CHIEDIAMO TRASPARENZA E IL RIMBORSO
Con la Gazzetta Ufficiale dell'8 febbraio 2010 è entrato in vigore il Decreto, del Ministero dell'Ambiente del 30 settembre del 2009, con cui si regola il
rimborso della quota, della tariffa idrica non dovuta per gli utenti non allacciati al servizio di depurazione o temporaneamente inattivi.
Nei casi in cui manchino gli impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi,gli utenti hanno diritto alla restituzione della quota di tariffa imputata in bolletta al servizio di depurazione secondo le disposizioni del presente decreto. Qualora nella bolletta non sia espressamente prevista la voce riferita al servizio di depurazione, l’Autorità competente provvede alla ricostruzione della medesima secondo le previsioni del Piano d’ambito.
Per le utenze al servizio delle quali sia stata prevista nei Piani d’ambito o da atti formali dei competenti organi comunali la realizzazione di impianti di depurazione, vanno dedotti gli oneri derivati dalle attività di progettazione, di realizzazione o di completamento dei medesimi impianti svolte nel periodo oggetto di rimborso.
I gestori rendono disponibili all’utenza le informazioni relative alla effettiva erogazione del servizio di depurazione, pubblicando gli elenchi di cui all’articolo 4, comma 1, del presente decreto, sui propri siti web, e indicando nella bolletta il luogo e le modalità per effettuare la
relativa consultazione.
Il gestore mette a disposizione dell’Autorità d’ambito, su idoneo supporto informatico, la seguente documentazione relativa al periodo in cui è stata corrisposta indebitamente la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione:
1. gli elenchi degli utenti allacciati alla pubblica fognatura, distinti in:
a) utenti serviti da impianti di depurazione attivi;
b) utenti non serviti da impianti di depurazione attivi per i quali sia in corso attività di progettazione, realizzazione, completamento o attivazione, come da programma di cui all’art. 3;
c) utenti non serviti perché gli impianti di depurazione risultano temporaneamente inattivi o sono stati temporaneamente inattivi;
d) utenti non serviti da impianti di depurazione attivi per i quali non è in corso nessuna attività di progettazione, realizzazione, completamento o attivazione come da programma di cui all’art.3;
2. per ciascun elenco di cui sopra, gli importi pagati da ciascun utente riferiti al servizio di depurazione, con i relativi volumi di acqua erogati e periodi di riferimento;
3. lo stato di avanzamento ed i relativi costi debitamente documentati, redatto secondo lo schema di cui all’allegato al presente decreto, per ciascun impianto in fase di realizzazione o di riattivazione;
4. il calcolo dell’importo indebitamente corrisposto da ciascun utente, al netto degli
oneri deducibili di cui all’art.5.
1. In applicazione degli artt. 1, 5 e 6, del presente decreto, l’Autorità d’ambito, verificata la correttezza delle informazioni trasmesse ai sensi dell’art.4, individua l’importo, con i relativi interessi, che i gestori dovranno restituire ad ogni singolo richiedente avente diritto entro il termine di cinque anni dalla data del 1° ottobre 2009.
2. L’Autorità d’ambito può disporre la restituzione anche in forma rateizzata e mediante compensazione.
3. Per le gestioni in via diretta, all’individuazione dell’importo da restituire provvedono i Comuni, deliberando la restituzione anche in forma rateizzata e mediante compensazione.
La Commissione nazionale per la vigilanza sulle risorse idriche verifica il rispetto degli adempimenti informativi di cui all’art.8 attraverso il controllo dei documenti inviati dalle Autorità d’ambito o dai Comuni, nonché attraverso controlli anche a campione dei siti web dei
Gestori e delle Autorità d’ambito.
PER CHI VUOLE LEGGERSI TUTTO IL DECRETO INDICO IL LINK
www.nuoveacque.it/uploa/file/Decreto%20M...0GU%2008-02-2010.pdf
Cosa succede nel comune di Valdidentro:
- Non ho visto alcun avviso che informa i cittadini delle modalità di richiesta di rimborso
- Sul sito del comune non cè nulla
- I pochi avvisi in formato A4 (entrando in comune un paio di settimane fa ne ho visti 3) ora sono praticamente scomparsi (così mi hanno riferito).
- Viene chiesto ai cittadini di presentare tutte le quietanze di pagamento dal 2003 al 2009 (periodo per il quale è possibile chiedere il rimborso). Su questo punto vorrei dire che non dovremmo essere noi cittadini a fornire le quietanze, ma in comune dovrebbero avere tutti i tabulati dei canoni riscossi e in caso contrario possono chiederlo alla Credito Valtellinese, a loro spese si intende. Cè anche da precisare che i termini di prescrizione previsti per legge (per quanto riguarda l'archiviazione di bollette) sono 5 anni dalla data di scadenza per le bollette di acqua gas luce telefono, ciò significa che ogni cittadino dovrebbe presentare le bollette relative agli ultimi 5 anni e non oltre.
Per quale motivo noi cittadini dobbiamo presentare "domanda di rimborso" per una cosa che ci spetta e che il Comune, a mio avviso, dovrebbe rimborsare "in automatico". Forse perchè chi ci amministra non sa da che parte girarsi...basta vedere cosa sta succedendo con le cartelle che la SETE ha staccato.
Io ho portato tutti i documenti richiesti con marca da bollo da 14,62 euro e ho conegnato la documentazione. Al momento della consegna mi è stato messo il timbro di protocollo in bianco, senza indicazione del numero di protocollo perchè secondo il nostro comune i numeri di protocollo sono disponibili solo dal giorno seguente. So quanto tempo ci vuole per attribuire un numero di protocollo (le scansioni possono farle in un secondo momento) e l'ho preteso subito...fatto sta che ho dovuto aspettare ben 40 minuti per un numero di protocollo. Questa è professionalità??Trasparenza?? e se poi casualmente la mia domanda finisce nel cestino??
Cè tempo fino al 2013 per chiedere il rimborso... una cosa l'ho già capita, in comune nessuno sa come muoversi... tanto per cambiare...