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ARGOMENTO: L'INFORMAZIONE IN ITALIA

L'INFORMAZIONE IN ITALIA 23/11/2007 00:19 #23999

  • Rok
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Lancio un nuovo topic perchè non sapevo dov'altro metterlo.
E'un argomento molto vasto, ma vorrei cominiciare a pensare con voi sulla base di un articolo che ho letto or ora nelle mie peregrinazioni notturne per il web.

(Dal blog www.beppegrillo.it , intervento del 21 novembre)

"Tutti sanno che Forza Italia è (era?) un partito di plastica. Lo psiconano lo ha confermato domenica. Un partito non si scioglie per volontà di una sola persona. Si tiene di solito un congresso degli eletti, si discute del programma, del nuovo nome. Poi si decide a maggioranza. Così avviene nelle democrazie. Nessuno dei suoi sottopancia, reggicoda, portaborse ha fiatato. E si capisce, senza di lui dove vanno? Sono semplici cortigiani.Il suo partito, comunque lo voglia chiamare, è suo di lui, proprietà privata, una organizzazione telecratica con obiettivi di controllo e di lucro.
I partiti hanno ucciso quel poco che era rimasto della democrazia eliminando il voto di preferenza. La prima azione dell’Unione doveva essere la restituzione di un diritto fondamentale ai cittadini: quello di scegliersi il candidato. Non è successo. Ora si discute di proporzionale alla tedesca, di maggioritario alla svizzera e di doppio turno alla francese. Ma di cosa stanno farneticando? Nel 2005 avete adottato la messa in c..o all’italiana con la nuova legge elettorale, di questo dovete parlare.
Nessuno che faccia una premessa, che dica che se si copiano i meccanismi elettorali di una democrazia bisogna adottarne prima le basi, i fondamentali.
Ed è un punto cardine in Germania, in Spagna, in Francia, in ogni Paese degno di questo nome, che non si può avere una presenza dominante nell’informazione e, allo stesso tempo, fare politica. Per gli altri partiti è come combattere contro il campione dei pesi massimi con un braccio legato dietro alla schiena.
Il fenomeno Berlusconi non è compatibile con la democrazia. I suoi giornali, le sue televisioni non sono compatibili con la sua presenza in politica. Di questo devono discutere subito Veltroni, Prodi, Fini, Bertinotti e tutti gli altri: di una informazione democratica, non di sigle e percentuali. Ma non lo faranno perchè, anche loro, ne hanno dei benefici.
La democrazia è diventata marketing. Lo Stato è fuori dal controllo dei cittadini. Riprendiamoci l’informazione."

Che ne pensate?
I processi storici sono creati e interrotti di continuo dall'iniziativa dell'uomo,in quanto agisce. Di conseguenza,non è per nulla superstizioso,anzi è realistico,aspettarsi dei "miracoli" in campo politico.--H.Arendt
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L'INFORMAZIONE IN ITALIA 23/11/2007 10:10 #24005

concordo soprattutto sul fatto che copiare i sistemi elettorali di un altra nazione possa andare bene a patto anche di copiare le fondamenta organizzative su cui si poggiano i predetti sistemi, altrimenti è come mettere il motore della ferrari in una 500. vogliono il sistema tedesco? a me sta bene, purchè adottino anche il sistema federalista tedesco. ma ovviamente non lo faranno perchè dentro quel circo di intrallazzatori, tolta la lega, di gente che vuole il federalismo non c'è nessuno, e per come la penso il federalismo è l'unica cosa che porterebbe il cittadino a riavere il controllo dello stato.

per quanto riguarda l'informazione è vero, su certi media esiste solo il napoleone di arcore, mentre su altri è meno presente... qualcun altro però è addirittura "censurato" da tutti, quindi anche le informazioni che arrivano da chi dovrebbe essere "imparziale" sono indirizzate a dovere.
per finire metterei anche la scuola nell'insieme dei canali di informazione che è sinistrizzata in maniera spaventosa, mi ritornano in mente le lezioni di storia, anni passati sugli orrori del nazismo e del fascismo (giustamente.... non fraintendetemi) e NULLA sui disastri perpetrati dal comunismo... e in parlamento c'è chi si definisce "riformista" ed esalta la rivoluzione di ottobre che è stata uno degli eventi più antidemocratici della storia... speriamo non ci "riformino" in quella maniera!
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L'INFORMAZIONE IN ITALIA 23/11/2007 17:26 #24022

