Come pensate di muovervi in ambito di edilizia privata e nei confronti delle speculazioni edilizie da parte delle imprese? C'è qualcosa che possa impedire o limitare la continua costruzione di appartamenti da rivendere a turisti? Intendete assumere, se necessario, un atteggiamento rigido e determinato nei confronti dei pochi speculatori che lucrano sulla costruzione e vendita di seconde case?

Nella predisposizione del Piano Regolatore Generale, approvato in via definitiva nella primavera 2006, , e lo stesso principio verrà tenuto in considerazione per l’adozione del nuovo Piano di Governo del Territorio, l’Amministrazione ha valutato le legittime richieste presentate dai cittadini. Le aree edificabili sono state individuate, da parte del professionista incaricato, a seguito di queste richieste (più di 300 per il PRG).
Non è possibile, da parte dell’ufficio tecnico - edilizia privata rilasciare o meno permessi a costruire in base al richiedente. Rimane un unico elemento discrezionale che è quello dell’approvazione dei Piani di Lottizzazione da parte del Consiglio Comunale.
È altrettanto evidente che la prima attività speculativa è quella effettuata dal cittadino nella vendita del proprio terreno.

Ci rifacciamo all’idea già accennata di definizione di un “prodotto turistico” che vada a coinvolgere gli attori del territorio definendo una chiara strategia di lungo periodo. E’ chiaro a tutti che sia necessario trovare nuove risposte in termini di offerta turistica a quella della vendita di appartamenti; risposte in grado di assicurare sviluppo alla comunità e non soltanto ricchezza ad alcuni. Siamo tutti chiamati in causa in questo processo, decidendo come investire, a chi vendere, a chi comprare, con chi sviluppare rapporti di parternariato.
E’ bene distinguere le attività lecite da quelle illecite, per le quali specifiche doglianze, qualora rilevate, vanno presentate nelle sedi legali opportune.

L’amministrazione comunale deve agire attraverso gli strumenti che la legge mette a sua disposizione. Se si approva una pianificazione urbanistica che dà spazi per edificazioni su vasta scala, non è poi possibile impedire che gli operatori del settore si muovano come è nel loro legittimo diritto, costruendo e vendendo alloggi. La fase più delicata per prevenire la speculazione edilizia è quindi quella della programmazione. Lo studio del nuovo piano di gestione del territorio dovrà essere improntato su soluzioni che permettano di preservare il territorio e di supportare la prima casa.