Qualche spunto in proposito sui quali riflettere:
tendenza a privilegiare gli aspetti pratici operativi delle cose,dove forse chi ha studiato tanti anni haqualche attitudine in meno,
tendenza a investire nel breve-medio termine,dove cultura e intelletto forse servono meno,
un fisiologico distacco dal territorio per molti laureati,dovuto in buona parte alla carenza di prospettive professionali,
angraficamente la maggior parte dei laureati del nostro comune è relativamente giovane,forse questo per molti è visto come una mancanza di esperienza,la quale credo sia ritenuta quantomeno importante dalla maggior parte delle persone,
per quanto riguarda le donne non saprei cosa dire,oltre ovviamente alle stesse considerazioni sopraelencate,certo se siamo tutti d’accordo nel sostenere che in molte cose, utili nell’amministrazione e nella gestione in generale,sono meglio degli uomini,non si capisce perché trovano poco spazio in queste realtà,non è che al di la di tutti i proclami esiste ancora un senso di subalternità per non dire soggezione che impedisce loro di proporsi con la necessaria decisione e determinazione?cosa ne dite?