Saranno i cittadini di Valtellina e Valchiavenna in prima linea per salvare la loro PROVINCIA.
Il Consiglio provinciale di Sondrio ha approvato martedì 31 gennaio, il punto all’ordine del giorno proposto dall’Unione Province Italiane. All’unanimità, solo alcune ore prima dell’adunanza generale convocata sempre a Palazzo Muzio, dove oltre ai sindaci dei comuni del territorio, erano presenti i predecessori di Sertori: Giorgio Scaramellini, Roberto Marchini, Tito Bottà e Eugenio Tarabini. Sergio Pasina, Enrico Dioli e Fiorello Provera erano assenti, anche se i primi due hanno inoltrato uno scritto che rimane agli atti.
Tutti hanno rimarcato l’importanza dell’ente Provincia, soprattutto per Valtellina e Valchiavenna, territorio interamente montano.
Marchini, presidente dal 1980 al 1990, ha sottolineato quanto è importante il ruolo di interlocutore amministrativo dell’ente e lui lo sa bene, perché amministrava quando l’alluvione del 1987 ha richiesto una mobilitazione straordinaria.
Sertori ora si aspetta “impegno profondo per questo territorio che ha sempre dimostrato di saper agire” e la mobilità parte dal basso, dalla gente, che presso i municipi potrà partecipare a FIRMA PER SALVARE LA TUA PROVINCIA. Questo lo slogan dell’iniziativa partita dall’Upi e forte di manifesti senza colori politici, con impressa la cartina della provincia di Sondrio tutta colorata di arancione. “La Valtellina paga già lo scotto di un isolamento fisico”, ha rimarcato Sertori, “se verrà svuotata delle sue funzione, sarà isolata anche politicamente e istituzionalmente”.