Proloco all’interno dell’organismo unico.
Ma in quella sede non giunge alcuna risposta, ne’ mai giungera’ in seguito. Non solo: la commissione non verra’ piu’ riunita se non a statuto praticamente gia’ stilato.
Successivamente a quella riunione, in data 25 giugno l’Amministrazione affida formalmente l’incarico a un esperto (lo stesso che aveva predisposto la relazione di un anno fa),
Nel corso del mese di luglio, il Comune raccoglie le richieste di recesso da parte dei soci della Cooperativa Valdidentro (tranne due), che pero’ non trasmette al consiglio di amministrazione.
Passano i giorni e le settimane …. Si arriva alla settimana di ferragosto. L’amministrazione convoca di nuovo la commissione, proprio nella settimana di ferragosto, inviandoci una bozza di statuto e una bozza di quella che dovrebbe essere la nuova convenzione (tecnicamente ha un nome diverso) che dovrebbe regolare appunto i rapporti tra comune e organismo unico.
Ma con tutto il tempo che c’e’ stato …. Proprio la settimana di ferragosto?????? Comunichiamo che il nostro rappresentante non partecipera’ (e’ un albergatore ….. la settimana di ferragosto oggettivamente era la meno indicata ….. ), e anche la Cooperativa comunica che il proprio rappresentante non e’ disponibile se non in data successiva (se non erro) al 23 agosto, e cioe’ una volta conclusosi il boom estivo.
Nel frattempo, comunque, leggiamo e approfondiamo la bozza di statuto che ci e’ stata trasmessa, e i dubbi e le perplessita’ aumentano considerevolmente.
Tanta era la fretta, che la commissione viene riconvocata dal Comune in data 2 settembre, e in quella sede la Proloco comunica la propria decisione di abbandonare il percorso intrapreso, per tutta una serie di motivi che vado ad elencare:
- la commissione e’ stata costituita come da protocollo d’intesa, ma riunita una sola ed unica volta per analizzare i passaggi burocratici. Mai e’ stata riunita per discutere del progetto vero e proprio e per trovare una reale condivisione di intenti;
- nessuna risposta e’ mai stata data in merito ai dubbi espressi sia da Proloco che Cooperativa, e ancora una volta l’amministrazione ha scelto la strada del non dare alcuna risposta per evitare di affrontare i problemi e di trovare soluzioni condivise;
- la commissione non e’ stata minimamente coinvolta nella redazione della bozza di Statuto, impedendo di fatto alla Proloco di esprimere i propri dubbi in sede di redazione e non solo di discussione finale;
In particolare, riguardo lo statuto, i dubbi riguardano alcuni articoli, e in particolare:
Articolo 24 comma 1 - Al socio pubblico spetta una quota di capitale non inferiore al 51%
Art. 22 comma 1 - L’assemblea delibera, invece, con il voto favorevole dei soci che rappresentano la metà del capitale sociale complessivo (cioè la sola amministrazione comunale) per le decisioni:
a) Inerenti le modificazioni dello statuto e dell’atto costitutivo
b) Relative ad operazioni che comportino una SOSTANZIALE modificazione dell’oggetto sociale;
c) Relative ad operazioni che comportino una RILEVANTE modificazione dei diritti dei soci;
d) Relative all’approvazione degli strumenti programmatici adottati dalla società;
e) Richieste all’assemblea da uno o più amministratori o dai soci che rappresentino almeno un terzo del capitale sociale;
Art. 7.Ogni socio ha un voto proporzionale al conferimento da esso effettuato nel capitale sociale
Art. 11 Ai sensi di legge, la società può emettere titoli di debito ai sensi dell’articolo 2483 codice civile, con decisione dell’assemblea dei soci adottata con il voto favorevole dei soci che rappresentino il 51% del capitale sociale.
Mi chiedo …… quale socio “privato” entrerebbe in una societa’ con questi presupposti, e cioe’ di non avere alcuna voce in capitolo, sapendo in partenza che il socio di maggioranza puo’ fare e disfare, cambiare sostanzialmente oggetto sociale, mettere in atto operazioni che comportino anche una rilevante modificazione nei diritti dei soci, modificarne lo statuto a suo piacimento, senza che il socio di minoranza possa dire o fare nulla per impedirlo??????
A maggior ragione se il socio di minoranza e’ una Proloco fatta di volontari che rappresenta tra l’altro tutto il mondo del volontariato della Valdidentro, e che si ritroverebbe di fatto alla merce’ del socio di maggioranza che ha (lo ribadisco) potere di fare e disfare a suo piacimento senza dover rendere conto all’altra meta’ del capitale.
Che senso avrebbe portare una Proloco dentro una societa’ con tali presupposti???????
Questi sono i passaggi che andavano chiariti dalla commissione, in sede di stesura dello statuto, e non a cose fatte conla pretesa da parte di qualcuno che si accettasse una cosa a scatola chiusa senza poter rilevare alcuna eccezione. E questo in pratica e’ il mandato che il Direttivo ha ricevuto durante l’ultima assemblea …… chiarire il ruolo della Proloco all’interno del soggetto unico …. Cosa che non ci e’ stato possibile fare perche’ le domande in commissione sono state poste, ma a tutt’oggi sono rimaste senza risposte. L’unica risposta e’ stata la bozza di statuto, formalmente corretta, ineccepibile, ma con le contraddizioni che sopra ho segnalato e che ci hanno fatto dubitare sull’opportunita’ o meno di “sposare” il progetto.
