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ARGOMENTO: Europa 7

Europa 7 22/05/2008 01:56 #28627

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É un po'lungo, ma secondo me ne vale la pena. Per sapere anche quello che non vogliono che sappiamo...!

Quel che succede oggi e' che c'e' un signore che ha diritto a un bene e un altro signore che lo detiene e che riesce a non consegnarglielo e che lo fa grazie a una legge scritta apposta per lui.
C'e' una decisione ufficiale dello stato, una sentenza del Consiglio di Stato, una sentenza della Corte Costituzionale, e una condanna della corte di Giustizia Europea che danno ragione al legittimo concessionario di questo bene conteso ma non c'e' niente da fare.
E guardate che una sentenza della Corte Costituzionale non e' un giochino tanto per ridere, e' la cosa piu' seria che ti puo' succedere. In un pianeta di media moralita' quando la Corte Costituzionale dice una cosa parte la polizia a metterla in pratica, e se ci sono problemi intervengono istantaneamente l'Aviazione e la cavalleria pesante. Cioe', la Costituzione e' la base del nostro ordinamento democratico, mica ciccioli.
Ma il fatto ancor piu' incredibile e' che da un'inchiesta realizzata su di un campione di 100 italiani con licenza media superiore solo uno (UNO!!!) era a conoscenza di questa storia.
E, in effetti, tutti i mezzi di informazione hanno brillato per aver totalmente censurato qualunque notizia sul caso oppure le hanno riportate in modo stitico affinche' passassero il piu' possibile inosservate.

Ma spieghiamo meglio...

Berlusconi nel 1985 aveva solo una rete di televisioni locali che trasmettevano non contemporaneamente gli stessi programmi, era una furbata che permetteva di violare la legge, visto che al tempo era vietato a soggetti privati di possedere televisioni nazionali. Ma Berlusconi si mette d'accordo con Craxi che gli fa un decreto legge apposta. Cosi' Berlusconi ha finalmente tre televisioni nazionali vere. Ma molti storcono il naso perche', essendo possibili solo 11 reti nazionali, e' un po' anomalo che un solo imprenditore se ne prenda tre; le frequenze televisive sono un bene dello stato e lo stato dovrebbe assegnarle permettendo ai cittadini di concorrere in modo paritario. Non siamo nel Far West che il primo che arriva si prende tutto. Inoltre, possedere tre reti contemporaneamente sembrava un po' esagerato...
Cosi' nel 1994 la Corte Costituzionale con la sentenza 420, stabiliva in difesa del pluralismo, che un unico soggetto privato non potesse detenere tre reti nazionali concedendo un periodo di transizione e rimettendo il problema al legislatore per una sollecita soluzione definitiva entro e non oltre l'agosto 1996.
A questo punto la classe politica si trova in un bel pasticcio. Come si fa a dirlo a Berlusconi?
La sinistra non poteva agire perche', come ha ricordato l'on. Luciano Violante a Montecitorio, il 2 marzo 2002, parlando di quel periodo: "A Berlusconi nel '94 offrimmo delle garanzie sulle sue televisioni: non sarebbero state toccate. Lo sa Berlusconi e lo sa anche Letta".
Cosi' arriva il 1996, scade nell'indifferenza generale la decisione della Corte Costituzionale e Berlusconi continua ad avere tre tv.
Nel 1997 la legge Maccanico, pur con un anno di ritardo rispetto alle raccomandazioni della Corte Costituzionale, stabiliva che un soggetto non potesse detenere piu' di due reti, e che, finche' non ci fosse stato un "congruo sviluppo" via satellite e cavo (oggi superiore al 1000% rispetto a quella data), Rete4 avrebbe potuto continuare a trasmettere via etere, quest'ultima decisione in palese contrasto con le decisioni della Corte Costituzionale che aveva deciso per un termine definitivo entro l'agosto 1996.


