Benvenuto, Ospite
Nome utente: Password: Ricordami

ARGOMENTO: Svaso A Cancano

Svaso A Cancano 13/04/2011 21:34 #31250

  • klose
  • Avatar di klose
  • OFFLINE
  • Gold Boarder
  • Claudio Lanfranchi
  • Messaggi: 288
VALDIDENTRO
L'idillio è finito. Se fino all'altro giorno le opere di svaso totale della diga di Cancano di A2A in Valdidentro, iniziate circa un mese e mezzo fa, procedevano con l'accordo tra azienda e pescatori, ora la guerra è scoppiata. Si chiama guerra del limo che l'altra notte sembra abbia superato il metro di altezza in località Premadio, esattamente presso le opere di presa dei Burroni d'Adda. A segnalare la vicenda (ieri, sul posto sono intervenute le autorità competenti per i rilievi) Francis Bedognè, presidente dell'associazione pesca sportiva dell'Alta Valtellina ma anche coordinatore della tutela delle acque a livello provinciale. «Proprio domani sera (oggi per chi legge, ndr) ci sarà una riunione a livello provinciale per valutare lo stato di tutela delle acque, quella che ad oggi non è più garantita non solo in Alta Valle ma in tutta la provincia».
Ma, in sostanza, cosa è accaduto? «Fino a quattro giorni fa tutto il lavoro stava proseguendo secondo i criteri concordati, tutto era sotto controllo. Il 4 aprile - ha spiegato Bedognè - è scaduta l'autorizzazione regionale per l'operazione e, come associazione, abbiamo fatto un grande passo evidenziando che era necessaria una proroga per consentire all'azienda di sbloccare il tappo di limo creatosi a Cancano, intervento già fallito lo scorso anno. È stato un atto di responsabilità: abbiamo pensato di sacrificare il nostro territorio ma a beneficio della Provincia. Se l'operazione fosse riuscita il prossimo anno non si sarebbe più ripresentato il problema».
Quindi la proroga dell'autorizzazione da parte della Regione, fino al 17 aprile e, l'altro giorno, il tappo è finalmente scoppiato. «Fino a quel momento - ha rilevato Bedognè - anche i livelli erano giusti ma poi è sballato tutto. Basta guardare la zona di Premadio dei Burroni d'Adda per vedere il livello di altezza del limo, soprattutto durante la notte. Ora, per non aggravare la situazione, occorre bloccare l'autorizzazione: l'obiettivo è stato raggiunto e invece l'azienda fa finta di niente e ora approfitta della situazione per riversare nelle acque dei torrenti quanto più materiale possibile».
Di diverso avviso l'ingegnere Ferdinando Bondiolotti, di A2A, che segue passo passo le opere e anche ieri si trovava in quota per verificare i lavori in corso. «Al di là dell'aspetto esteriore dell'acqua, i parametri sono perfettamente all'interno dei valori autorizzati. Purtroppo non si può garantire anche l'acqua di colore cristallino ma stiamo rispettando i valori». «Fino all'altro giorno - ha tenuto a sottolineare l'ingegnere - eravamo nell'ordine di grandezza di 0,2-0,3 grammi/litro di solidi sospesi, ovvero una quantità quindici volte inferiore a quella autorizzata; poi siamo passati alla metà ma siamo sempre al di sotto del limite. Basta pochissimo, però, per far assumere all'acqua un colore torbido».
L'ingegnere ha puntato all'attenzione anche su di un altro fattore: «Lo scorso anno non eravamo riusciti a terminare l'intervento e quindi, stavolta, ci eravamo organizzati per tempo. Abbiamo iniziato i lavori un mese prima ma purtroppo la natura non ci ha aiutati. Nessuno avrebbe potuto ipotizzare temperature del genere, ben al di sopra dei 20 gradi, a inizio aprile; questo fatto ha rappresentato un ulteriore disagio». Ma Bondiolotti, rispondendo alle critiche che vengono mosse riguardo alla situazione riscontrata a Premadio, ha voluto sottolineare di aver agito con la massima trasparenza. «Preannuncio già ora - ha rilevato - che anche il prossimo anno andrà effettuato un ulteriore intervento. Lo dico ora per massima chiarezza».
Bedognè rimarca invece la gravità della situazione amplificata dal fatto che è stato aperto anche lo sbarramento di Le Prese in quanto non riusciva più a contenere il limo: «Così non si può pescare neanche nei torrenti sottostanti. Ma la Regione, che ha autorizzato l'intervento, ora dov'è? In più è stata aperta anche l'opera di presa ad Uzza, in Valfurva, si dice per diluire il limo ma è provato che, invece, si ottiene l'effetto contrario: aumenta la velocità e così finisce per intaccare tutta l'asta dell'Adda».

fonte La Provincia


Nessuna presa di posizione da parte del nostro comune?



Questa era ciò che si presentava a marzo 2009 in seguito a interventi fatti sulla diga... Non abbiamo imparato proprio niente... [-(
Da un uomo grande c'è qualcosa da imparare anche quando tace...
L\'Amministratore ha disattivato l\'accesso in scrittura al pubblico.
Moderatori: Rok
Tempo creazione pagina: 0.352 secondi

Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la navigazione. Utilizzando il sito si intende accettata la Cookie Policy