Complimenti a Reman per la precisa e puntuale esposizione in merito al nuovo “Centro Semogo” che è apparsa giorni fa su Facebook di cui mi permetto, per una maggiore diffusione, di fare un copia su questo Forum in calce a questo post.
Benissimo sono state esposte tutte le possibili soluzioni, variabili e lo stato dei fatti.
Mi permetto di fare due considerazioni sul destino della gestione bar e sala multifunzionale.
1. Gestione privata/comunitaria
Non abbandoniamo la possibilità di una gestione “privata” per un triplice motivo:
Primo, come scritto da Reman , è l’unica che permetterà di avere nel gestore privato “l’interesse a farli funzionare”, esempio lampante è vedere cosa è successo al Centro Fondo non appena è venuto a mancare l’apporto del privato passando la gestione, spero provvisoria, ad una cooperativa. Secondo, solo un gestore privato potrà garantire una continuità giornaliera e puntuale dell’apertura dei locali e quindi creare quel valore aggiunto per frequentare la zona. Terzo, la parrocchia ne avrà senza dubbio riscontri economici positivi molto maggiori.
2. Disinteresse alla gestione
“Non c’è stato l’interesse di un privato o altro attore economico.” Questa affermazione mi ha lasciato alquanto sconcertato, mi sarei aspettato, soprattutto dalle nuove leve, una corsa per la possibile gestione, vorrei pensare e sperare che la causa sia stata nella poca campagna di sensibilizzazione nella ricerca di un possibile interessato.
Pur apprezzando e stimando tutte le varie associazioni e gruppi che esistono a Semogo, non sono pienamente convinto che potrà funzionare e resistere nel tempo una gestione basata solo sul volontariato se nemmeno una persona privata (o altro attore economico) crede nel progetto, mi chiedo come mai in tutta Semogo non ci siano possibili imprenditori con i giusti “attributi” che abbiano voglia di “rischiare un poco del proprio” in una iniziativa che potrebbe anche dare delle belle soddisfazioni.
Ho paura nel pensare di vedere una gestione “assistenzialistica mascherata da volontariato”.
Propongo, nell’interesse di tutti e per una piena trasparenza, la convocazione di una (o più) assemblea pubblica, con la partecipazione dei rappresentanti di tutte le associazioni e gruppi di volontariato, per verificare e analizzare, sotto i molteplici punti di vista, le varie soluzioni e prospettive.
Ciao
PUBBLOCAZIONE DI REMAN SU FACEBOOK
Premessa
Dopo vent’anni dall’ “inizio dei lavori” di realizzazione dell’area sportiva nello spazio limitrofo al cimitero (campi di calcio e pallavolo, struttura dei servizi, sistemazione dell’area cimiteriale e percorsi, campo di bocce, sala multiuso e bar ) oggi Semogo ha finalmente uno spazio completo e attrezzato per le attività sportive, per le proposte culturali e intrattenimento oltreché per il tempo libero.
Le strutture ci sono , adesso serve un sistema di gestione efficiente in grado di far crescere le opportunità che un simile spazio è in grado di offrire alla comunità di Semogo e non solo.
Le condizioni attuali
L’area è interamente di proprietà della parrocchia . Sussistono già delle convenzioni tra quest’ultima e il comune oltreché con i gruppi che nell’area svolgono già attualmente le proprie attività e hanno sede: gli alpini (e protezione civile) , il gruppo sportivo e la “bocciofila”.
Nell’ultima stagione estiva la manutenzione (e gestione) dell’area è stata affidata alla cooperativa Valdidentro. Ora con il completamento della sala e la disponibilità di uno spazio bar occorre ridefinire nella sua complessità la gestione , l’organizzazione e le responsabilità nell’itera area del centro. A questo va aggiunto che la situazione della cooperativa Valdidentro è oggi “critica” , per cui per l’imminente stagione estiva non v’è una certezza di gestione in continuità di quanto fatto l’anno scorso.
Il “bar del centro”
E’ evidente come la presenza di un bar in un’area sportivo/ricreativa rappresenti un servizio aggiuntivo per le persone che già fruiscono dei servizi dell’area (calcio, pallavolo, feste , bocce, area verde, ecc.) , per i fruitori delle future attività della sala multifunzionale (teatri, spettacoli, assemblee, attività per anziani, corsi di ballo ecc) e anche per quelle persone che scelgono ancora di incontrarsi e confrontarsi faccia a faccia intorno ad un tavolo di un bar.
La soluzione di gestione “privata” del bar
La prima intenzione da parte della parrocchia è stata quella di ricercare un operatore privato interessato alla gestione del bar con eventualmente l’opportunità di conferire ad esso anche la gestione della sala multifunzionale. Tale soluzione avrebbe “sulla carta” rappresentato sicuramente un ottimo sistema di gestione per questi spazi in quanto un privato avrebbe avuto tutto l’interesse a “farli funzionare” per massimizzare il proprio profitto.
Il “paragone“ che viene da fare è con il centro sportivo di Isolaccia e l’area “Ski stadium” a Pedenosso. In entrambi questi spazi sono presenti ambienti: a Isolaccia vi è un ambiente che offre servizi bar/ristorante/pizzeria a gestione e proprietà privata (Blu Note) e a Pedenosso c’era un ambiente bar/gelateria sempre a gestione privata di proprietà comunale (Green Planet).