Nel luglio 1999, Europa 7 ottiene dallo Stato Italiano la concessione per una rete nazionale, ma il Governo D’Alema non le assegna le frequenze per iniziare a trasmettere, alla stessa data Retequattro non ottiene la concessione.
Dall’aprile 2000 al giugno 2001 il Governo Amato si disinteressa completamente della vicenda di Europa 7, permettendo in questo modo a Retequattro di continuare a trasmettere senza concessione.
Nel novembre del 2002 la Corte Costituzionale con la sentenza n. 466 stabilisce che Retequattro deve dismettere definitivamente le trasmissioni terrestri entro il 31 dicembre 2003.
Il 24 dicembre 2003 Silvio Berlusconi firma un decreto legge (“salva Retequattro”) per superare tale termine, il Presidente Ciampi firma il decreto nonostante quest’ultimo impedisca l’attuazione della sentenza della Corte Costituzionale.
Il Governo Berlusconi nell’aprile del 2004 approva la legge Gasparri, la quale infischiandosene della sentenza della Corte, consente a Retequattro di continuare a trasmettere nonostante non abbia la concessione, mentre Europa 7 viene esclusa ancora una volta.
Il Parlamento Europeo nel maggio del 2004 approva una risoluzione nella quale esprime preoccupazione che l’anomalia italiana si propaghi ad altri paesi dell’Unione, ed invita la Commissione Europea ad assumersi le sue responsabilità.
Il Consiglio d’Europa composto da 45 Paesi, approva nel giugno del 2004 una risoluzione che deplora l’esclusione di un potenziale operatore televisivo, Europa 7, vincitore della gara pubblica per la diffusione televisiva sulle frequenze occupate da Retequattro del Gruppo Mediaset.
Il 19 luglio 2005 il Consiglio di Stato, con un dispositivo di ben 61 pagine, riconosce tutti i diritti e le ragioni di Europa 7 e invia alla Corte di Giustizia n. 10 quesiti nei quali ravvisa che la Gasparri e il decreto legge Berlusconi non rispettano le direttive Europee.
Il 19 luglio 2006 la Commissione Europea DG Concorrenza mette in mora l’Italia per la legge Gasparri, poiché non rispetta le direttive Europee.
Il 13 settembre 2006 il ministro Gentiloni risponde alla Commissione Europea DG Concorrenza riconoscendo il non rispetto delle direttive Europee della legge Gasparri e si impegna a correggerla.
Il 12 ottobre 2006 il Governo Prodi approva il disegno di legge Gentiloni che, non solo non risolve il problema Europa 7, ma non ne riconosce nemmeno i diritti e non rispetta la sentenza della Corte Costituzionale.
Il 30 novembre 2006 di fronte alla Corte di Giustizia Europea, il Governo Prodi, tramite l’avvocatura dello Stato, fa propria la posizione del Governo Berlusconi e difende addirittura la legge Gasparri.
Ben quattro Governi, quindi, non hanno voluto e non vogliono riconoscere ad Europa 7 il diritto a trasmettere.
Il 19 luglio 2007 di nuovo la Commissione Europea DG Concorrenza dichiara l’infrazione dell’Italia a causa della legge Gasparri e denuncia che quest’ultima ha avvantaggiato Retequattro a danno di Europa 7.
La Commissione dà un termine di due mesi al Governo Prodi per provvedere.
Il 31 gennaio 2008 la Corte di Giustizia Europea stabilisce che i regimi transitori susseguitisi con la legge Maccanico, il decreto legge “salva Retequattro” e la legge Gasparri non rispettano le direttive europee e che, quindi, il lungo periodo transitorio di cui ha beneficiato Retequattro è illegittimo e, riconosce ad Europa 7 il diritto ad avere le frequenze per trasmettere.
In data 6 maggio 2008 ha avuto luogo l’udienza presso il Consiglio di Stato in merito alla disapplicazione della legge Gasparri a seguito della sentenza della Corte di Giustizia Europea.
L’Avvocato dello Stato ha difeso di nuovo la legge Gasparri e Retequattro, nonostante la sentenza della Corte, ed ha presentato una memoria in larga parte identica a quella di Mediaset.

Europa 7 continua la battaglia per il suo diritto ad esistere e per il pluralismo dell’informazione nel nostro Paese.

Fonti:
- wikipedia.it
- berluscastop.it
- beppegrillo.it
- europa7.it
- www.rsf.org/article.php3?id_article=6393 (in inglese)
I processi storici sono creati e interrotti di continuo dall'iniziativa dell'uomo,in quanto agisce. Di conseguenza,non è per nulla superstizioso,anzi è realistico,aspettarsi dei "miracoli" in campo politico.--H.Arendt
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Europa 7 22/05/2008 02:28 #28628

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Sul blog www.beppegrillo.it si riporta inoltre da tempo come l'Italia rischi una multa da 300000 euro al giorno (sì, avete capito bene, ci sono 5 zeri dopo il tre) con effetto retroattivo a partire dal primo gennaio 2006 se entro agosto 2008 Rete quattro non se ne andrà in esilio sul satellite lasciando spazio alla legittima proprietaria, Europa 7.

