Ue/ Tutti in piazza per il Vaffanculo-day.
L'ultima iniziativa di Beppe Grillo.
Che al Parlameto Ue rilancia: via quelli che hanno procedimenti in corso
Giovedí 28.06.2007 18:20
Retroscena/ Trema il Palazzo: un partito web e anti-politica di Beppe Grillo e Di Pietro. Il comico genovese parla con Affari e spara a 360°
L'8 settembre tutti in piazza per il Vaffanculo Day o V-Day. E' l'ultima agguerrita iniziativa di Beppe Grillo che dal suo blog
Beppe Grillo lancia la sfida. "E' una via di mezzo tra il D-Day dello sbarco in Normandia e V come Vendetta" spiega il comico genovese. "Si terrà sabato otto settembre nelle piazze d’Italia, per ricordare che dal 1943 non è cambiato niente. Ieri il re in fuga e la Nazione allo sbando, oggi politici blindati nei palazzi immersi in problemi “culturali”. Il V-Day sarà un giorno di informazione e di partecipazione popolare".
E in preparazione del V-Day Beppe Grillo ha scavalcato i confini nazionali ed è andato al Parlamento europeo, ospite dell'europarlamentare Giulietto Chiesa con motivo dell'iniziativa 'Europa sostenibile?', "per spiegare la palude in cui si trova l'Italia e cercare qualche consenso" spiega nel suo blog. "Il problema vero è il Parlamento italiano dove ci sono una settantina di deputati condannati in primo o secondo grado e 25 già condannati in via definitiva. Pensavo di trovare qui un'altra nazione con pregiudicati in Parlamento per fare un eventuale gemellaggio". E conclude desolato: "La sala era piena, nessuno sapeva niente. Mi hanno preso per un marziano, non credevano a quello che dicevo".
Ecco un estratto dell'intervento di Beppe Grillo al Parlamento Ue.
"Putin ci ha ricordato, dopo gli omicidi di giornalisti e oppositori del suo Governo, e qualche flebile denuncia del nostro Governo, che l’Italia è il Paese della mafia. Io, su questo punto, sono parzialmente d’accordo. La mafia, in realtà le mafie, ognuna con una sua identità regionale, sono un problema minore nel mio Paese. Il problema vero è il Parlamento italiano che contiene un numero di individui giudicati in primo e secondo grado, una settantina, e 25 condannati in via definitiva, da far impallidire Al Capone e Don Corleone insieme.