FINI non ci sta e parla di un metodo 'plebiscitario e confuso'...
VELTRONI annuncia la fine della CdL...
BOSSI afferma che questo è solo un favore al governo Prodi...
ROTONDI parla del nuovo partito come l'erede sospirato della Democrazia Cristiana...

Ecco alcune delle contrastanti reazioni che oggi si sono susseguite riguardo alla nuova 'invenzione' di Silvio Berlusconi, il Partito del Popolo, annunciato ieri sera da una piazza a Milano.

Idea innovativa o semplice cambio di denominazione della Cdl?...
'Evento di portata rivoluzionaria' (Storace) o 'scorciatoia personalistica' (Fini) del Cavaliere in vista della riforma elettorale?...

Aspettando gli sviluppi e notando i sorrisi dell'opinione pubblica d'oltralpe... è aperto il confronto...

berlusconi si è sempre saputo che è dalla parte del popolo...!? è proprio dal popolo che arriva come operaio e poi una lunga cariera impreditoriale:
non smette mai di stupirci... e pecenet!

sulla riforma elettorale sarebbe opportuno oppurare tutti quei partitini che rendono solo incesposa la via democratica, uno sbarramento al 5% darebbe una vivace svolta politica. cosi vi sarebbero solo 5 partiti: AN, FI, UDC, Unione e PRC.

il 5% di cui parla thom mi piace un sacco..
sapete di quanti mangiastipendi ci liberiamo..
ma non converrà mai ai politici e quindi anche questa rimane solo un'altra bella idea.

Fini sul Partito della liberta': "E' un colpo di teatro". "Idee campate in aria".

si commenta da se!!!

Mi chiedo come gli sia venuta in mente questa genialata. Ma così non si gioca i suoi alleati politici? Bhò...cavoli suoi...

Ma toglietemi un dubbio in merito a questo sbarramento del 5 %.
Prendiamo come esempio l'attuale governo, con questo sbaramento la maggioranza sarebbe Unione e PRC ok? siccome nella sinitra estrema ci sono comunque elementi che non mi sembrano molto "stabili/fedeli" con l'attuale governo che cosa cambierebbe in realtà?
Ma soprattutto, il 5 % sarebbe a livello nazionale o a livello regionale? Comunque per chi è stufo di questa politica non mi sembra una gran cosa, a me il Parlamento AN,FI (o partito del popolo delle libertà.... ma che fantasia....) UDC PD PRC mi sembra MOOOOOOLTO SIMILE al vecchio DC Socialisti PC & CO..... non so, secondo me ci sarebbe solo un po' più stabilità nella caduta nel baratro.

Tradimenti, ripensamenti, non sembrano più caratteristici solo della sinistra!

Fini, due mesi fa totalmente contrario alla proposta del popolo delle libertà, ne è ora convinto sostenitore... CURIOSO...

AN aveva conservato un poco di ideologia politica... condivisibile o meno, ma perlomeno con uno spessore culturale e un percorso storico alle spalle!
Adesso tutto si appiana e si cancella sotto il vessillo di una bieca politica economica e globalizzata. Sotto il nome falso di Popolo delle libertà. Sì, libertà dei politici, dei loro parenti. Libertà dalle leggi, da ogni forma di rispetto delle regole. Questa è gente pericolosa.

Mi chiedo cosa pensino gli elettori del centro destra.. c'è troppa confusione!
Personale interpretazione, vedo queste alleanze come risposta alla forza dimostrata dal PD... e quando si ha paura si appianano volentieri le differenze. Ma è davvero giusto?
Ultimo appunto. Sono pronto a scommettere che anche Casini non ci metterà molto a rifugiarsi con gli altri

Casa delle libertà, popolo delle libertà. Non cambia molto. Rimane la costante delle libertà, vale a dire la libertà di fare tutto quello che mi va perchè sono il più forte. Molti dimenticano che la propria libertà arriva fin dove inizia quella degli altri. Ma non è più così. La libertà è intesa in senso assoluto: avere il diritto di fare tutto quello che si vuole.
Poveri noi.
Per quanto riguarda Casini sono d'accordo con Rok. Quell'uomo lì non ha le idee molto chiare. Prima voleva rifare la legge elettorale, poi invece non ha voluto sostenere un governo tecnico che rifacesse la legge elettorale perchè chissà cosa gli avrà promesso Berlusconi. Ora che si va alle elezioni, Berlusca lo ricatta: o con me o senza di me. E lui, il bel Casini, è rimasto lì, vittima di tutti i casini che ha detto e fatto. Io mi auguro che corra da solo e che non raggiunga nemmeno il 4% così almeno ce ne liberiamo.

Spero che tu alluda ai politici in genere e non solo a Berlusconi e compagni. In caso contrario ti invito a informarti sulle perle di nonno Prodi alla guida dell'IRI e sulle vicende di Momisma. Forse a te non dice niente questo nome,ma potrebbe essere interessante approfondire.................
Quanto alle regole e all'impressionante ipocrisia di quasi "tutti" i politici,credo ci sia solo l'imbarazzo della scelta.

