Mercoledì sera la scelta della canzone da me interpretata non è stata casuale, ma voleva aprire eventualmente la strada ad un discorso di più ampio respiro, in cui si potesse discorrere dei problemi e dei confronti intergenerazionali: io mi trovo in un’età in cui svolgo il ruolo di figlio, ma non ci sarebbe nulla di scandaloso se fossi anche padre…
Su questo forum navigano persone che si dirigono verso la cinquantina, come anche fanciulle di 15 anni… Visto che ultimamente l’invasione adulta è molto tangibile, come quantità di post, sono curioso di sapere come si sentono i giovani, se vivono problemi o imbarazzi particolari… Non mi rivolgo solamente a Moody, Miki, Giuly e Soxs che “godono” della presenza di gentiori in questo spazio, ma anche a tutti i teen-agers o poco più che si trovano, loro malgrado, a far fronte alla presenza (chissà se gradita o no) di esseri un po’ più stagionati…
E poi l’argomento del confronto tra persone di diverse età è succoso a prescindere da quello che succede in questo forum…
Riporto il testo della canzone di Cat Stevens con la speranza che dia un input alla discussione…

grazie Inos per lìniziativa,sai che questo argomento è un qualcosa che mi piace e al quale tengo in modo particolare,visto che ne abbiamo accennato in altre situazioni,perchè il dialogo tra persone di età diversa,e piu in particolare tra genitori e figli,dove è possibile in modo sereno e franco,è una opportunità da non perdere.
Devo essere sincero che oggi,ripensando alla mia adolescenza,penso a questo come a un vuoto,a una lacuna che purtroppo non è piu colmabile.
Erano altri tempi,è vero,era tutto piu difficile perchè i ruoli erano molto istituzionalizzati e non era semplice dialogare con persone che avevano vissuto da vicino la guerra,la fame,la povertà,cose delle quali noi ogni tanto parliamo ma che non abbiamo mai conosciuto.La difficoltà maggiore probabilmente erano i condizionamenti,da una parte dovuti alle conseguenze appunto di una vita passata difficile e dall'altra di una prospettiva di vita e di benessere che iniziava a delinearsi e consolidarsi.Ma oggi dico, allora ho fatto troppo poco per superare quegli ostacoli,e ripensandoci provo un grande disagioe un po di tristezza,ma allo stesso tempo mi è di grande stimolo per evitare,adesso in un ruolo diverso,di ripetere, se possibile gli stessi errori.
Detto questo,mi piacerebbe vedere questo spazio,diventare un aiuto concreto per tutti.
Per quanto mi riguarda vorrei,con molta semplicità e senza presunzione,dire a me stesso e a tutti gli adulti,genitori e non,che dovremmo e dobbiamo avere una grande disponibilità verso i giovani e i ragazzi,la pazienza e l'apertura nei loro confronti e nei confronti del "loro mondo"non dovrebbe mai venire meno,certo non dimenticandosi dei propri ruoli,e rendere possibile un rapporto e un dialogo schietto e sincero che faccia crescere tutti insieme.
Spero che i ragazzi colgano questa opportunità,per esprimere le loro idee in merito,senza timori,senza inibizioni,con la loro esuberanza e la genuina spensieratezza che li contraddistingue,per parlare delle loro esigenze e delle loro difficoltà,con la consapevolezza che qualcuno li sta ad ascoltare senza preconcetti e pregiudizi,per trovare assieme la strada migliore da percorrer,sarebbe un contributo prezioso e ,ne sono convinto ,molto produttivo.