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Beh...
Secondo me la 'sinistrizzazione' della scuola (come la definisci tu) non dipende dalle istituzioni politiche, ma semplicemente dalle tendenze politiche di ogni singolo docente, che (forse anche inconsciamente) privilegia alcuni argomenti ad altri. Con questo non sto giustificando il fatto, ma è in forza di questo dato di fatto che ritengo il ruolo dell'insegnante decisivo nella formazione ideologica e politica di uno studente.
Sono d'accordo con te che i soprusi attuati dai rossi non erano certo più delicati, o meno inumani di quelli compiuti da nazi/fascisti.
(Altro capitolo per la rivoluzione di ottobre... devo ancora sentire di una rivoluzione 'democratica'. ma è un altro discorso.)

Sto leggendo il rapporto del 2007 di RSF Giornalisti senza frontiere sulla libertà di stampa. A breve vi farò sapere...
I processi storici sono creati e interrotti di continuo dall'iniziativa dell'uomo,in quanto agisce. Di conseguenza,non è per nulla superstizioso,anzi è realistico,aspettarsi dei "miracoli" in campo politico.--H.Arendt
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L'INFORMAZIONE IN ITALIA 27/11/2007 19:03 #24194

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Cari amici...

Sta sera sulla metropolitana ha preso un colpo!
'Mastella chiede la sospensione del programma su canale 5 'Il Capo dei Capi'. 'E'diseducativa'.

Aspetto che la signora finisca di leggere il giornale e quando lo chiude le chiedo se ha intenzione di buttarlo. Così me lo lascia (tanto è gratuito...).
Così leggo le parole del ministro: 'Non credo che la tv, neppure quella privata, possa inneggiare al Capo dei capi. Non credo si possa battere la mafia se non crescono certi valori nella società. Questa fiction fornisce una pedagogia all’inverso. Il Capo dei capi è un farabutto e basta. Non vorrei che una fiction come questa fornisse dei modelli da emulare'.

Ma dico io, qui abbiamo proprio perso il senso delle cose.
Perchè il sindaco di Ceppaloni, che si erige a difensore dei valori, non propone di sospendere programmi come 'C'è posta per te' o altri, ben più pericolosi e diseducativi?
Invece, dopo aver avuto un ruolo nel blocco del programma 'La vita rubata' sulla storia di Graziella Campagna, esprime un commento negativo su quest'altro film che parla di mafia. Perchè?

Forse si sente anche in dovere di bloccare questi programmi, vista la sua brillante carriera da giornalista.
-Peccato che la sua assunzione alla Rai fu agevolata da una raccomandazione del democristiano De Mita, tanto che ne seguirono tre giorni di sciopero della redazione locale (fonte: 'La Casta' di Gian Antonio Stella)...
-Peccato che il suo giornale, 'Il campanile', che prende 1.300.000 euro (dati 2005) da finanziamenti statali, abbia sempre nel 2005 fornito alla grande famiglia di Mastella dolciumi e torroni per 17000 euro...

Questi film sono un'arma potente contro la mafia, contro la paura comune che inchioda tanti cittadini e li rende incapaci di denunciare gli abusi che subiscono. Per favore, non oscurate quel poco di decente che la tv ci offre!
I processi storici sono creati e interrotti di continuo dall'iniziativa dell'uomo,in quanto agisce. Di conseguenza,non è per nulla superstizioso,anzi è realistico,aspettarsi dei "miracoli" in campo politico.--H.Arendt
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L'INFORMAZIONE IN ITALIA 27/11/2007 19:13 #24198

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CELENTANO TORNA IN RAI... ma guarda un po'!!!

Riporto dal sito www.gazzetta.it

Celentano questa sera torna in tv Come mai ha fatto pace con la Rai?

