L'uomo do oggi si può considerare libero?
Secondo me no, anche se in alcuni casi basterebbe poco per diventare tale ed essere considerato così.
Senz'altro è molto + libero rispetto al passato, ha molti diritti in +, spesso conquistati a caro prezzo, ma l'uomo non è ancora libero.
Inanzitutto non in tutti i luoghi l'uomo ha le stesse libertà: in alcuni stati si può definire libero, in quanto gli vengono riconosciuti tutti i diritti, mentre in altri stati, dove ci sono regimi totalitaristi, all'uomo non vengono riconosciuti la maggior
parte dei diritti, spesso neanche i diritti + importanti, quelli definiti come diritti umani.
Non bisogna però credere che la libertà di un uomo dipenda solo dalla forma di governo dello stato in cui vive.
Essa è senz'altro molto determinante x definire questa libertà, ma non è l'unico fattore da considerare.
Anche nei paesi democratici, dove agli uomini vengono riconosciuti moltissimi diritti, l'uomo non è totalmente libero.
L'uomo infatti non ha ancora uno dei diritti + importanti: quello della libertà di pensiero.
Esso è un diritto che sulla carta è riconosciuto in tantissimi stati, in tutti i paesi democratici, ma che poi in pratica non c'è in nessun posto.
L'uomo infatti non ha mai una visione corretta della realtà in quanto è condizionato da falsi giudizi, da falsi miti, che hanno tutta l'apparenza della verità e della razionalità. Senza una visione completa, veritiera e incondizionata della realtà l'uomo non può essere veramente libero nel pensare.
Questo accade perchè spesso quello che un uomo vede è filtrato, è solo una parte della realtà, e spesso, neanche del tutto veritiera.
I mass-media, ad esempio, non danno mai una visione completa, e spesso, purtroppo, si limitano a mostrare quello che vogliono: a volte le notizie ai tg appaiono in modo molto diverso a seconda del canale che guardi oppure hanno diverse sfumature a seconda del giornale che leggi.
Questo da un lato può essere positivo perchè è una dimostrazione che esistono diversi punti di vista, dall'altro però è negativo perchè uno riceve solamente notizie filtrate, specialmente quando si tratta di politica, e non può costruirsi un quadro completo e reale, a meno che uno si interessi veramente ad un argomento e cerchi informazioni da diverse e numerose fonti.
Questo è quello che accade nei paesi democratici, nei paesi un po' + ricchi del mondo, e noi che viviamo qui non dovremmo lamentarci; rispetto agli altri paesi del mondo, dovremmo sentirci veramente liberi.
Basta pensare ai paesi poveri dove praticamente non esiste l'informazione perchè i mass-media non sono diffusi (come nei paesi poveri dell'Africa dove nella maggior parte del territorio non c'è la corrente elettrica e quindi non ci sono radio e tv e la stampa a pochissima diffusione a causa degli analfabeti) oppure ai paesi con governi totalitaristi dove l'unica informazione è quella che deriva da chi ha il potere e tutto il resto è sottoposto a censura.
Se si pensa a queste cose si può dire che l'uomo è veramente libero quando vive in uno stato democratico, dove esiste un'informazione che deriva da tante fonti.
Le istituzioni democratiche devono essere considerate come il bene + grande di una comunità, come la sua + alta conquista civile, perchè con esse è possibile esprimere liberamente il proprio pensiero, è possibile la critica da parte del singolo e dei
gruppi al fine di mmigliorare le istituzioni stesse e le leggi che regolano quella comunità.
L'uomo di oggi, che vive in uno stato così (in uno stato democratico), ha solo una cosa di cui deve liberarsi: questa idea sbagliata che lui non è libero, che lo rende in un certo senso schiavo di sè stesso.
Questa autolimitazione della libertà dell'uomo di oggi deriva da atteggiamenti sbagliati che l'uomo ha.
Quello + sbagliato, e forse purtroppo anche il + diffuso, è quello del disinteresse. Un uomo che si disinteressa degli altri, della politica, dell'economia, di come va il mondo, non può sentirsi come una parte attiva, ma può solo subire tutte queste cose, e subendo si sente schiavo, non libero.
Un altro atteggiamento sbagliato è l'abitudine, l'idea "è sempre stato così, questa cosa non cambierà mai". Tante volte al giorno d'oggi sembra che l'uomo abbia paura di sognare, di pensare un mondo diverso e così si limita a farsi andare bene le cose, così come sono, accettandole, come se tutto fosse superiore a lui.
E' sbagliatissima l'idea che molti hanno "cosa vuoi che conta quello che faccio io". A volte l'uomo deve provare anche a rischiare, ad affermare idee diverse, percorrere nuove strade, anche quando magari si ritrova con poche altre persone o addirittura si ritrova da solo.
Ad esempio se quei pochi che credevano veramente all'unità d'Italia non avessero manifestato la loro idea oggi noi forse saremmo ancora sotto gli austriaci oppure se gli illuministi non avessero espresso le loro idee oggi forse tutti i paesi sarebbero ancora degli stati assolutistici.
Secondo me è importante cancellare questa idea che l'uomo non può essere veramente libero e x farlo è importante eliminare questi atteggiamenti sbagliati e sentirsi partecipi in tutto sentendo il senso della comune responsabilità, inteso come strumento di democrazia autentica ed unico garante della vera libertà.