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ARGOMENTO: Quando il rischio è l'abitudine

Quando il rischio è l'abitudine 03/02/2007 19:38 #1666

  • Inos
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  • Ennio Viviani
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Qui il tema è complesso e scottante e meriterebbe una trattazione vis.a-vis e non solo forumistica...
Comunque penso che a volte il fatto di dire "io non giudico" sia un mero espediente per non aver la responsabilità di dire (e a volte urlare) ciò che si pensa e si sente. Quindi, fra tutti voi, devo dire che mi è piaciuta la risposta di Bukowski.
A volte anche morire è un desiderio, ma se ci si deconcentra un attimo da questo pensiero autodistruttivo si possono raggiungere vette più elevate.
Vorrei fare una "punta" a ciò che dice Pise 23; egli afferma "anche bere una birra sparando cazzate fa tanto tanto bene".
Io preferisco dire "anche sparare cazzate bevendo una birra fa tanto tanto bene". E la differenza, credetemi, è sostanziale...
Marcet sine adversario virtus
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Quando il rischio è l'abitudine 05/02/2007 08:05 #1681

  • Pise23
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  • Mirko Trabucchi
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Le porgo i miei saluti nuovo "forumista"..

Sono pienamente d'accordo con lei, ed era quello che volevo esprimere fin dall'inizio... comunue la ringrazio per la "punta"...
Quando vai in battaglia torna con la testa del tuo nemico. O senza la tua.
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Quando il rischio è l'abitudine 05/02/2007 17:43 #1717

  • cinzi
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  • Cinzia Baroni
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In queste occasioni forse l'unica cosa da fare è non sprecare troppe parole inutili a cercare spiegazioni o peggio ancora a prodigar critiche e giudizi a destra e a manca...
non vuol essere una critica a nessuno: è solo un mio pensiero in generale
nonostante ciò sono d'accordo con burowski...probabilmente parlare di una qualsiasi situazione in quanto tale è l'unico modo che abbiamo per farci delle domande e costruire delle chiare opinioni...su cui basarsi per la vita...
non sto a dire nel caso specifico "giusto o sbagliato"...credo solo che a livello generale si è più portati ad arrendersi alle difficoltà anzichè affrontarle...
nessuno dice sia facile...ma il segreto sta veramente (secondo me) nel parlare dei problemi...dei dubbi...non chiudersi in sè stessi...avvicinarsi alle persone..
forse troverai uno che ti sbatte la porta in faccia ma mille altri ti tendono la mano...SONO SICURA...e quindi con quanto fiato ho in gola non mi stanco di dire che pur nelle difficoltà...è bello vivere...con gli altri intorno..
io scelgo la strada...ma un altro guida il mio passo...
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Quando il rischio è l'abitudine 06/02/2007 10:02 #1750

  • Rok
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  • Daniele Rocca
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Non posso non essere d'accordo!
Mi piace soprattutto la risposta di Ronny. In paesi come il nostro, sembra che sapere tutto di tutti sia un vanto, una cosa di cui andare fieri... però poi si pretende di sapere anche le motivazioni sul perchè si fa una cosa, su cosa c'è nel cuore della gente... e questo mi scoccia!
Come diceva kant: 'Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me'. Ognuno ha dentro le motivazioni per fare un determinato gesto...

Quello che mi chiedo però è: è tutto scusabile? Nel senso...devo ricorrere ad un caso 'pratico': Piergiorgio Welby. É morto, e pace all'anima sua. Però ragionando 'oggettivamente'... è umanamente e socialmente 'lecito' quello che ha fatto?
I processi storici sono creati e interrotti di continuo dall'iniziativa dell'uomo,in quanto agisce. Di conseguenza,non è per nulla superstizioso,anzi è realistico,aspettarsi dei "miracoli" in campo politico.--H.Arendt
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Quando il rischio è l'abitudine 07/02/2007 13:59 #1821

  • Giuly
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Cavolo è proprio vero... certe cose accadono tutti i giorni, sotto i nostri occhi, ed è inutile negarlo... magari qualcuno preferisce far finta di niente, pensando che ignorandole migliori qualcosa... ma penso che ha ragione chi dice che è giusto porsi delle domande... senza pretendere di giudicare nessuno, anche se è vero che ognuno si fa le sue idee... ma non si può capire quello che una persona che arriva a compiere un gesto simile pensi... aveva solo un anno in meno di me... certo fa pensare... oh scusate ma non riesco a esprimere bene il mio pensiero... su certi argomenti avrei anche tante cose da dire...
...e ricorda che i dilettanti hanno costruito l'Arca, i professionisti il Titanic!
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Quando il rischio è l'abitudine 07/02/2007 14:09 #1825

