luglio 2008 - 09:10
A scuola in divisa!
Il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, propone il ritorno dell'uniforme obbligatoria nelle scuole: «Meno griffe e più decoro». Roba che non si vedeva dagli anni Sessanta. Ed è subito polemica. Che ne pensi?
di Redazione
Una battaglia all'insegna della moralità e dell'uguaglianza: niente jeans strappati, niente polemiche sugli ombelichi a vista, niente pantaloni a vita bassissima con mutanda a vista (o peggio...), niente ragazzini tutti griffati che sfottono quelli che l'ultima moda non se la possono permettere. Il nuovo ministro per l'Istruzione, Maria Stella Gelmini (CdL), propone di tornare alle divise. A scuola soltanto con grembiuli o con abiti concordati con il proprio istituto. Un po' come succede negli Stati Uniti (nelle scuole private però) e soprattutto un po' come accadeva negli anni Sessanta.
La proposta è arrivata al ministero da Gabriella Giammarco (Pdl), una delle più giovani parlamentari italiane: non è educativo che nell'ambiente dell'apprendimento i ragazzini siano costretti, fin da piccoli, alla corsa all'abito firmato. Immancabili le polemiche. Così il ministro ha pensato di ricorrere alla "moral suasion", spingere cioè gli istituti ad affrontare in qualche modo la questione con gli studenti. «I problemi dell’istruzione oggi sono altri - dice la Gelmini - ma credo che tutte le iniziative che i singoli istituti prenderanno nella propria autonomia per promuovere la dignità e i valori della scuola, compreso l’orgoglio di appartenere al proprio istituto, anche attraverso l’adozione di regole sull’abbigliamento o di una divisa, siano iniziative utili».
«Il senso di appartenenza alla scuola lo si ottiene soprattutto attraverso la condivisione di obiettivi educativi, senza imitare modelli anglosassoni - osserva Giorgio Rembado, presidente dell’associazione nazionale dei presidi - tuttavia se le scuole lo ritengono opportuno sono libere di scegliere anche uno stile di abbigliamento, una divisa, sebbene questo sia estraneo al
nostro mondo».
Quando si portava il Gerlo, bei tempi, ci si salutava con un sorriso.
Tu che ne pensi? Dì la tua