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Mattia Reman Sosio
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Sono stato contattato poco fa da Raffaele Valgoi che mi ha chiesto di voler ribadire anche in questa sede, come ha evidenziato anche Armando Trabucchi sul sito AltaReziaNews che l'appellativo " SINDACO DITTATORE" utilizzato dal "CENTRO VALLE" e che leggete sulle locandine di questo giornale poste fuori dalle edicole non è "farina del suo sacco" ma probabilmente , come anche detto da Armando , è stato coniato ad ok dal giornale per cercare di vendere copie o di produrre qualche contatto in più.
Riporto anche qui le testuali parole di Raffaele , le uniche consegnate alla stampa ..
In data 18 dicembre 2008 ho rassegnato le mie dimissioni dalla carica di assessore del comune di Valdidentro con delega all’ambiente e territorio. Una decisione meditata, frutto di una puntuale attenzione alle scelte maturate in seno alla giunta ed al consiglio comunale negli ultimi mesi con particolare riferimento al modo di agire - che assolutamente non condivido - di alcuni rappresentanti della giunta.
Ho sempre cercato di capire, di confrontarmi con la giunta, di espormi in prima persona per concretizzare quegli obbiettivi che ritenevo - e ritengo - fondamentali per la Valdidentro. Ma purtroppo, con grande amarezza, ho dovuto constatare una secca posizione di chiusura, in primis di sindaco e vicesindaco, un non voler tenere in adeguata considerazione il pensiero degli altri, accettare il confronto sano e costruttivo ovvero la base di qualsiasi amministrazione che si ritenga democratica.
Una scelta, quella delle dimissioni, ben ponderata e sempre più sicura di giorno in giorno anche alla luce del crescente malcontento popolare, del non voler rispettare e portare a compimento le scelte prese da parte di qualche assessore, del predicare in un modo ed agire nell’altro. Su tutti valgano gli ultimi episodi relativi alla “costruzione” del programma delle manifestazioni natalizie: pochi i gruppi interpellati direttamente, bypassata la Pro Loco (ente fino ad oggi riferimento delle iniziative in calendario e del volontariato della Valdidentro), organizzate iniziative frammentarie, non condivise e non articolate, creati confusione, amarezza e scontento proprio all’interno di una categoria, quella dei volontari, che anche i comuni limitrofi ci hanno sempre invidiato, che va assolutamente preservata e tutelata data la sua ampia rilevanza dal punto di vista sociale ma anche turistico ed economico. Ed invece si decide, tornando indietro rispetto a posizioni condivise, di fare “tabula rasa”, di organizzare da soli iniziative senza interpellare i gruppi e le realtà locali, di fare tutto ed il contrario di tutto.
Tanti i programmi elettorali a mio giudizio non rispettati, numerose le situazioni di imbarazzo rilevate negli ultimi mesi dal sottoscritto, le contraddittorietà, le idee frutto di mancata programmazione, di mancati obbiettivi, di mancati indirizzi generali da perseguire. Personalmente sono contrario ad una politica del “non fare” oppure dell’organizzare di giorno in giorno - a “seconda delle mode del momento” e del piede con il quale ci si è svegliati al mattino -, la politica turistica, imprenditoriale, culturale, sociale ed umana di un Comune, il più esteso della provincia di Sondrio, senza tenere in debita considerazione gli attori fino ad oggi ritenuti meritevoli di stima nei vari settori, le nuove proposte, la disponibilità di tanti volontari. In questi ultimi mesi, all’interno della giunta, ho sentito di tutto ed il contrario di tutto: manca una strategia politica, manca la forza di perseguire e portare a termine gli obbiettivi condivisi.
Con le mie dimissioni vorrei anche invitare il gruppo di maggioranza, come ho già fatto in più sedi negli ultimi mesi, a fare un esame di coscienza e poi a guardarsi attorno, a confrontarsi con tutte e quattro le frazioni (anche se è più difficile rispetto al parlare solo con se stessi), a provare a ricreare un clima di fiducia e di positività ad oggi davvero dimenticato. La Valdidentro è un’importante stazione turistica che ha bisogno dell’apporto di tutti: operatori, imprenditori, artigiani, albergatori, impiantisti ma anche dei gruppi di volontariato, dell’apporto dei nonni come di quello dei giovani genitori e dei bambini.
Un paese, per crescere, deve stare bene con se stesso ma soprattutto con gli altri e su tutti i fronti: dalle opere pubbliche all’informazione, alla cultura, agli aspetti sociali, il tutto sotto l’egida di quello slogan “Impegno e rinnovamento” (ovvero quello della campagna elettorale del maggio 2007 della lista guidata da Aldo Martinelli) che i più, ad oggi, sembrano avere dimenticato. Impegno, su tutti i fronti, per un rinnovamento vero che non significa distruggere tutto quanto è stato creato e concretizzato finora senza avere un’idea, per il puro gusto di “spaccare”. Auguro a tutti i miei elettori un buon Natale fiducioso del fatto che riescano a comprendere e probabilmente a condividere i perché della mia scelta.
Rimarrò tra le file del consiglio comunale per “vigilare”, in un certo qual modo, sulle scelte della maggioranza alla quale auguro una buona meditazione ricordando che alle volte fare un passo indietro è sinonimo di buon senso e di intelligenza rispetto al “picchiare la testa” contro un muro di cemento.
L’ex assessore, Raffaele Valgoi
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