Altra cosa …. La Proloco avrebbe di diritto la nomina di un rappresentante in consiglio di amministrazione, che ovviamente conterebbe come il due di picche … ma non e’ questo il problema: trattandosi di fatto di una societa’ sotto forma di srl, ogni consigliere di amministrazione e’ responsabile dell’operato dell’intero consiglio, responsabile civilmente e penalmente!!!!!! Chi si prende questa responsabilita’ sapendo di far parte di un consiglio di amministrazione solo numericamente, senza avere di fatto alcuna possibilita’ decisionale, calcolando oltretutto che detto rappresentante sarebbe comunque (per logica) espressione del volontariato della Valdidentro???????
Vado oltre …. Che senso ha una entita’ unica che pero’ per esistere ha bisogno che restino in essere la Cooperativa (trasformata), la Proloco, calcolando che dovrebbe continuare a esistere anche il Consorzio Turistico …. E che soggetto unico e’ questo??????
E ancor piu ‘oltre …. C’e un progetto attivato in seno alla Comunita’ Montana. Si chiama “un’azienda per l’accoglienza e la promozione turistica del Bormiese”, di fatto un’ente unico comprensoriale nel quale credo (e spero) sia coinvolta anche la Valdidentro. Un organismo che sembra debba nascere a breve, al cui studio ha collaborato lo stesso esperto che ha fatto la relazione e gli statuti sopra citati. Non sarebbe forse piu’ logico concentrare il tutto a livello comprensoriale mantenendo in vita (e’ la stessa amministrazione ad averlo piu’ volte evidenziato) le piccole realta’ locali e gli uffici di informazione ed accoglienza quali ad esempio la nostra Proloco??????
Quale logica si sta seguendo???? Quella del “abbiamo detto che avremmo fatto e ora facciamo” o quella piu’ sensata del “alla luce di …… la soluzione migliore appare essere ….. discutiamone e costruiamo insieme un progetto concreto“.
Questo e’ quanto la Proloco ha trasmesso per iscritto all’Amministrazione in questi giorni, onde evitare che si dica cio’ che non e’. Queste le motivazioni di una decisione, quella di chiamarsi fuori da questo progetto, che vuole cercare di tutelare una entita’ come la Proloco, rappresentativa del mondo del volontariato, che da 30 anni opera sul nostro territorio, un valore aggiunto che molti in questi anni ci hanno invidiato.
E arriviamo ai fatti di questi giorni …..
Viene convocata l’assemblea della Cooperativa, e vengono chiamati a partecipare tutti i soci. Vengono spedite le lettere di convocazione, e due giorni dopo la Cooperativa riceve dal comune le lettere di recesso dei soci che il comune aveva in mano da luglio, e divenute a questo punto ufficiali.
Durante l’assemblea l’assessore al turismo Manlio Viviani ribadisce che con o senza la Proloco il comune andra’ avanti per la sua strada, e il sindaco comunica che avviera’ la procedura di revoca della convenzione in essere, facendosi carico dal 1 novembre prossimo di cio’ che oggi e’ gestito dalla Cooperativa, e paventa la possibilita’ che sia il comune stesso a richiedere il recesso da socio. Altri soci mettono in discussione il “metodo” di acquisizione delle richieste di recesso, in mano al comune da mesi e comunicate alla Cooperativa solo ora, manifestando la volonta’ di ridiscutere (ognuno all’interno della propri associazione) l’opportunita’ o meno di mantenerle in essere o ritirarle.
Il Consiglio di Amministrazione, a questo punto, dovra’ verificare se le richieste di recesso saranno mantenute o ritirate, dopodiche’ dovra’ decidere se accettarle o meno. Nel frattempo si attende che il comune proceda con la revoca della convenzione e con l’eventuale richiesta di recesso che (anch’essa) dovra’ essere accettata o rifiutata da parte del consiglio di amministrazione.
Questo il punto ad oggi.
E domani?????? Ci saranno altri colpi di scena?????? Chi lo sa’.
La cosa sempre piu’ evidente e’ lo stato confusionale di un’amministrazione che procede sulla sua strada, evitando ogni domanda, evitando ogni risposta, parlando di una condivisione di progetti ed obbiettivi che fino ad oggi e’ stata solo espressa a parole ma mai nei fatti.
E dire che a maggio sembrava che ci volessimo tutti bene …. Mani nelle mani sul ginepro …. Ma ancora una volta il “metodo Martinelli” ha portato a compromettere i sinceri buoni propositi espressi solo quattro mesi fa.
E a Natale mancano ora solo 80 giorni …. Qualcuno ci ha fatto il giro del mondo, qualcun altro pare non riuscire a fare nemmeno il giro della piazza del comune.
Faustino