Un piano regolatore ad esempio condiziona il settore edilizio in maniera globale ed è quindi l'amministratore che con le sue decisioni detta la strada in maniera dominante x tutti gli operatori del settore ...
X come stiamo messi oggi l'edilizia marcia prevalentemente su quei binari che vengono definiti 'speculazione edilizia' ...
È etico x un costruttore costruire un edificio sapendo che 9 appartamenti su 10 verranno acquistati da un non residente che in quell'appartamento verrà 15 giorni all'anno e pagato quello avrà estinto il suo debito con la Valdidentro alla faccia di albergatori e affitta appartanti che non possono fare altro che stare a guardare ma soprattutto sapendo che sta cementificando un pò di più , un pò ancora questo nostro territorio ?
Alternative praticabili ?
Se l'edilizia occupa un 70 / 80 percento (sparo) del mercato del lavoro e il politico porta e spinge le sue decisioni in quella direzione direi che non saremo mai un comune turistico ...
Il piano regolatore è uno strumento importante che, a mio avviso, solamente in parte detta le strategie di sviluppo territoriale. Nello speficio, per quanto concerne l'edilizia privata, è molto difficile imporre condizioni sostenibili al fine di limitare la realizzazione di seconde case. E' il proprietario del terreno che ha facoltà di decidere se costruire una casa per se stesso e/o famigliari e altro o una casa da vendere.
In questo contesto vorrei far riflettere anche coloro che etichettano gli impresari edili come "speculatori edilizi": vi siete mai chiesti chi sono i primi veri speculatori? gli impresari edili da chi acquistano i terreni su cui edificare?
A parer mio, i primi speculatori edilizi sono i cittadini che vendono i propri terreni agli impresari edili!
Il ragionamento è semplice:
se non c'è cittadino che vende, non c'è impresa che acquista e realizza;
allo stesso modo è vero che, se non c'è impresa disposta ad acquistare, il problema è risolto.
A questo punto, però, si creerebbe inevitabilmente il problema occupazionale nel settore edilizio e annessi.
Le alternative potrebbero essere: cercare lavoro altrove o cambiare mestiere.
Ma cambiare mestiere può comportare alcune complicazione: in primis bisognerebbe capire se l'eventuale esubero di personale nel settore edilizio possa essere assorbito da altri settori (penso prevalentemente al turismo, nel nostro caso); in secondo luogo pùo risultare difficile (e per alcune persone forse anche impossibile) passare da un settore del genere ad un altro. Ma supponiamo per un momento che questo secondo problema non esista.
Rimane da valutare, a questo punto, se il settore turistico sia in grado di assorbire tale offerta di lavoro.
Con questo ragionamento si potrebbe andar avanti per ore ed il risultato, alla fine, non potrebbe essere altro che questo: "il solito cane che si morde la coda".
Questo per dire che le scelte imprenditoriali "etiche" devono anche stare in piedi, e mi spiego continuando il ragionamento di cui sopra con un semplice esempio:
se il nostro comune avesse veramente una vocazione turistica, probabilmente:
- il cittadino potrebbe vendere il suo terreno ad un futuro albergatore (anzichè all'impresario edile);
- a questo punto il futuro albergatore avrebbe bisogno dell'impresa edile per costruire il proprio albergo;
- l'impresario edile potrebbe rinunciare all'attività "speculativa" in quanto soddisfatto (anche economicamente) dalla sua attività tradizionale;
- l'albergatore, messa in moto la sua attività, comincerebbe ad assorbirebbe nuova occupazione contribuendo a far girare l'economia locale ...
... e via dicendo ...
Per arrivare a questo obiettivo, a mio modo di vedere, occorre:
raggiungere una "consapevolezza" comune (è cioè di tutti i cittadini) sul fatto che la nostrà realtà, il nostro territorio, il nostro comune E', e lo può essere sempre di più, a VOCAZIONE turistica;
delineare una strategia comune di interventi e investimenti (pubblici e privati) a medio e lungo termine;
far crescere e moltiplicare tutte le professionalità necessarie al comparto turistico;
tutelare il più possibile il nostro territorio;
.....
IN QUESTO CONTESTO E' PALESE CHE L'ATTIVITA' E LE SCELTE AMMINISTRATIVE SIANO
DETERMINANTI