Grazie per aver risposto.
Un ordine del giorno urgente su un argomento di questo peso sa molto di manovra elettorale, o no?
Anche rispondere di no a una questione del genere solo perchè a proporla è stata l'opposizione, per poi magari saltar fuori con una legge analoga di cui vantarsi nei secoli a venire mi sembra una mossa demagogica (ed utile a livello elettorale in futuro), o no?
Rispondere NO è l'unica soluzione? Non mi aspetto di sicuro che una legge proposta dall'opposizione passi così com'è, però anziché chiudere in modo esclusivo si può cominciare a lavorarci su, aprendo DA ENTRAMBE le parti ad una soluzione che possa andare bene a tutti, e che oltretutto sia figlia di tutti... o no?
Un'altra cosa.... la discussione della legge era comunque stata proposta dal 9 all'11 giugno... quindi DOPO le elezioni, e di conseguenza non utilizzabile per mandare alle europee qualcuno...
Comunque è certamente argomento più interessante e pregnante di figlie, divorzi, veline e compagnia cantante.
Convengo con lei.
Il problema è che non basta tagliare il numero dei parlamentari, occorre diversificare profondamente anche le funzioni e le competenze delle due camere, creando finalmente una rappresentanza degli enti locali. E ciò era stato approvato nella scorsa legislatura di centro destra e BOCCIATO dal referendum sulla "devolution".
Alt. Diciamola tutta. Il referendum sulla devolution, che ha visto la maggioranza dei NO, ha bocciato tante altre cose.
Un paio di esempi:
- Introduzione del PRIMO MINISTRO. Questa figura è innanzitutto nuova nel nostro ordinamento costituzionale e risulta fortemente accresciuta nei suoi poteri: sulla base del risultato elettorale il Presidente della Repubblica nomina primo ministro il candidato della coalizione vincente.
La Camera non deve più votare la fiducia, ma si esprime solo con un voto sul programma. Il primo ministro è un vero capo del governo, determina (e non più soltanto «dirige») la politica dell'esecutivo, ha il potere di nomina e revoca dei ministri e di chiedere sempre la fiducia della Camera e la priorità sulle cosiddette leggi di programma.
Il primo ministro
può chiedere quando voglia e senza limiti al Presidente della Repubblica lo scioglimento della Camera. Se egli venisse sfiduciato, invece, la Camera stessa sarebbe sciolta e si andrebbe a nuove elezioni.
Questo vincolo indebolisce di molto l'autonomia del parlamento e dei singoli deputati.
- Aumento del il controllo del potere politico sulla Corte Costituzionale poiché su 15 componenti ben 11 sono espressi dalla politica e solo i rimanenti 4 rimangono espressione della magistratura.
Il referendum chiedeva di accettare o no IN BLOCCO queste modifiche, e molte altre. Non è che per accettare una cosa buona si devono per forza mandar giù dieci bocconi (amari o meno)... Perchè non cercare di mandar giù un boccone alla volta, valutando ogni volta se è dolce o amaro?
Ormai quel tentativo è andato, e non credo abbia molta importanza chi abbia avuto per primo l'idea. Credo che l'obiettivo sia la riduzione del numero dei parlamentari, e mi fa strano pensare che chi prima voleva ottenere queste cose ora mi dica "noi l'abbiamo già proposto, se lo propone un altro non ci stiamo"... spero non si sia arrivati a questi livelli....
Inoltre, la trasformazione del Senato in una Camera delle Regioni mi sembra descriva un maggior coinvolgimento e una miglior rappresentanza degli enti locali... ma, come dicevo prima, perché almeno non discuterne? Perché NO a priori? Mi pare che i motivi non siano questi...
Prima che mi dimentichi... oltretutto, la norma sulla devolution avrebbe mantenuto comunque 752 parlamentari... rispetto a questi numeri, mi pare che la nuova proposta di legge sia significativamente più coraggiosa, non trova anche lei?
Chissà come mai, ma Bossi ha sempre ragione. Forse perchè è rimasto l'unico che crede e parla ancora di politica.
Se lo dice lei... forse un giorno si parlerà anche dell'infallibilità di Bossi, oltre che del papa?
Personalmente forse un piccolo errore mi viene in mente (tanto per dirne uno)....
Secondo lei è giusto che un Ministro si candidi per le elezioni europee, ben sapendo di non poter accettare una carica come quella di europarlamentare vista la sua carica politica in Italia?
La conseguenza la sappiamo tutti: cortesemente rifiutare l'incarico, liberando così un posto per il primo dei candidati a non essere eletto...
Un comportamento di questo tipo le sembra giusto, e soprattutto, rispettoso nei confronti di chi vota una persona e sostanzialmente ne manda in Europa un'altra? In questo caso, credo che anche l'Umberto abbia sbagliato (e tanti altri come lui, neh...)...
Oltretutto, sia Bossi che tanti altri politici sono candidati in più Circoscrizioni differenti... è giusto poter scegliere da che parte salire sul treno, scegliendo anche personalmente chi saranno i propri compagni di viaggio (e rendendo quindi inutili le scelte dei cittadini)? Ricordo che questa prassi è praticata da tanti politici attualmente... non è da condannare?