Grazie a Inos per avere avviato un topic così interessante e a Sandrino per avere aggiunto il suo parere che ci arricchisce di sua esperianza personale in quando credo sia uno dei pochi presenti sul forum che ha vissuto l'esperianza di figlio e vive ora quella di padre.
Credo che sia molto difficile, oggi come una volta, essere genitori e spesso, forse un pò di conseguenza, anche essere figli.
Anni fa, dalle nostre parti, prioritaria era la "sopravvivenza", con tanti figli, pochi soldi, la campagna, e nn c'era il tempo, e, secondo me, l'abitudine, di dialogare in famiglia, di scambiarsi idee e opinioni con genitori a cui magari bisognava dare del "voi"...come si fa a creare complicità, dialogo, a scambiarsi un gesto d'affetto, quando dei genitori forse si aveva addirittura timore? Forse lo stesso valeva anche per i figli verso i genitori, magari una volta a 13 anni si era già via da casa a lavorare, il resto veniva dopo...oggi per fortuna tutti abbiamo il tempo per coltivare forse un pò di più questo rapporto, anche se per altri versi forse le cose nn sono diventate più facili. I genitori di oggi si trovano a fare i conti con molte richieste, bisogna stare al passo...il cellulare, la moto, le uscite...Parlo per deduzione, per ora nn per esperienza, anche se spero sarò presto mamma anche io e chissà come sarà difficile, sotto molti aspetti...credo cmq che il rapporto fra genitori e figli, ma anche a casa all'interno dell' intero nucleo familiare, sia di vitale importanza soprattutto per gli adolescenti, che vi dovrebbero trovare un porto sicuro, un appoggio, un esempio...credo che un genitore che "semina" bene con i propri figli non potrà fare altro, nel tempo, che raccoglierne i frutti.

Non è così scontato che i genitori che seminano bene,e poi cosa vuol dire seminare bene????come si fa???'si potrebbe discutere probabilmente dei mesi interi,raccolgano i frutti,io credo sarebbe un risultato straordinario se questi frutti,che comunque anno bisogno delle loro stagioni per maturare, riuscissero indirettamente a raccoglierli i figli e i figli dei figli e così via.

Volevo dire che credo un figlio che viene cresciuto bene, con dei principi, valori, in un clima familiare sereno, diventerà un adulto responsabile, che gli insegnamenti di un genitore verso un figlio a cui sembra entrare da un orecchio e uscire da un altro prima o poi attecchiscono, nn vanno persi anche se può nn sembrare così..che ognuno in base ai suoi tempi e alle fasi della vita recepisce ciò che gli viene mostrato, offerto, insegnato da un genitore in modo diverso, per qualcuno é più immediato, per altri ci vuole più tempo, ma poi diventa, come dici tu, una catena, o così dovrebbe essere. I genitori seminano e i figli raccolgono i frutti di quell'insegnamento. E comunque credo che nonostante scuola, amici, lavoro, società in generale, una persona si forma, crea le sue basi, all'interno del nucleo familiare, questo volevo dire.

sono contenta di entrare qui e trovare un po' di confronto...sono contenta che qui ci sia gente che ha qualche anno e 1 po di esperienza in più da offrire...ed è bello anche trovare adulti disposti ad entrare nel nostro mondo 1 po' tecnologico x provare a conoscerci davvero(se proponessi ai miei di iscriversi al forum mi riderebbero in faccia...sanno a malapena entrare in internet)...fatto sta che forse,secondo me,questo è 1 modo x scoprire tante cose...capire che magari gli adulti non sono così rompi come possiamo pensare...x gli adulti,capire che noi giovincelli possiamo essere molto diversi da ciò che sembriamo...e poi a me piace ascoltare i grandi che raccontano come era la vita anche solo 40 anni fa...mi stupisco dei cambiamenti...ora vado a fare 1 giro di fuori con il tempo ke fa...ciao

Ciao ragazzi, scusate il mio piccolo intervento, ma me ne vado subito. Ringrazio Inos per questo spazio e soprattutto per la canzone scelta. Prima di iscrivermi al forum e soprattutto prima di entrare in certi discorsi qualche volta mi faccio un sacco di paranoie e paure da sola. Mi dico: "Forse qui non dovrei intervenire!". Sono d'accordo con quanto ha già espresso benissimo Sandrino nel suo intervento.
Noi rimaniamo sempre "gli adulti" del sito,ma se vi occorre una mano cerchiamo di avere con voi un rapporto aperto. Non sono qui per fare la predica a qualcuno o a sostituirmi come mamma per qualcun altro. Sono aperta a discussioni con tutti voi, cercando di mettere le mie esperienze in comune con le vostre.

ne sei proprio sicura?sai,io penso che dei genitori che amano i figli,che ne hanno a cuore la sorte,siano interessati a tutto cià che li riguarda,magari questo interesse non è sempre palese,o forse ogni tanto si assopisce un pò,forse bisogna trovare il modo di tenerlo sveglio,che ne dici????