GIORGIO DELL' ARTI Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. a cura del service G.L. Srl Adriano Celentano ha fatto pace con Fabrizio Del Noce e, due anni dopo Rockpolitik, torna stasera su Raiuno con lo speciale La situazione di mia sorella non è buona (in diretta alle 21.10). Il senso del titolo, secondo il cantante, sarebbe questo: «Come la Sorella Luna di san Francesco, la sorella che immagino io è il nostro pianeta che si sta consumando. Perché la situazione non è buona mica solo in Italia, ma in tutto il mondo». 1 Come mai Del Noce ha fatto pace con Celentano, visto che per mesi gli ha parlato soltanto tramite gli avvocati? Perché il 16 novembre, per la Rai e per Mediaset, è cominciato il periodo di garanzia... 2 Sarebbe? Sarebbe che dal 16 novembre al 1° dicembre - periodo di garanzia - la Rai deve fare il massimo degli ascolti. È in questo periodo che si gioca la partita della pubblicità: se gli ascolti risultano più bassi del convenuto, le reti televisive rischiano di restituire i soldi. Nessuno in giornate così cruciali si sognerebbe di fare esperimenti: ad esempio il ritorno di Funari con Apocalypse show (che fu un flop) fu tentato ad aprile, quando non si correvano rischi. Ora, è vero che Fabrizio Del Noce, all' epoca di Rockpolitik, minacciò di autosospendersi e di eliminare il marchietto della Rai durante il programma perché Celentano pretendeva carta bianca. È vero che Celentano lo attaccò poi in diretta («Chi si sospende è lento, chi si sospende è lento, però se è una finta è rock e il sospetto è questo...»). Ma quel che conta è che Rockpolitik, nell' ottobre 2005, ebbe una media di 11.224.000 spettatori e del 46,42% di share. E gli spot si vendettero a peso d' oro: 135mila euro per 30 secondi di programmazione. Bisogna ricordarsi la celebre frase di Giorgio Gori: «Il mestiere di Rai e Mediaset è quello di vender pubblico agli inserzionisti». Dura da mandare giù, ma vera. Del Noce adesso ha bisogno del pieno di ascolti. 3 Gli ascolti Rai vanno male? L' andazzo non è buono. Viale Mazzini in questo periodo ha perso troppo spesso la sfida con Canale 5 e durante la settimana alcune prime serate sono ormai appannaggio delle altre reti. Con Celentano o con Roberto Benigni giovedì prossimo la Rai tenta di recuperare e di vincere, per la nona volta consecutiva, il periodo di garanzia. "

Come sempre, tutto mosso dalla logica del guadagno... che schifezza ragazzi.
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L'INFORMAZIONE IN ITALIA 27/11/2007 19:29 #24200

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Ancora un post (mi vengono in mente le cose scaglionate, scusate...) per segnalarvi un video che merita di essere visto... per chi non avesse l'adsl o fastweb, ci sentiamo e vi invito a casa mia a vederlo...

youtube.com/?v=JnGSJlIHX8I

TRAVAGLIO RITORNA TRAVAGLIO RITORNA TRAVAGLIO RITORNA!
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L'INFORMAZIONE IN ITALIA 30/11/2007 19:16 #24355

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L'informazione viaggia (scusate, errore madornale SE PARLO IN ITALIANO): DOVREBBE VIAGGIARE anche attraverso i libri...
Ma puntualmente...

www.semogo.org/forum/viewtopic.php?p=24354#24354
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L'INFORMAZIONE IN ITALIA 20/02/2008 17:12 #27287

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Riporto ciò che leggo su www.antoniodipietro.it nel post di oggi...

"Scusate la noia, ma parliamo di tv. Quell'elettrodomestico quadrato in cui l'altra sera il Cainano (Berlusconi, ndr) ha potuto impunemente raccontare di essersi battuto come un leone contro l'uscita di Enzo Biagi dalla Rai, ma non ci fu nulla da fare perché il vecchio Enzo teneva troppo al soldo e scappò con la cassa di una lauta liquidazione. Dinanzi a lui, al posto del direttore del Tg1 Johhny Raiotta, c'era una sagoma di cartone, che naturalmente non ha replicato.
L'altroieri Antonio Di Pietro ha detto una cosa ovvia: occorre dare «esecuzione alla sentenza europea su Europa7 e spostare Rete4 sul satellite». Poi ha auspicato la Rai venga ridotta «a una rete senza pubblicità, finanziata dal canone e sottratta all'influenza dei partiti» e ogni concessionario privato non possa avere più di una rete.
Su questo secondo punto, c'è libertà di pensiero: nel Pd, a sinistra e a destra, sopra e sotto. Ma sull'obbligo di eseguire la sentenza della Corte europea c'è poco da discutere: si esegue e basta. Invece Di Pietro è stato subissato di critiche, attacchi, improperi. Che a metterlo a tacere siano i berluscloni, da Cicchitto a Fede, dal Giornale al Foglio, da Facci alla Donna Barbuta, fa parte del gioco: la banda larga difende la cassaforte. Decisamente più stravagante è che lo facciano i vertici del Pd.

