Ok proseguo, ma non lamentatevi che è lunga perchè io vi avevo avvisato. Devo fare una piccola deviazione dalla storia amorosa e spiegarvi che mi succede nel frattempo se no non capite l'insieme.
Ho 18 anni e ho concluso da qualche mese la mia ultima storiella amorosa. L'ho conclusa di comune accordo con il mio ex, abbiamo capito di essere buoni amici e basta, la storia d'amore non fa per noi. Perciò mi ritrovo ad essere uno spirito libero con un'unica idea. Finire gli studi, fare la stagione estiva in un bar di S.Caterina, guadagnare 4 soldini e dedicarmi a fondo perso alla mia principale passione e cioè riuscire a fare qualche corso e diventare una maestra...di sci. Quando arriva LUI io accetto la storia con amicizia, ma in quel momento non sono in cerca del Grande Amore, voglio solo pensare alla scuola e allo sci. Sono la mascottina dei Maestri delle piste di Santa e conosco praticamente tutti. Vado a sciare e porto anche LUI, i miei amici quasi mi sfottono, in primis non è Furiccio e poi non mi stà dietro. Non mi importa, sorvolo sulle cattiverie, LUI è molto dolce e mi fa tenerezza. Praticamente tutte le domeniche lo faccio scarpinare dietro a me...Arriva l'inizio di Aprile ed è una delle poche volte in cui LUI non mi accompagna, causa forse una gara di slittino a Semogo. Sono sulle piste con una mia cugina e sto aspettando di prendere la funivia in fondo alla pista quando arriva a razzo un bimbetto di 7-8 anni e non riesce a fermarsi. Mi travolge in pieno e mi ritrovo per terra senza aver capito neanche bene quello che mi è successo. Lui si rialza e non s'è fatto niente, gli impiantisti accorrono e io rido e scherzo con loro. Uno sci si è spaccato a metà e ha cercato di infilzarmi. Io cerco di rialzarmi ma quando provo mi ritrovo tipo un sacco vuoto dal ginocchio in giù. C'è solo la pelle a tenere insieme la mia gambetta...mi sa che mi sono rotta qualcosa. Mi ritrovo a Sondalo con un ferro che mi mette in trazione, immobilizzata a letto per quanto? Mia madre che in quel momento è la mia confidente continua a dirmi "Ancora pochi giorni..."
ma sono due settimane che sono lì e non vedo loro di alzarmi...non ho ancora capito un cavolo.
Sono ricoverata in un camerone dove fisse praticamente siamo io e una ballerina della Scala che ha avuto un incidente e non può più ballare, la sento piangere di notte. Negli altri letti vanno e vengono vari pazienti, ma io e lei leghiamo in modo particolare. LUI che in quel periodo lavora in Svizzera viene a trovarmi il sabato e la domenica, non è l'unico, ci sono gli amici e i compagno di scuola, parenti e conoscenti vari che in quel periodo mi fanno visita. Un giorno sto pisolando nel mio lettino quando sento la voce di mia mamma fuori dal camerone, sta ciacolando con un maestro di sci che è passato a chiedere notizie, e dice ..."deve stare immobile ancora 2-3 settimane...poi chissà quanti mesi di gesso...altro che sci...è già tanto se non resta zoppa...". Fisso la ballerina e mi vedo a uno specchio. Il mio dolore è il suo dolore e in quel momento esplode una rabbia ENORME. Rientra mia madre e io mi metto a urlarle addosso, che mi ha mentito, di non farsi più vedere e non so quante altre cattiverie, credo che quel giorno mi abbiamo raddoppiato la dose del calmante e di aver pianto non tanto per il mio sogno che ormai era infranto tanto quanto per il fatto che la mamma non aveva voluto dirmi la verità.
Divento scorbutica, intrattabile, non voglio vedere nessuno. Non mi va di parlare eppure ho così bisogno di sfogarmi.
E a questo punto arriva LUI... (ok prosegue la prossima puntata)