Ora, di questa multa non ho per ora trovato conferma altrove, ho cercato parecchio ma niente.
Ho trovato solo:
-Su www.curia.europa.eu/jurisp/cgi-bin/form.pl?lang=it , sito della corte di giustizia europea, nove documenti su Europa 7 ma ammetto di non averci capito molto. Comunque, non mi sembra che lì si parli di sanzioni.

-su www.key4biz.it/News/2008/04/21/Policy/Gi...enze_analogiche.html e nei link sotto:
"Il commissario Ue alla Concorrenza, nella sua risposta scritta a un’interrogazione degli europarlamentari del Prc Giusto Catania, Roberto Musacchio e Vittorio Agnolotto, ha dichiarato il Consiglio di Stato deve riconoscere il danno subito dall’emittente Europa 7 per la mancata assegnazione delle frequenze analogiche che le spettavano con il conseguente risarcimento.
In ballo c’è un rimborso da parte dello Stato di 800 mila euro più gli interessi, se a Europa 7 venissero attribuite le frequenze Tv, e di oltre 3 miliardi di euro, se invece la magistratura amministrativa riconoscesse solo l’indennizzo del danno subito"


-su , molto interessante... Gasparri e Riotta sull'informazione libera.


Sfruttiamo Internet, già che -per ora- si può navigare liberamente e si riesce ancora ad informarsi... GENTE, IN-FORMIAMOCI!!
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Europa 7 22/05/2008 02:39 #28629

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Ultima cosa, poi vado a nanna, davvero...

Da sostenibile.blogosfere.it/2008/05/consig...l-caso-europa-7.html

"Tutto lascia supporre che Rete 4 continuerà a trasmettere e che l'Italia ignorerà la sentenza europea. Conseguentemente, lo Stato italiano sarà tenuto a risarcire i danni a Di Stefano. E non sono proprio noccioline, visto che la cifra iniziale richiesta ammonta a 3 miliardi di euro, e visto che questa cifra è destinata a crescere al ritmo di qualcosa come 400'000 euro per ogni giorno di ritardo nell'attuazione del verdetto europeo.

Insomma, un capolavoro della politica, coi soliti vantaggi privati e pubblici tormenti. E' il trionfo del conflitto d'interessi, ed è anche il trionfo dell'immobilismo accondiscendente di un centrosinistra che nei suoi anni di governo nulla ha fatto per ripristinare la legalità violata.

Ora, e paradossalmente, lo Stato italiano, qualsiasi cosa faccia, si ritroverà dalla parte del torto. Non consegnando le frequenze ad Europa 7, aggraverà la sua violazione del diritto europeo, con la conseguenza di aumentare quotidianamente l'ammontare del risarcimento del danno che Di Stefano puo' legittimamente pretendere. Ma se le togliesse a Rete 4, Mediaset potrebbe provare a far valere una violazione dei propri diritti acquisiti, con contestuale grottesca richiesta di risarcimento del danno"


Preciso che questa questione riguarda tanto il governo di destra quanto quello di sinistra... come spesso accade è una magagna bipartisan (anche se a dire il vero...) Chi ha sbagliato? Ai posteri l'ardua sentenza (e i debiti, ahiloro!). 'notte...
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Europa 7 27/05/2008 13:26 #28712

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Roma, 22 mag. (Adnkronos/Ign) - E' scontro tra maggioranza e opposizione sull'emendamento 'salva Rete4'. "Penso che sia una cosa sbagliata nel merito e nel metodo", dice il segretario del Pd Walter Veltroni (nella foto),che promette un'opposizione dura. "Tutte le cose sbagliate nel merito e nel metodo hanno l'opposizione che si meritano", spiega.

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha dichiarato oggi ammissibile l'emendamento del governo al decreto sugli adempimenti comunitari che modifica la legge Gasparri con l'obiettivo di evitare la procedura di infrazione da parte della Commissione Ue nei confronti dell' Italia in materia televisiva. Prima di sospendere la seduta della Camera, Fini ha voluto precisare che l'emendamento è stato ammesso perché c'è una procedura di infrazione in corso da parte della Commissione europea. ''Non spetta invece alla presidenze'', puntualizza Fini, entrare nel merito del provvedimento o delle ''ragioni che hanno indotto il governo a presentare le proposte emendative''. Il presidente della Camera ricorda che questi ''spettano alle valutazioni politiche''.