Gentiloni: «Il Consiglio di Stato si pronuncerà nei prossimi mesi e alla luce del pronunciamento prenderemo le misure adeguate».
Follini: «La posizione del Pd è contenuta nei due ddl Gentiloni che giacciono in Parlamento».
Veltroni: «Non mi sentirete mai pronunciare una parola di attacco contro Berlusconi. Quella con lui è una polemica gioiosa, ma va bene così: gli italiani sono stanchi degli improperi». Infatti nessuno vuol lanciare improperi. Sarebbe interessante però sapere come intenda muoversi il Pd sulla tv.
Anche perché il responsabile Informazione, Marco Follini, non è l'omonimo di colui che approvò il decreto salva-Rete4 e la legge Gasparri: è sempre lui. Forse dovrebbe uscire dal tunnel della Gasparri. Spiegandogli, con le dovute cautele, che la Corte europea ha raso al suolo il concetto di «regime transitorio» su cui si fondavano la Maccanico, la Gasparri e la Gentiloni.

Ricapitolando. Dal ’94 la Consulta intima a Fininvest di cedere una rete o di spedirla su satellite. La Maccanico le concede una proroga pressoché illimitata. Che perdura anche dopo il '99, quando Europa7 vince la concessione e Rete4 la perde, ma Rete4 continua a occupare le frequenze spettanti a Europa7. Nel 2002 la Consulta torna a fissare il tetto massimo di due reti per Mediaset e le dà tempo fino al 31 dicembre 2003. Berlusconi con il salva-Rete4 e Gasparri con la Gasparri chiudono la partita, con la scusa che, quando arriverà il digitale terrestre (previsto nel 2006) sbocceranno migliaia di canali. La Gentiloni nulla cambia sul numero di reti, si limita a spostare il digitale al 2012, e nulla dice sulle frequenze di Europa7: altro periodo transitorio che cristallizza lo status quo, cioè il monopolio Mediaset. Intanto il 19 giugno '07 la signora Kroes, commissario europeo alla Concorrenza, mette in mora il governo italiano perché modifichi subito la Gasparri, che consente l'accesso al digitale solo a Rai e Mediaset, e annuncia la procedura d'infrazione contro l'Italia.
Investito da Europa7, il Consiglio di Stato chiede alla Corte di Lussemburgo se le regole italiane siano legittime. La Corte, il 31 gennaio 2008, risponde che sono illegittime (la Maccanico, la Gasparri e implicitamente anche la Gentiloni) proprio perché consentono il periodo transitorio a Rete4, a scapito di Europa 7: il Consiglio di Stato dovrà risarcire Europa7 per mancati introiti e frequenze negate. La commissaria Kroes annuncia che questa è anche la posizione Ue: se nel 2009 l'Italia non cambierà sistema, si beccherà una multa di 350-400 mila euro al giorno, con effetto retroattivo dal 2006. Cioè: gli italiani pagheranno all'Europa e a Europa7 cifre da capogiro, perché tutti i governi dal ‘94 a oggi hanno favorito Berlusconi. Ora, attendere il Consiglio di Stato (che dovrà applicare la sentenza di Lussemburgo) o appellarsi alla defunta Gentiloni (superata dalla sentenza di Lussemburgo) è una furbata di poco respiro. Eseguire le sentenze della Consulta e della Corte europea non è fare un favore a Di Pietro o un dispetto a Berlusconi. È un dovere, punto e basta.

Marco Travaglio
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L'INFORMAZIONE IN ITALIA 20/02/2008 17:15 #27288

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Solo in Italia uno che dice le cose come stanno, come OGGETTIVAMENTE - RAZIONALMENTE - EMPIRICAMENTE - EVIDENTAMENTE stanno, viene subissato di critiche... possibile? :-(
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