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tratto da www.corriere.it[/cell][cell class=row5bg padding=3]
[align=center]L'Economist si schiera: «disastrosi» i suoi 5 anni a Palazzo Chigi. «Con lui il Paese non ha speranze»[/align][/cell][cell padding=20][align=justify]
MILANO - Di fronte alla possibilità di una nuova vittoria elettorale di Silvio Berlusconi (la terza in 14 anni) l'Economist si affretta a prendere posizione. Così, quando ancora non si conosce l'esito della crisi apertasi con la caduta del governo Prodi, il settimanale si stupisce subito per le follie (presunte) dell'elettorato italiano. E si chiede: «Ma davvero l'Italia vuole un altro governo Berlusconi?».
DISASTRO - «L'Italia ha già abbastanza problemi: ha veramente bisogno un'altra volta di Silvio Berlusconi?», si legge in un editoriale che apparirà sul numero in edicola venerdì. Il settimanale economico di Londra definisce il quinquennio passato da Berlusconi a Palazzo Chigi «disastroso». Nonostante il periodico riconosca che Berlusconi ha stabilito alla guida del suo passato governo un primato di stabilità e durata, lo critica per non aver approfittato di una maggioranza solida e obbediente per riformare il paese. «Ha sprecato la sua opportunità, usando tutto il capitale politico per proteggere i suoi interessi nei media e bloccare le azioni giudiziarie nei suoi confronti, ed è stato ondivago nelle riforme economiche», si legge nell'editoriale che definisce una «pillola avvelenata» la riforma elettorale in senso proporzionale approvata dal suo esecutivo verso la fine del mandato.
CRITICHE RINNOVATE - L'Economist a ben vedere non fa altro che rinnovare le critiche già avanzate nel 2001, quando definì inadatto («unfit») a guidare l'Italia il leader di Forza Italia (che poi quelle elezioni le vinse sul serio, con ampio margine su Francesco Rutelli). E ribadite peraltro pochi mesi dopo, con un'altra celebre copertina sul fondatore di Mediaset: «Basta» (in italiano), corredato per giunta con un ancora più esplicito «E' tempo di cacciare Berlusconi». politico e si domanda se l'Italia meriti davvero un suo ritorno al potere. A ben vedere, quindi, tra il settimanale e l'ex premier non tira aria nuova: si tratta semplicemente di un nuovo round della loro personale guerra.
CARENZA DI LEADER - Il vero problema del Paese, per l'Economist, è l'assenza in Italia di veri leader riformisti e pro-liberalizzazioni. La più giovane età di Walter Veltroni, secondo il settimanale, potrebbe dare al segretario del Partito Democratico qualche chance in più, ma l'Economist ritiene che le credenziali riformatrici del sindaco di Roma non siano ancora state testate e neanche la sua capacità di tenere insieme una maggioranza indisciplinata. Ma se il centrosinistra non dà certezze, il centrodestra ne dà in senso opposto, sostiene il settimanale. «Non c'è neanche un barlume di speranza che il ritorno di Berlusconi possa dimostrarsi una scommessa migliore di Prodi. Anzi, a giudicare da quanto fatto in passato, potrebbe rivelarsi peggiore e smontare i progressi fatti dal governo Prodi nel settore dell'evasione fiscale», si legge nell'articolo. «Pur essendo un uomo d'affari di successo, (Berlusconi) rimane inadatto per ricoprire il ruolo (di presidente del Consiglio) cui tanto aspira», conclude l'Economist.
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Questo è un punto di vista straniero sulla nostra politica... a prescindere da quello che si possa pensare a livello di obiettivi particolari (leggi Lega e federalismo), o di altre convinzioni politiche, mi piacerebbe che ogni elettore (specialmente di centrodestra) si ponesse la domanda a titolo di questo topic...
Senza pensare se essere di destra o sinistra, ma se si sia disposti davvero ad avere quest'uomo per l'ennesima volta alla guida del governo...
Che ultimamente è stato prosciolto dall'accusa di FALSO IN BILANCIO perchè "I fatti non sono più previsti dalla legge come reato". Questo ad ulteriore riprova di quanto il sant'uomo NON abbia fatto leggi
ad personam, ma sia invece sceso in campo e l'abbia fatto per gli italiani!!
Il sitema è marcio, è vero, ma se potessi cominciare a togliere qualche elemento non avrei di sicuro l'imbarazzo della scelta... e sono convinto che senza il Berluskaiser si comincerebbe a ragionare molto meglio, anche nel centrodestra...