Ma l'opposizione chiede che l'emendamento venga ritirato. "Aver vinto le elezioni non vuol dire fare ciò che si vuole'', dice il capogruppo del Pd, Antonello Soro. "Noi siamo fortemente contrari - aggiunge - e troviamo irragionevole che, nel primo provvedimento all'esame della Camera, venga infilata di soppiatto una norma che serve a salvare una rete Mediaset contravvenendo alla richiesta dell'Unione europea di regolarizzare le frequenze".

A replicare in aula alla Camera alle critiche all'emendamento è il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani. E' un provvedimento che ''tecnicamente'' non si può non condividere, spiega, mentre ''i passaggi di carattere politico mi sembrano anomali rispetto al contenuto di questo emendamento''. ''L'intervento normativo del governo intende introdurre risposte piene alla Commissione europea'' e ''porre rimedio alla procedura di infrazione avviata dall'Unione europea''. Romani si rivolge all'opposizione, in particolare al democratico Paolo Gentiloni, rimarcando che la trasformazione delle licenze in autorizzazioni generali riguarda esclusivamente gli impianti digitali, non quelli analogici.

L'emendamento, puntualizza Romani, ''non rappresenta una sanatoria né è una norma per aggirare l'Ue. Anzi è l'esatto contrario''. ''Sulla vicenda - conclude - sono state dette e scritte molte inesattezze che non rispondono alla realtà dei fatti''.

E torna all'attacco il leader dell'Idv Antonio Di Pietro. "Il presidente del Consiglio si fa una legge a suo uso e consumo'', tuona l'ex magistrato. "E' stato presentato un emendamento - spiega Di Pietro - per aggirare la sentenza della Corte di Giustizia europea e quella della Corte Costituzionale italiana, sentenze che danno ragione a Europa 7". "Berlusconi è un uomo di cui non ci si può fidare e che antepone gli interessi delle sue aziende a quelli della collettività che dovrà pagare 350 mila euro al giorno con effetto retroattivo dal primo gennaio 2006 per vedere Emilio Fede (127 milioni di euro annui, questo il prezzo pagato a Rete 4 dagli italiani)", conclude Di Pietro.
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Europa 7 27/05/2008 13:26 #28713

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Roma, 27 mag. (Adnkronos) - Il governo riformulera' l'emendamento cosidetto 'salva-Rete4'. Lo ha annunciato il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, spiegando che la proposta di modifica dell'emendamento, fortemente contestato dall'opposizione, verra' avanzata in sede di comitato dei nove dal sottosegretario Paolo Romani.
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Europa 7 28/05/2008 17:34 #28736

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TV: DONADI, SPARISCE NORMA SALVA 'RETE4'... MA IDV VOTA NEGATIVAMENTE PERCHE' NON SI RISPONDE A UE

Roma, 28 mag. (Adnkronos) - "Il governo intende cancellare la norma 'salva Rete4', che sparisce". Massimo Donadi, capogruppo di Idv alla Camera, sintetizza cosi' l'esito della riunione tra govern e maggioranza in cui il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani ha presentato una nuova formulazione della norma 'salva Rete4' contenuta nel decreto in discussione alla Camera.

Meno male!!!
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Europa 7 28/05/2008 20:25 #28741

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Se fosse Fede o Testa d'asfalto non ve ne stareste distesi al sole in uno dei vostri giardini gloriosi....avete passato i 60-70 anni non so....perché non lasciate che alla politica ci pensi qualcun'altro, anche solo i vostri figli...Quanto tempo e denaro queste leggi porcate sottraggono a leggi più importanti, ai recepimenti europei... esce il testo unico della sicurezza e subito emergono incongruita tra articoli e allegati...esce il testo unico in meteria ambientale (DLgs n.4/2008) e dopo un mese siamo richiamati dall'unione europea per incompatibilità alle direttive....
largo ai giovani dai.....in attesa di sostanziali cambiamenti auguro a Fede e Silvio la riscoperta della pace e della tranquillità !
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Pray
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