L’uso del condizionale potrebbe è ottimistico, se non si interviene già da ora in modo serio certamente il problema della disponibilità d’acqua diventerà una realtà. Gli studi fatti sulla rete di distribuzione idrica italiana parlano di perdite medie del 40% durante il tragitto dalla sorgente al rubinetto. E’ indispensabile mettere mano ai nostri antichi e fatiscenti acquedotti e certamente, è un dovere civico, investire nell’educazione al risparmio delle risorse idriche ed energetiche. E il primo ad impegnarsi deve essere proprio il Comune che per primo non deve sprecare. Riguardo all’informazione ai cittadini è una questione basilare, irrinunciabile, anche a costo del disagio di sapere che ci sono situazioni fuori norma. Conoscere la realtà per quella che è permette di attivare i rimedi necessari quando ci sono problemi, che nel caso delle sorgenti, possono influire sulla salute dei cittadini. Il principio vale naturalmente per le captazioni di AEM, a questo riguardo l’atteggiamento dell’Amministrazione deve avere come stella polare l’interesse collettivo e non quello della s.p.a.