Chi è solo alla ricerca di spunti per sparare contro la Lega dovrebbe cercare argomenti più credibili e meno confutabili.
Resta il fatto che un referendum che propone di ridurre la politica nazionale a due soli partiti centralisti è, tra le altre cose, un chiaro attacco a movimenti territoriali come la Lega Nord (che dà molto, molto fastidio all'establishement nazionale).
Mi chiedo perchè il referendum debba necessariamente essere visto come un attacco a movimenti territoriali: la visione secondo me è molto più ampia.
La necessità è in primo luogo quella di impedire il nascere e il proliferare di partitini e partitucci che non servono alla politica italiana, ma che vengono utilizzati dai politici per intascare compensi e rimborsi vari.
Se la Lega prende più del 4% alla Camera e più dell'8% al Senato, cos'ha da temere? Mi pare che nelle ultime elezioni i risultati siano stati più che doppi alla Camera (e nelle diverse regioni al Senato ha ottenuto risultati anche migliori), per cui qual è il problema?
Se un partito (territoriale o meno) è credibile, riceve un consenso elettorale di conseguenza (e mi pare che proprio il caso della Lega sia lì a dimostrarlo).
Proprio l'esempio del comportamento della Lega mi fa pensare che la proposta di un premio di maggioranza potrebbe non essere una brutta idea.
Vedere un partito che tiene in scacco un intero governo su una questione come la scelta della data del referendum, ponendo l'aut-aut "o il 21 giugno, o facciamo saltare il governo" mi sembra un modo davvero squallido di fare politica, in contrasto con le buone capacità dimostrate anche da alcuni esponenti di quel partito.
Il premio di maggioranza andrebbe ad eliminare questo pericolo, credo.
Il governo svolto da un solo partito logicemente esporrebbe quest'ultimo al rischio della nascita di correnti interne in grado di portarlo comunque al crollo. Ma governare significa anche saper mediare tra posizioni diverse, e sapersi confrontare sapendo di avere obiettivi comuni (e non obiettivi di parte).
Personalmente vedo nella situazione una precisa volontà politica della Lega di scegliere una data che impedisca di raggiungere il quorum, puntando alla salvaguardia (in questo caso) dei propri interessi e non a un miglioramento effettivo della legge elettorale (a dimostrazione che anzichè dare fastidio si è al contrario ben adattata al modo di pensare dell'
establishment).
La querelle sulle cifre (100 o 400 milioni) è solo un pretesto per mascherare la questione reale, ma volendola considerare, anche solo risparmiare 100 milioni farebbe così schifo? A me personalmente no...
Costa così tanto riconoscere che per una volta il proprio partito ha fatto una scelta oggettivamente poco condivisibile?
Peccato che (ancora una volta) nel mondo politico le necessità di molti vengano sacrificate in nome degli interessi di pochi... :-/
Anche perchè la Lega (che si è esposta in prima fila) ha fatto comunque il gioco di altri partiti, come l'UDC di Casini, che non hanno dovuto esporsi ma hanno ottenuto comunque un risultato a loro favorevole. Per cui il mio non è uno sparare contro la Lega, ma contro una scelta a mio avviso sbagliata, a prescindere dai partiti. Logico che essendo la Lega uno dei principali fautori di questa scelta (se non quello principale), la mia critica comprende anche questo partito.
Anche solo la presenza del quesito tre (che punta a eliminare le candidature multiple, vedi il topic REFERENDUM 2009) personalmente mi spingerebbe a votare SI', che io sia leghista o meno: già la presenza delle liste bloccate è una vera e propria porcata, almeno questo potrebbe essere un primo passo per restituire un minimo di dignità al voto elettorale: vogliamo tornare a poter scegliere NOI i nostri rappresentanti o no? Altrimenti, tanto vale votare...
Sui primi due quesiti ci sono visioni diverse, ma credo che poter esprimere il proprio pensiero sia comunque la cosa migliore che come elettori possiamo fare: andare a votare sarebbe il modo migliore di dimostrare l'attenzione alla vita politica.
Inoltre, da quello che so è possibile decidere di votare solo per alcune schede rifiutando la consegna di altre, e variando così il conteggio delle schede ai fini del raggiungimento del quorum: in questo modo, un quesito potrebbe raggiungere il quorum, un altro no.