Ciao Fulvio e ciao a tutti.
Mi spiace leggere, da parte tua, quella che mi sembra una critica puntuale e a tutto spiano della realtà.
Hai "fatto fuori" il Scior Sindik, poi il Scior Dotor... adesso manca il Scior Prevost e poi siamo al completo!
Su alcune cose che dici è difficile dissentire. Siamo tutti consapevoli che la Valdidentro è una realtà limitata, ma non è detto che questo possa essere convertito a nostro favore.
Altri due aspetti, oltre quello dell’amministrazione, dovrebbero caratterizzare un paese come il nostro, perchè sono quelli che creano maggiormente “paese” offrendo serenità e tranquillità.
Secondo te, se capisco giusto, le qualità di un paese devono essere serenità e tranquillità, e si ottengono se "funzionano" alcune cariche (Sindaco, Dottore, ecc...) e se sono disponibili alcuni servizi, per così dire, "primari".
Ma ciò che mi chiedo è: è possibile che la vita (e il bel futuro) della nostra Valdidentro dipenda da tre persone, a fronte delle 4000 e più persone che la abitano? Non è forse meglio pensare che tutti noi abbiamo una grossa fetta di responsabilità nel processo che davanti agli occhi di tutti si sta compiendo?...
E poi, cerchiamo di focalizzare l'argomento: quali sono i servizi primari? Macellerie e negozi di scarpe, o luoghi dove la gente possa incontrarsi e scambiarsi delle idee?... Mi pare che la direzione intrapresa sia di cercare di migliorare e rendere "istituzionali" i "servizi al cittadino, al malato, al cristiano" tralasciando la parte più stupendamente umana, ignorando l'importanza del confronto anche se libero, anche se non finalizzato al "fare" ma al semplice stare insieme.
Come se tutto dovesse diventare una grande e funzionale industria. Ma non credo che questo sia un modello da imitare; non ritengo questo una prospettiva di sviluppo vincente.