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ARGOMENTO: L'ultima Legione

L'ultima Legione 16/10/2007 11:33 #22074

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Cassandra ha scritto:
Ultimo mio libro letto, anzi riletto: L'ultima legione di V.M.Manfredi.
Anche in questo caso ho voluto riprenderlo perchè è in uscita il film e mi piace fare sempre un confronto con il libro.
Manfredi è molto bravo a mescolare realtà storica e fantasia, e a farci immergere nei mondi lontani nel tempo che descrive, e mi piace proprio perchè vi si intravvede la sua formazione di storico e studioso senza che questo faccia perdere la narrazione di freschezza e suspence.
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L'ultima Legione 16/10/2007 12:41 #22072

Ho visto il film e mi ha deluso parecchio........nonostante sia un genere che mi piace assai....(Filone STORICO-BATTAGLIERO......)

Troppo scontate le vicende narrate con i Goti che ridicolizzano troppo facilmente i Romani, almeno nella parte iniziale.....
Troppo forte, anche se mucho encantada, la cavallerizza spaccauomini, inviata dall'Impero d'Oriente.......e delosante la sua uscita dall'acqua, ancora vestita, quando maliziosamente mi sarei aspettato di scrutare almeno qualcosina.....
Romolo, nella vicenda, è tutto fuorchè un protagonista ma quasi un'osservatore impassibile che nulla può....e nulla fa per cambiare le cose, pur essendo solo un bimbo ma anche ultimo imperatore del'Impero Romano d'Occidente.........
Bella l'immagine del vallo d'Adriano anche se mi sembra troppo inverosimile che si sia conservato così bene, tipo muraglia cinese e lì la grafica ha lavorato molto.....(accetto smentite da chi lo ha visto di persona......)

Fuori luogo, secondo me, sopratutto la storia della spada e con quel finale che mi ha fatto strabuzzare gli occhi mentre vola nella valle e si va a conficcare in quella roccia......
Perchè ai registi piace così tanto rovinare il tutto cercando di unire lo storico antico con il cavalleresco fiabesco merovingio fregandosene dei popoli, dei periodi storici e dei protagonisti di storie che tra loro non c'azzeccano per niente ????????
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L'ultima Legione 16/10/2007 14:17 #22077

  • Harlan
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Ok... ho aperto un topic apposito sull'argomento...

Anch'io ho appena visto il film, e come ogni volta ho avuto la conferma che il libro è decisamente su un altro livello.

Quanto al giudizio, la mia impressione è che il film abbia davvero banalizzato un po' troppo il filone della storia: è vero che ci sono le esigenze di copione e di durata, ma non ci siamo proprio... non siamo ai livelli di Eragon, ma quasi...
In alcune scene mi sembra di cogliere l'intenzione del regista di fare un film comunque abbastanza leggero, con alcune scene fatte apposta per suscitare l'ilarità dello spettatore... tutto il contrario del libro, in cui si respirano le tensioni e gli stati d'animo cupi di chi si rende conto di assistere alla fine di un'era, di una civiltà;

Avendo letto il libro, mi sento di dover mitigare qualche tesi di Meudio...
Nell'epoca in cui è collocata la storia, non è che i romani fossero sto grande esercito... siamo alle soglie della dissoluzione dell'impero romano d'occidente (la deposizione di Romolo Augusto è proprio narrata nel film), e i barbari stanno per cominciare con Odoacre il periodo di dominio su quello che resta dell'impero. Chiaro quindi che la distruzione della cittadella raccontato all'inizio sia più che verosimile (anzi, la storia dice che Oreste fu ucciso nei pressi di Pavia).

Nel libro il protagonista NON è Romolo, ma Aurelio e il suo gruppo di legionari... e così è - più o meno - nel film.

Il vallo di Adriano venne abbandonato solo agli inizi del 400, perciò non mi sembra così inverosimile che fosse sufficientemente conservato all'epoca della narrazione...

