Vi siete mai fermati per un attimo a riflettere sulla concezione originaria della politica? Un gruppo di persone presente in un determinato territorio si accorge che per migliorare la qualità di vita di tutti, necessita di dotarsi di regole e di eleggere un gruppo di persone che le possa rappresentare nel prendere le decisioni che riguardano l'intera collettività. Il concetto mi affascina ogni volta che ci penso.. Individuare un'altra persona che mi possa rappresentare nel prendere decisioni per il bene comune: è stupendo! Va da sè che la politica nasce come partecipazione di tutti per ottenere un miglioramento collettivo. Se cosi non fosse sarebbe meglio farne a meno..
Ora, ogni volta che penso a questa politica, a quella che dovrebbe essere la politica, e mi confronto con la realtà e con quello che essa rappresenta realmente.. bhè, mi vanno i cosiddetti giù per terra..
Partendo dal nostro piccolo comune e salendo via via verso gli enti e gli apparati di governo più grandi, non mi pare di vedere niente di quello che dovrebbe essere. Non vedo rappresentanti che fanno il bene di coloro che li hanno eletti, non vedo confronto tra eletti ed elettori, non vedo la partecipazione collettiva che è il principio che sta alla base della politica. Nella teoria dovremmo eleggere le persone migliori presenti nella società, perchè queste persone hanno la responsabilità non solo di loro stessi, ma di tutta la gente che rappresentano. Invece mi sembra che gli eletti siano qualcosa che molto si avvicina al peggio che la nostra società riesce ad esprimere. E qualsiasi sia il livello di amministrazione, mi sembra che il tratto comune sia rappresentato dalla mancanza di volontà di dialogo e di confronto con la gente comune. Probabilmente esiste un rituale mistico (sconosciuto a noi comuni mortali!) per cui un amministratore, non appena eletto, diventa il depositario della verità assoluta, ragion per cui non ha più la necessità di confrontarsi e dialogare con le persone che rappresenta... E presumo che il rituale fornisca due verità diametralmente opposte ai gruppi che hanno ottenuto rispettivamente la maggioranza e la minoranza delle preferenze. Solo cosi si può spiegare l'impossibilità di riuscire ad arrivare anche ad una sola scelta che possa essere supportata da entrambi gli schieramenti.
Mi chiedo quindi se questa politica sia veramente necessaria.. Siamo sicuri di averne bisogno di questo modo di fare politica? La politica ci aiuta e prende le decisioni per il bene comune? Domande senza una risposta certa, ma ognuno di noi può darsene una.. Personalmente se il livello è questo ne farei volentieri a meno, e voi?