In questi giorni mi è capitato spesso (come credo sia successo anche ad altri) di sentir parlare del REFERENDUM che, a quanto pare, è stato fissato per il 21 giugno 2009.
Per cosa è stato richiesto questo referendum e a cosa serve?
Se a qualcuno può interessare, provo a riportarlo.
L'obiettivo del referendum è proporre alla popolazione nazionale delle modifiche relative alla LEGGE ELETTORALE attualmente in vigore (peraltro definita PORCELLUM dal suo stesso autore, il ministro Calderoli).
I quesiti (e di conseguenza i punti della legge che si vorrebbe modificare) sono tre.
1° QUESITO - COLORE VERDE
Premio di maggioranza alla lista più votata - CAMERA dei DEPUTATI
2° QUESITO - COLORE BIANCO
Premio di maggioranza alla lista più votata - SENATO
Il 1° ed il 2° quesito (valevoli rispettivamente per la Camera dei Deputati e per il Senato) si propongono l’abrogazione del collegamento tra liste e della possibilità di attribuire il premio di maggioranza alle coalizioni di liste.
COSA VUOL DIRE? Al termine delle elezioni, solitamente alla coalizione di liste (i partiti) che riceve il maggior numero di seggi elettorali viene assegnato un numero extra di seggi, detto PREMIO DI MAGGIORANZA.
In caso di esito positivo del referendum (votando SI'), la conseguenza è che il premio di maggioranza viene attribuito alla lista singola (e non più alla coalizione di liste) che abbia ottenuto il maggior numero di seggi.
Facendo riferimento alle passate elezioni (nel caso della Camera), in cui ha vinto la coalizione composta da Forza Italia, Lega, AN e altri partiti minori, i seggi extra sono stati assegnati a tutta la coalizione; sono quindi stati ripartiti in proporzione ai voti presi da ogni partito.
Se fosse stata presente questa modifica, i seggi del premio di maggioranza sarebbero andati solo a Forza Italia.
Per quanto riguarda il Senato, se non sbaglio (eventualmente qualcuno mi corregga), questo ragionamento è fatto su base regionale anziché nazionale.
Un secondo effetto di questa modifica è che verrebbero innalzate le soglie di sbarramento.
Quindi, per poter ricevere dei seggi in Parlamento, le liste devono raggiungere il 4% dei consensi alla Camera e l'8% al Senato: sparirebbero così tutti i partitini (la Democrazia Cristiana di Rotondi, il Partito per le Autonomie di Lombardo, e tutti quegli altri partiti che da soli non sarebbero in grado di raggiungere le soglie di sbarramento)
3° QUESITO - COLORE ROSSO
Abrogazione delle candidature multiple
Questo quesito (votando SI') va a colpire possibilità - da molti ritenuta SCANDALOSA - di poter candidare lo stesso soggetto in diverse circoscrizioni, imponendo che ognuno si candidi in una sola circoscrizione.
COSA VUOL DIRE? Per come stanno le cose in questo momento, si sfrutta questa possibilità (in entrambi gli schieramenti politici) per poter scegliere chi mandare in parlamento anche dopo il voto.
Facciamo un esempio: dopo le elezioni i risultati sono questi
Circ. A Circ. B Circ. C
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Rossi Rossi Russo
Bianchi Esposito Rossi Seggi assegnati
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Russo Ferrari Colombo non assegnati
Rossi, potendo scegliere uno dei vari seggi ottenuti, può "liberare un posto" nei seggi che non vengono scelti. Egli così, di fatto, dispone del destino degli altri candidati la cui elezione dipende dalla propria scelta.
Per esempio, se sceglie per sé il seggio della circoscrizione "A" favorisce l’elezione di Ferrari (primo dei non eletti nella circoscrizione "B") e Colombo (in "C"); se sceglie il seggio "B" favorisce invece Russo e Colombo ("A" e "C").
Addirittura, se Rossi scegliesse il seggio "B", Russo potrebbe scegliere tra A e C. Se quest'ultimo scegliesse il seggio "A", si arriverebbe al punto che in "C" subentrerebbero il terzo e il quarto degli eletti, stravolgendo completamente le scelte degli elettori in quella circoscrizione!!
Un candidato che diventa Parlamentare può quindi avere un "debito" di riconoscenza nei confronti di chi, con le sue scelte, gli ha permesso di arrivare in Parlamento a differenza di qualcun altro... con le conseguenze che si possono immaginare. Questa cosa si chiama COOPTAZIONE, ed è una delle cose meno democratiche che si possano immaginare.
Nell’attuale legislatura questo fenomeno coinvolge circa un parlamentare su tre.
In altri termini, un terzo dei parlamentari sono scelti (dopo le elezioni) da chi già è stato eletto e diventano parlamentari per grazia ricevuta (e non grazie alle proprie capacità e al voto degli elettori).
In questo modo, la famosa "casta" riesce a mantenere i propri uomini all'interno dei gruppi parlamentari, eludendo in sostanza le scelte degli elettori.
L'obiettivo di questo quesito è eliminare questa possibilità sia alla Camera che al Senato.