E’ complesso stabilire in che misura l’importante fruizione di queste due aree è legata alla presenza delle due attività. In un’analisi più ampia c’è da considerare che la posizione geografica “favorisce” Isolaccia in quanto durante le stagioni turistiche è indubbiamente superiore il numero di turisti e proprietari di appartamenti e la vicinanza ad una struttura sportiva importante come quella dello “Ski stadium” per il fondo “favorisce” Pedenosso. In quest’ultima situazione c’è da tener presente che la caratterizzazione a gelateria dell’ambiente ha sicuramente rappresentato un ulteriore elemento di attrazione e dimostra come l’interesse privato al mercato genera una maggior fruizione anche dell’intera area.
Non c’è stato l’interesse di un privato o altro attore economico.
La soluzione di gestione “comunitaria” dell’intera area
Se anche ci fosse stato un interesse di carattere privato per il bar del centro a Semogo si sarebbe delegata la gestione del bar e forse della sala ma sarebbe comunque rimasta in sospeso la questione di tutta l’area esterna.
Guardando in un ottica complessiva e generale le strutture presenti nell’area (campo di calcio, campo di pallavolo, campo di bocce, aree verdi attrezzate, spogliatoi, bar, sala multifunzionale) e esaminando le attività che potranno esservi organizzate , ci si rende conto della reale potenzialità dell’area.
Tali potenzialità potrebbero essere messe a frutto da una “gestione unica” dell’intera area , in grado di coordinare e programmare le attività durante tutto l’anno (tenendo conto della sala multifunzionale) , gestirne la tenuta e occuparsi dei regolamenti di utilizzazione e verificarne il rispetto.
Semogo ha già una grande dote in termini di associazioni. Supponendo che la quasi totalità delle attività e manifestazioni che si terranno saranno organizzate dai gruppi che già ci sono si potrebbe pensare ad un “consiglio del centro” composto da rappresentanti dei gruppi con la specifica funzione di gestione dell’area che si riunisca periodicamente per programmare le attività e verificare l’andamento della fruizione dell’area stessa.
La gestione del bar e della sala
Per quanto riguarda il bar e la sala è invece auspicabile la formazione di un nuovo gruppo di volontari in grado di gestire operativamente questi spazi. La struttura “bar” è chiaro che in un simile contesto deve essere intesa come struttura a servizio dell’area e non gli si dovrebbero quindi attribuire, quantomeno in una fase di avvio, ulteriori funzioni o ruoli. Sarà l’entusiasmo e la determinazione di queste persone a fare o non fare più di quanto richiesto in questa fase e cioè l’apertura e il servizio in funzione dell’area e delle attività che saranno organizzate.
Un rappresentante di questo gruppo potrebbe far parte del “consiglio del centro” alla pari degli altri rappresentanti delle associazioni.
Potrebbe essere interessante creare questo gruppo a “tempo determinato” dando un orizzonte temporale ben definito (3 o 5 anni ad esempio) così da mettere nelle condizioni questo gruppo di fare scelte “misurate” e prevedere gli impegni su un periodo definito già in partenza. Concluso questo periodo si potrebbe ridiscutere la gestione di bar e sala , considerando anche altre soluzioni, ad esempio la possibilità di passare ad un gestore privato qualora vi siano interessamenti.
In questa fase “di avvio” , come già ipotizzato dalla parrocchia, potrebbe essere interessante l’interazione con l’associazione “NOI” in grado di dare regolarità all’esercizio e preziosi suggerimenti nella gestione di bar e sala multifunzionale.
Attività e gestione dell’area
Il “centro” ha bisogno sia di essere “animato” che di essere “curato”.
L’organizzazione delle attività, sia nell’area esterna che nella sala multifunzionale, come detto in precedenza, potrebbero essere fatte a seconda delle circostanze, sia dalle singole associazioni che da una cooperazione di più gruppi. Sulla base dell’esperienza accumulata in questi anni i gruppi che più “animeranno” l’area nella parte esterna, saranno il gruppo sportivo, l’oratorio e la bocciofila. Questo però non esclude altre possibili organizzazioni specialmente in funzione della nuova sala multifunzionale che, speriamo, vedrà l’interesse anche di altri gruppi, sia di Semogo che fuori-paese.
Il sito internet potrebbe dare pubblicità alle attività proposte al centro (e non solo) avendo una certa regolarità delle informazioni garantita dalla periodicità di riunione del “consiglio del centro”.
La cura degli spazi e delle aree anch’essa dovrebbe essere svolta dalle associazioni in un ottica di responsabilizzazione visto che i gestori delle attività sarebbero i primi a dare il dovuto peso al corretto utilizzo di spazi e attrezzature. Le assegnazioni della “cura” dovrebbero essere fatte tenendo conto delle disponibilità e capacità dei vari gruppi senza però “scaricare” l’onere di questi aspetti solo a poche persone.
Regolamenti e convenzioni
La fruizione di tutte le strutture, specialmente quando utilizzate da più gruppi o persone, và regolamentata per dare la dovuta impronta di serietà e maturità di gestione. Queste regole dovrebbero essere fatte dal “consiglio del centro” e approvate in via definitiva dalla parrocchia in qualità di proprietaria dell’area.
Le convenzioni in essere con il comune o quelle tre le associazioni e la parrocchia dovrebbero anch’esse essere riviste in funzione di questo tipo di gestione.
Conclusione
Quella descritta non è certamente l’“unica soluzione” alla questione “centro Semogo” ma vuole essere una proposta alla parrocchia, alle associazioni / gruppi e a tutti i Semoghini che saranno i principali (e speriamo numerosi) utilizzatori delle strutture.
Reman Sosio