Incontro molto interessante, ho visto che era presente anche Telemonteneve e credo quindi che trasmetteranno almeno degli spezzoni della tavola rotonda nei prossimi giorni, se vi capita date un’occhiata! E’ stato interessante vedere come anche l’Alta Badia, nel corso del lungo percorso che l’ha portata ad essere turisticamente ciò che è adesso, ha affrontato ed ancora affronta, tutti i problemi che hanno impedito alle organizzazioni turistiche in Alta Valtellina di essere veramente efficaci. Parlo del campanilismo tra i paesi, delle tensioni all’interno dei vari settori economici oltre che a quelle tra settori differenti. L’impressione è quella che i nostri “concorrenti” siano comunque riusciti a convogliare il maggior numero di forze nel creare un’organizzazione che, malgrado alcuni problemi, funziona ed ha avuto modo di affinarsi nel corso del tempo, mentre noi siamo ancora all’anno zero! Si è parlato molto di come viene promossa la località e la mia mente è saltata subito all’ultimo giro d’Italia, dove, in prossimità dell’arrivo allo Stelvio, facevano bella mostra di sè, oltre che le nostre montagne, delle piccole mongolfiere con il logo del Trentino e la conclusione non può essere altra che la strada da fare è veramente tanta!
Dei 10 punti, tutti ampiamente descritti, ne ho trovato interessante sopratutto uno:
3. Una propensione positiva al turismo della popolazione
Mi sembra che da questo punto di vista sia necessaria ancora tanta, tanta strada e la cosa più inquietante è che a volte nemmeno il mero interesse economico riesce a farci capire quando questo settore sia fondamentale.
Infine un dato che ho trovato veramente impressionante, l’Alta Badia, formata da 3 comuni e 6000 abitanti registra un numero di presenze turistiche annuali, pari a quello della Valtellina intera (Di cui Livigno rappresenta più della metà), se vogliamo essere positivi, e dobbiamo esserlo per forza, possiamo dire di avere ampi margini di miglioramento!