Quoto in pieno Rok..non c'è un'altra parola da aggiungere..a parte che ieri Veltroni nel suo discorso di inizio della campagna elettorale ha parlato molto chiaro di quello che c'è da fare, senza tirare in ballo nessuno..ciò significa che magari (e ripeto MAGARI..nno ci metto la mano sul fuoco..) vogliono fare veramente qualcosa per l'Italia..Berlusca invece non ha fatto e non sta facendo altro che contunuare a criticare l'opposizione..ma pensate veramente che lavori per il popolo Berlusca??!! presidente operaio del bec!!!!!! Torna a casa và che è meglio!!!

Approfondiamo,approfondiamo
Berlusca non sara' un santo ma i vari Compagni Rossi non sono certo degli angeli.....vedasi COOP Rosse.....

Due cosine......

La casa delle monete
Pubblicato da Mthrandir alle 10:28 in Vizi privati, pubbliche virtù


Siccome la biografia ed il curriculum professionale di Prodi sono riportati in modo troppo sintetico sul suo sito, ho pensato di fare cosa gradita nel dedicargli qualche messaggio che possa fare - come dire? - da “integrazione ed approfondimento” circa gli storici meriti di un uomo che, fino ad oggi, ha raccolto molto meno di quanto avrebbe meritato.

Il primo della serie riguarda il suo passato imprenditoriale perché la sua esperienza dimostra come competenza, serietà e limpidezza morale siano la sola strada percorribile per salire le scale del paradiso del Potere.

L’esperimento a cui mi riferisco si chiama NOMISMA, società di consulenza che il Professore fonda nel 1981, sotto l’ala protettrice di Nerio Nesi, assieme a BNL: capitale iniziale 500 milioni di vecchie lire di cui ben cinque versati da Prodi (gli altri 495 ce li mette la Banca).

In quegli anni, Nesi è Presidente della BNL e Prodi di BNL è il consulente economico. Ovvio che la Banca abbia scelto persone conosciute e di fiducia per realizzare questa operazione. Tuttavia, probabilmente per non dare il destro alle malelingue, già il giorno dopo Prodi cede le sue quote alla BNL e resta come Presidente del Comitato Scientifico. L’operazione, grazie alle grandi capacità del futuro “Professore”, ha successo.

Il primo esercizio segna un fatturato vicino ai due miliardi di lire, il secondo quattro e cinque nell’84. Di cosa si occupa, nello specifico, NOMISMA? Della “potentia coeundi” dei somari somali e delle velocità medie di cammelli e ovini nel deserto (incarichi del Ministero degli Esteri, Dipartimento per la Cooperazione).

Nel frattempo, Prodi, grazie ai successi delle ricerche di NOMISMA, guadagna i galloni di Presidente dell’IRI (che manterrà fino al 1989, ma di questo si parlerà prossimamente) e l’IRI, assieme al solito Ministero, all’ENEL, l’odierna TELECOM ITALIA, ed altri grandi clienti, sommergono NOMISMA di richieste di consulenza. Soltanto i soliti malpensanti ipotizzano che tutte queste consulenze siano, in qualche modo, legate al ruolo ricoperto da Romano Prodi il quale, però, forte del suo carisma, riesce a mettere a tacere sia la Corte dei Conti (organismo reazionario che, subdolamente, si chiede come mai si debbano appaltare all’esterno lavori che potrebbero essere svolti agevolmente anche con risorse interne) che il Collegio Sindacale dell’IRI che, nel 1985, certamente sobillato dai detrattori del Presidente, si permette di rilevare:

"...l'eccessiva frammentazione e ripetitività degli incarichi conferiti a soggetti diversi relativamente ad argomenti sostanzialmente identici..."

fino a giungere, con una manovra vergognosa, a chiedere di verificare se queste consulenze siano state effettivamente prestate.

Nel 1989, Prodi lascia la Presidenza dell’IRI, disgustato giustamente da questo clima di feroce antipatia, ma resta saldamente al timone di NOMISMA. E’ un momento difficile, la società entra in crisi e i clienti nicchiano. Ma, dopo tante difficoltà, nella gestione delle quali Prodi dimostra tenacia e incrollabile volontà, arrivano le commesse della TAV (Treni Alta Velocità) che incaricano NOMISMA di stabilire che senso abbia realizzare il progetto.

E qui, il Professore dà il meglio di sé. Cinquemilacinquecento pagine di rapporto (39 volumi) che, a detta di coloro che li hanno letti, costituiscono una pietra miliare nella storia dell’analisi economica. Costo del lavoro di NOMISMA nemmeno esagerato, appena 9,7 miliardi di lire. Tra i principali risultati prodotti dallo studio, occorre ricordare i seguenti passi:

1. “Un treno che viaggia a 300 km all’ora impiega metà tempo di uno che procede a 150 km orari a percorrere lo stesso tragitto”;

2. “Più alta è la velocità, maggiore è il rischio di incidenti”;

3. “Il beneficio dell’alta velocità è la velocità”;

4. [a proposito della Stazione Termini]: “La zona era, un tempo, linda e simpatica, ma poi si è degradata”;

5. “La velocità consente di risparmiare tempo”;

6. “Quattro corsie, o binari, consentono più scorrevolezza di due o una”

7. “Il posizionamento frontale dei seggiolini facilita la socializzazione”.

Nel 1995, a causa dell’accresciuto impegno in politica, Prodi lascia la Società dove, ancora oggi, è ricordato, con rimpianto, come uno dei più grandi economisti del secolo. Ma il Paese ha bisogno.