Il personaggio di Mira è la trasposizione di Livia Prisca, e non capisco perchè si sia dovuti ricorrere ad una guerriera bizantina quando il libro la presenta come di cultura romana...
E poi... VOLTKIN!!! Se si ascolta il doppiaggio italiano, è questo il nome dato al temibile dominatore dell'isola britannica dell'epoca... Mentre sia il libro, sia il film in inglese riportano correttamente (anche secondo fonti storiche) il nome di Vortigern... mi chiedo: saranno piccolezze, ma perchè non ci si è fatto caso?

Quanto all'ultima affermazione di Meudio, ognuno ha le proprie opinioni su gusti e trovate degli autori (non dei registi)... riporto cmq qui un estratto di quanto scritto da Valerio Massimo Manfredi sulla scelta dell'evoluzione narrativa della storia...
VMM ha scritto:
La caduta dell’Impero romano è uno dei grandi temi della storia dell’Occidente, e, al tempo stesso, uno dei più misteriosi per la complessità del problema e per la scarsità delle fonti e delle testimonianze riguardanti l’epoca del suo definitivo tramonto. Inoltre questo evento, tradizionalmente considerato catastrofico, è, da un punto di vista storiografico, del tutto convenzionale. Nessuno infatti si accorse, in quell’anno 476 dopo Cristo, che il mondo romano era finito: niente era accaduto di più traumatico di quanto non accadesse ogni giorno da molti anni. Semplicemente Odoacre, il capo erulo che aveva deposto Romolo Augustolo, inviò le insegne imperiali a Costantinopoli asserendo che un solo imperatore era più che sufficiente per tutto l’Impero.
In questa storia, in gran parte frutto di fantasia, ho cercato di rendere quell’evento nella sua enorme valenza epocale ma anche di mettere in rilievo il sorgere di nuovi mondi, di nuove culture e di nuove civiltà dalle radici ancora vitali del mondo romano. L’esito “arturiano” della nostra storia va colto nel suo significato simbolico di vera e propria parabola, ma non solo: è un dato di fatto ormai riconosciuto dagli studiosi che gli eventi che diedero vita alla leggenda di Artù codificata nel Medioevo da Geoffrey di Monmouth si svolsero alla fine del V secolo in Britannia e videro fra i protagonisti il misterioso ed eroico Aureliano Ambrosio, solus Romanae gentis (“l’ultimo dei Romani”), vincitore della battaglia di Mount Badon contro i Sassoni e predecessore di Pendragon e di Artù. A livello popolare pensiamo a quei personaggi come a cavalieri medievali, in realtà essi furono molto più vicini al mondo romano. E risponde a verità la tradizione secondo cui i britanno-romani del V secolo invocarono più volte il soccorso dell’imperatore contro gli invasori dal Nord e dal Sud, ottenendo per due volte dal generale Aezio l’invio di Germano, figura misteriosa, a metà fra il santo e il guerriero. Altri personaggi,come il celta Myrdin, il Merlino della leggenda, sono invece tratti dal corpus epico del ciclo arturiano che ruota intorno alla mitica spada Excalibur, il cui nome è stato recentemente interpretato da insigni celtisti come una sorta di crasi delle parole latine ensis caliburnus, ossia la “spada calibica”, espressione che ci riconduce all’ambiente mediterraneo. Questa storia dunque si pone come un’ipotesi mitica e simbolica, ispirata a eventi storicamente riconoscibili che verso il crepuscolo del mondo antico avrebbero potuto sconfinare in quella zona d’ombra da cui trasse origine il mito arturiano.
Nella finzione narrativa, l’angolo visuale è quello di un gruppo di soldati romani lealisti, depositari delle tradizioni, che vedono i barbari come alieni feroci e devastatori, un tipo di atteggiamento effettivamente molto diffuso in quell’epoca. La durata effimera dei regni romano-barbarici fu causata proprio dal contrasto insanabile fra le popolazioni romanizzate e gli invasori. Oggi, più che di “invasioni” si preferisce parlare di Völkerwanderung, di migrazioni, ma il risultato non cambia, e in questi nostri giorni così turbolenti l’Occidente, che si crede in qualche modo immortale e indistruttibile (come l’Impero romano dei tempi migliori), dovrebbe meditare sul fatto che gli imperi prima o poi si dissolvono e che la ricchezza di una parte del mondo non può sopravvivere a dispetto della miseria delle altre popolazioni. Coloro che venivano chiamati “barbari” non volevano la distruzione dell’Impero, volevano farne parte e, anzi, molti di loro lo difesero a prezzo del sangue, ma è un dato di fatto che la provocarono precipitando il mondo in un lungo periodo di degrado e di caos.
Alcuni fra i personaggi del romanzo lasciano presupporre dal loro modo di esprimersi una residua sopravvivenza di sentimenti pagani storicamente non facilmente sostenibile alla fine del V secolo, ma forse non del tutto improbabile alla luce di alcuni segnali nelle fonti più tarde. Tali sentimenti si devono intendere nel loro significato di attaccamento alla tradizione e al mos maiorum, forse non del tutto estinto.
Per quanto riguarda il personaggio di Romolo, e l’età, controversa nelle fonti, in cui venne deposto, ho preferito la versione da Excerpta Valesiana, che lo definisce senz’altro un fanciullo: “Odoacar... deposuit Augustulum de regno, cuius infantiam misertus concessit ei sanguinem...” (Odoacre depose Augustolo dal regno ed avendo avuto compassione della sua tenera età gli risparmiò la vita...).
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L'ultima Legione 16/10/2007 18:52 #22085

