Riporto dal sito www.libero.it
Il gup condanna le Iene per il servizio sui test antidroga ai parlamentari. E loro che fanno? Citano Mele. Perbacco!
La verità è che abbiamo aspettato di vedere che cosa avrebbero detto loro prima di dire noi qualunque cosa. La notizia è questa: due Iene (Davide Parenti e Matteo Viviani) hanno patteggiato la pena e sono state condannate a 5 mesi e 10 giorni di galera (pena convertibile in un'ammenda pecuniaria) per il servizio (mai andato in onda) sui test antidroga ai parlamentari. Quello dell'ottobre scorso, quello che ha fatto tremare i palazzi e gridare al miracolo gli elettori. Il reato è quello di violazione della privacy. La notizia della condanna è di martedì 16 ottobre. Sgomento (poco), qualche risatina, spallucce (tante).
Ieri sera su Italia 1 è andata in onda una nuova puntata delle Iene. Intorno a mezzanotte Luca e Paolo l'hanno buttata là: "Come saprete due di noi sono stati condannati e blablabla". Poi è andato in onda il servizio, per ricordare che cosa è accaduto un anno fa: le finte interviste ai 50 deputati, i tamponi Drug Wipe, il sudore "estorto a tradimento", i test, un deputato su tre che risulta positivo, il diktat del Garante della Privacy, la caccia alle streghe (quando - ribadiscono quelli delle Iene - non sarebbero mai stati fatti nomi), Bruno Vespa inorridito, quelli dell'Udc che si sottopongono spontaneamente al test (piccolo particolare: sapendo con enne giorni di anticipo dove, a quale ora e di quale giorno).
Tutto questo perché il mondo aveva scoperto, grazie a una genialata degli autori di un programma televisivo, che alcuni parlamentari, in una giornata qualunque, avevano fumato una canna o pippato cocaina nelle 36 ore precedenti. Ma questa cosa non si può dire, proprio no. Così il gup Maria Antonietta Ciriaco ha scelto la punizione esemplare. E qui le Iene ieri sera hanno fatto quello che ci aspettavamo: girato il coltello nella piega ricordando un fatterello estivo. Onorevole Cosimo Mele, Francesca Zenobi, Hotel Flora. Vi dicono niente?