  • Giuly
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Il caso Welby... quanti discorsi! anche a catechismo o a scuola o in pullman... come la ragazza, ha scelto lui di farla finita... ma era malato, costretto a letto, tenuto in vita da un macchinario attaccato a una presa, non poteva fare nessun movimento... ma la mente era ancora sana... e allora ci si chiede... se vivere significa stare immobile e non poter fare quelle attività che normalmente si fanno (correre, scherzare, lavorare, anche parlare in fondo...)... vale comunque la pena vivere??? penso che le difficoltà inevitabilmente ci sono, e una vita sofferta... è comunque vita... ma è stata una sua scelta! io ero favorevole all'eutanasia... perchè è una scelta che il singolo individuo fa, di sua spontanea volontà. E se una persona fa questa scelta... per carità, tutto il rispetto... però fa molto pensare!! ma anche in questo caso, lo so che è impossibile, ma bisognerebbe provare a immedesimarsi in lui... cioè, tutto il giorno tutti i giorni fermo immobile, a guardare il soffitto, senza poter vedere l'immenso cielo, i verdi prati, la luce del sole che ti colpisce il volto... è una vita triste e rovinata!
...e ricorda che i dilettanti hanno costruito l'Arca, i professionisti il Titanic!
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Quando il rischio è l'abitudine 07/02/2007 19:46 #1956

  • Ronny
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  • Maurizio Sosio
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Una cosa che mi fa riflettere sul caso Welby, è che tanta gente gli è stata vicina nella sua scelta, che era daccordo che doveva finire di sofrire, nessuno in quei giorni ho sentito che gli diceva cose positive, di come poteva essere più bella la sua vita, di altre persone nella sua stessa condizione, che amavano la vita e che davano lezioni di umiltà a tutti noi. Certo è dificile se non si conoscono i suoi sentimenti, ma certo parole di vita e non di morte non avrebbero fatto sicuramente male.
SEMPLICEMENTE PENSA. PRIMA DI SPARARE, PENSA. PRIMA DI DIRE DI GIUDICARE PROVA A PENSARE. PENSA, CHE PUOI DECIDERE TU.
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Quando il rischio è l'abitudine 07/02/2007 20:25 #1961

  • frizz
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anche io se fossi stata welby avrei agito così: QUELLA NON è VITA...
x quanto riguarda la ragazza di tirano chissà quanti problemi aveva che pochi conoscevano...è vero, bisognerebbe parlarne un pò di più...ma non è così facile come sembra...
però c'è chi preferisce mettere la parola FINE...THE END...STOP...
il perchè... chissà la risposta qual è...
ci sono situazioni che fanno davvero male e non tutti hanno la forza x superarle... e così c'è chi crolla in depressione e chi invece non vuole più continuare a stare, fare, sentirsi, farsi male...
:smt039 :smt039 :smt039 :smt039 :smt039 :smt039 :smt039 :smt039 :smt039 :smt039
e chi si è visto si è visto...
a me queste cose fanno venire una rabbia: c'è chi soffre per un parente morto e chi si toglie la vita..
ci sono tutti quei bambini in ospedali infetti da malattie terminali che sperano in una cura e gente che ha tutto ma che non vuole più vivere...
quello che mi viene da dire:CHE MONDO DI MERDA...
...ridere e lottare...xsempre nel cuore...
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Quando il rischio è l'abitudine 07/02/2007 20:30 #1965

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Ciao Frizz. Io ho la sensazione che chi ha tuto voglia qualcosa più del tutto...
E poi in genere (anche se non è sempre così) chi è vuoto di portafogli e di opportunità pratiche spesso ha una riccheza immaginifica che chi ha più opportunità difficilmente si sogna.
Speso i fiori più belli sono sui tereni più impervi
Marcet sine adversario virtus
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Quando il rischio è l'abitudine 07/02/2007 20:48 #1972

  • Gigio
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  • Giacomo Sosio
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Brutta storia quella della ragazza di Tirano...
Anche perchè è la cugina di una mia compagna di classe e di vista io la conoscevo.
Dico solo una cosa anche perchè a riguardo si sono spese tante parole!!!
LA VITA E' UN DONO, CI E' STATA DONATA, E QUINDI NON POSSIAMO DECIDERE COSA FARNE!! RICORDATEVELO!!
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Quando il rischio è l'abitudine 07/02/2007 20:59 #1973

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Non riesco a spiegarmi come nel mio ultimo messaggio sia riuscito a dimenticare quasi tutte le doppie; aaahhh, l'Alzheimer!!!
Marcet sine adversario virtus
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Quando il rischio è l'abitudine 08/02/2007 09:26 #1980

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  • Samuele Pradella
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L'altra sera mi è capitato di ascoltare il cardinal Ruini...e devo dire che mi sono trovato abbastanza d'accordo con il suo punto di vista...
Il caso Welbi è stato usato per strumentalizzare l'eutanasia...e per veicolare l'opinione pubblica su un tema scottante..(come dimostrato poi da vari sondaggi).Ma non è sicuramente il modo giusto per farlo, almeno secondo me...
In questi casi la Chiesa fa BENISSIMO a non muoversi di un cm dalle sue posizioni....
...est modus in rebus........
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