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Gabro, concordo in pieno..anche io ho letto il libro e questa mescolanza di realtà e mito mi è piaciuta un casino..sempre ricordando che è tutto inventato..onore a VMM per aver saputo unire tutti gli elementi..complimenti!!!
...sui tentativi di oggi si basano le certezze di domani...
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L'ultima Legione 16/10/2007 20:37 #22093

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d'accordissimo con voi ragazzi... ho visto il film proprio l'altra sera, (e due sere prima avevo visto TROY .... ), quindi vi lascio immaginare la mia delusione quando mi sono ritrovata a guardare una trama alquanto scontata con un coinvolgimento bassissimo ....

trovo che il collegamento fianale con la spada di rè artù sia veramente forzatissimo e ha buttato giù di altri 50 punti la mia opinione sul regista... na na...
e poi la superficialità con cui viene sconfitto il cattivo... due colpi e via.. è già finito nelle fiamme! ma dai!

per chi non l'ha ancora visto non vi perdete nulla di ecclatante.. di tutti i film storici che ho visto penso che sia quello che ha deluso di più le mie aspettative....
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L'ultima Legione 16/10/2007 20:43 #22099

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La cosa che mi dispiace di più è che fa una pessima pubblicità al libro, che è a mio avviso uno dei romanzi più belli che ho letto... leggetelo comunque!!
Ah, ho letto da qualche parte che VMM sta per scegliere tra De Laurentiis, Scorsese e Oliver Stone a chi affidare la trasposizione cinematografica del suo SPLENDIDO Alexandròs.... speriamo sia qualcosa di meglio!!
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L'ultima Legione 16/10/2007 20:52 #22102

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Alexandròs.... speriamo sia qualcosa di meglio!!

Gabro qui qualcuno dice che il nome è una garanzia.... :mrgreen:
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L'ultima Legione 17/10/2007 11:40 #22112

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Bene, vorrà dire che non spenderò i soldi per andare a vederlo al cinema.
Riguardo ad Alexandros, purtroppo non sono per nulla ottimista che si faccia una buona trasposizione nel film. Rispetto a L'ultima Legione, che vede la vicenda svolgersi in pochi mesi, tutta una vita da raccontare sarà dura da riassumere, e sicuramente anche da questo libro sceglieranno le imprese più d'azione per avere qualche effetto speciale in più.
..su e giù nel tentativo di trovare un per sempre..
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