Buon pomeriggio a tutti!
Per esperienza personale purtroppo il rapporto tra me e i miei genitori non è stato di certo dei più rosei.. anzi... tutt'altro. Non c'era dialogo, io non riuscivo ad aprirmi e confiderami con loro perchè li vedevo troppo distante da me, dal mio mondo, dal mondo di una adolescente che cresceva in mezzo a fratelli troppo grandi rispetto e lei (ho 18 anni di differenza con mio fratello e 12 con mia sorella - per cui ho avuto dei genitori che quando sono nata erano già "avanti" nel senso non erano 30enni ma ben oltre), per cui mi sono chiusa a riccio e tenevo tutto dentro di me, incolpando loro di non capirmi, non ascoltarmi, di essere antichi e coi paraocchi... Poi la vita ti fa riflettere, ti pone davanti a situazioni che mai vorresti vivere... come la perdita di un genitore e allora capisci quanto tempo hai buttato via con lotte intestine inutili, con silenzi e pianti che potevano essere sorrisi e gioie....
Però quando lo si capisce è tardi e spesso non si può tornare indietro, ma sicuramente si può cercare di rimediare con chi è rimasto e cercare di vedere il mondo anche dalla loro parte, sebbene magari per noi distante e a volte incomprensibile.
Certamente non ero più adolescente, sicuramente a 22 anni non dico che sei grande ma riesci a vedere il mondo in maniera diversa o forse più semplicemente un giorno ti svegli e devi essere grande per forza.
Quello che vorrei dire, per non prolungarmi troppo, è un messaggio ai nostri giovani: ragazzi anche se pensate che i genitori non vi capiscano, che siano solo dei giudici ai quali non si può porre alcun appello, che facciano di tutto magari per rendervi la vita impossibile.. beh non è così assolutamente! Fare il genitore non è facile, assolutamente, perchè nelle tue mani hai la vita di una creatura che è sangue del tuo sangue e cerchi in tutti i modi di proteggerla, e a volte per il troppo bene si rischia di diventare rigidi e intransigenti a tutto, ma dentro è più difficile dire un NO che un SI e anche un genitore ne soffre. Davanti a un NO cercate di parlare, di dialogare e capire i motivi per cui è arrivat la risposta e non stancatevi mai di chiedere, chiedere, e confrontarvi con loto, anche se a volte le risposte che vi sentirete dire sono l'esatto contrario di quello che pensate voi... ma è meglio un dialogo acceso che un silenzio lungo anni.
Questo è il mio pensiero, forse dovuto all'esperienza vissuta e vi garantisco che ora che sono riuscita ad instaurare un rapporto con mia mamma, fatto di dialogo e di raffronto, tutto mi è più facile, mi sento sicura e so che di certo quello che mi dice è solo per il mio bene e non di certo per comodo o altri motivi... ed è una certezza che ti fa sentire davvero sicura! Orami ho 28 anni... ma credo che a qualsiasi età sia possibile recuperare un rapporto e costruirlo ex novo, l'importante è capire che bisogna vedere e capire anche il loro punto di vista.. come loro cercano di fare con noi.
Saluti

penso di si sandrino...so che i miei ci tengono a me e vogliono sentirsi coinvolti ma a volte mi sembra che viviamo in mondi diversi...e penso che a volte sia io che loro non abbiamo nessuna voglia di metterci in gioco nel senso che loro non credo vorrebbero nemmeno provare ad entrare qui e confrontarsi con altra gente come x esempio stai facendo tu...

Pho non scoraggiarti, ognuno hai i suoi tempi. Sono certa che i tuoi genitori anche se non sono iscritti al sito hanno con te un rapporto aperto. Forse non è fatto di parole che puoi trovare sullo schermo ma puoi vederle ogni giorno nei loro occhi e nei loro gesti.

forse non è così importante essere presenti sul forum,in fondo è solo un mezzo come altri per comunicare,sarebbe importante invece che magari tu riuscissi a trovare degli spunti che ti aiutino in qualche modo nel rapporto con i tuoi,mi sembra che sei comunque bendisposta,a volte la distanza dai genitori non è così grande come sembra,a volte basta una parola,uno sguardo,un sorriso,per cominciare a colmare almeno parte di questa distanza,e non è detto che debbano essere i grandi a fare questo passo..................