ricopio talis e qualis l'articolo uscito qualche giorno fa sul corriere della sera... giudicate voi!
"Sondrio Da Delebio al Foscagno fioriscono i messaggi multicolori. Solo a Valdidentro ne hanno contati 55 abusivi
Valtellina, l' invasione dei cartelloni
I tabelloni lungo la statale 38 cancellano il panorama. «Ma Comuni e Anas fanno cassa» Cartelloni pubblicitari e una selva di capannoni, molti dei quali inutilizzati. «Scempio del paesaggio in Valtellina»
SONDRIO - Quarantaquattro cartelli in meno di tre chilometri: pubblicità di automobili, vini, frutta, biscotti, bresaola, biancheria intima, villette a schiera. C' è di tutto lungo i tre chilometri di statale 38 che introducono a Delebio, la porta della valle. Benvenuti in Valtellina, ma lo scempio non si ferma qui. Risale lungo l' Adda con un proliferare di orrendi capannoni cresciuti come funghi ai bordi della strada, sino agli antichi terrazzamenti dei vigneti (2.500 chilometri di muretti a secco) che, proprio per le brutture circostanti, non hanno ottenuto dall' Unesco il riconoscimento di patrimonio dell' umanità. Uno smacco che ha lasciato il segno e, inevitabilmente, ha riaperto le polemiche. Sullo scempio dei capannoni in fondovalle c' è stato uno scambio di accuse tra i sindaci e il presidente della Provincia, il leghista Fiorello Provera. I primi ammettono le loro responsabilità, ma puntano il dito sulla Provincia che non ha mai approvato il piano territoriale di coordinamento, pronto dal 2003. Il boom dei capannoni nasce da una duplice necessità: quella dei Comuni di fare cassa (con aree agricole svendute per incamerare gli oneri di urbanizzazione dirottati poi altrove, da sommare alle entrate dell' Ici) e quelle delle imprese, che grazie agli sgravi fiscali vedevano una buona forma di investimento (ma molte costruzioni sono poi rimaste vuote e il crollo del mercato ha fatto sfumare i profitti). In alcuni casi si è anche costruito in fasce di rispetto, quelle interessate da eventuali esondazioni dell' Adda e dei torrenti: a Sondrio è spuntato persino un deposito di carburante accanto al Mallero. Più incomprensibile dal punto di vista dei guadagni dei Comuni, il moltiplicarsi dei cartelli pubblicitari. Delebio, per esempio, a fronte della devastazione paesaggistica incassa un massimo di 4.935 euro all' anno dalle imposte sulla pubblicità. Il vero business è delle ditte che piantano i cartelli e che poi li affittano anche a mille euro per un anno. C' è una società (non della zona) che possiede 4.000 pali in varie parti del Nord. Facile calcolare i profitti a fronte di spese molto ridotte. La grandezza massima dei cartelli non dovrebbe superare i 6 metri quadrati, ma - sempre lungo la statale 38, nel comune di Colorina - si può trovare un cartellone di almeno 18 metri quadrati attaccato a una casa in sasso abbandonata."
e qua viene interessante l'articolo
"Ma i problemi più rilevanti si incontrano verso la parte alta della montagna, sulla statale 301 della Fostacno, tra Bormio e Livigno. Oltre i 1.600 metri di quota c' è infatti un vincolo paesaggistico che viene spesso ignorato da chi pianta i pali. Negli ultimi due anni ne sono spuntati a centinaia, messi senza chiedere il permesso ai Comuni, ma soltanto all' Anas, l' ente proprietario della strada, il quale però sostiene che la verifica del rispetto di eventuali vincoli non è di sua competenza. È così successo che, a Livigno, Anas aveva rilasciato l' autorizzazione per 28 cartelli incassando i relativi canoni. Ma le società pubblicitarie non avevano chiesto nessuna autorizzazione al Comune, che la scorsa estate li ha rimossi tutti. Anas sostiene ora che alcuni di quei cartelli erano lì da anni e «si desume che il Comune abbia percepito l' imposta per tutto il tempo», ma il sindaco Attilio Silvestri smentisce: «Erano abusivi, 22-23 piantati dalla sera alla mattina. Abbiamo diffidato la ditta che però si è rifiutata di toglierli, così abbiamo provveduto noi». Anas, solo in Lombardia, nel 2007 ha incassato 1.000.0109 euro dalla pubblicità stradale, con un incremento notevole rispetto all' anno precedente. Ora anche il sindaco di Valdidentro vuole seguire la stessa strada e ha fatto fare un censimento. È saltato fuori che lungo la statale ci sono 55 cartelli abusivi, alcuni di grande dimensione, che deturpano un paesaggio unico. Uno sfregio alla montagna, che adesso attende giustizia. Le norme, Il Codice, La legislazione, in materia di cartelli stradali è articolata e, spesso, contraddittoria. Il Codice della strada, prevede che «lungo le strade, nell' ambito e in prossimità dei luoghi sottoposti a vincoli a tutela di bellezze naturali o paesaggistiche o di edifici o di luoghi di interesse storico o artistico è vietato collocare cartelli o altri mezzi pubblicitari» Le autorizzazioni Per l' Avvocatura generale dello Stato il divieto non può essere assoluto, ma va rapportato all' obbligo di autorizzazione in aree vincolate da parte di Sovrintendenze, enti locali o enti delegati"