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Alleghiamo qui il testo delle osservazioni al documento di piano, esposte il 10 febbraio nell'assemblea in vista della seconda conferenza di VAS che si terrà il 5 marzo
[align=right]Valdidentro, 10 febbraio 2012[/align] PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DI VALDIDENTRO OSSERVAZIONI AL DOCUMENTO DI PIANO 1. Premessa Prima di formulare alcune considerazioni specifiche in merito ai documenti che presentano il futuro Piano di Governo del Territorio di Valdidentro, ci permettiamo di rilevare quella che riteniamo una insufficiente strutturazione del processo partecipativo, specialmente nelle prime fasi di avvio del procedimento di redazione del piano (dicembre 2008), quando la popolazione avrebbe dovuto essere interpellata e coinvolta con formule più efficaci rispetto alle semplici assemblee pubbliche o agli inviti a presentare proposte o osservazioni, che difficilmente esulano dall’esclusivo interesse personale. Come è riportato nella relazione al documento di Piano oggetto di osservazioni “le scelte del Documento di piano, tanto più in una crisi economica come l’attuale, devono essere costruite prima di tutto sulle esigenze vere del territorio e della comunità.” (pag.5) Dall’avvio della procedura ricordiamo invece solo pochi incontri, peraltro promossi poco e in orari non certo in grado di favorire un accesso massiccio della popolazione. Sono mancate iniziative specifiche volte a raccogliere le impressioni dei cittadini come ad esempio sondaggi, questionari specifici o tavoli di lavoro con le diverse categorie (tecnici, artigiani, operatori ecc.) come invece avvenuto in maniera più efficace nei comuni limitrofi. Riteniamo che questa mancanza di coinvolgimento abbia determinato una conoscenza superficiale delle esigenze e delle aspettative reali dei cittadini e che quindi il risultato ottenuto rischi di non essere la risposta migliore alle esigenze effettive del territorio. Tale carenza di “informazioni reali” la rileviamo anche nelle linee di indirizzo esplicitate da parte dell’amministrazione, che a nostro avviso sono apparse sin dall’inizio vaghe e indefinite. Ci permettiamo di esprimere queste considerazioni dal momento che il documento di Piano, riprendendo quelle stesse linee di indirizzo, non fornisce risposte sufficientemente concrete circa le iniziative da porre in essere per raggiungere gli obiettivi esplicitati. 2. Obiettivi e criteri disattesi : Venendo alla lettura del DdP, abbiamo faticato a trovare due elementi che riteniamo fondamentali, ossia la vivibilità nel contesto comunale da parte dei cittadini e la modalità di erogazione dei servizi ad essi dedicati. Riteniamo che questi debbano essere gli obiettivi primari a cui guardare. La stesura del Pgt avrebbe dovuto rappresentare un’occasione per rilevare, analizzare e perseguire questi scopi, e non semplicemente per farlo di riflesso, in una maniera che appare quasi casuale, piuttosto che dettati da una precisa intenzione. Un altro obiettivo/criterio che secondo noi avrebbe dovuto trovare spazio è la ricerca dell’equità sociale nel processo di modifica del precedente Piano regolatore e delle relative capacità edificatorie. Indubbiamente il vecchio PRG, approvato dieci anni fa, prevedeva una possibilità edificatoria ben al di sopra di quelle che erano le reali esigenze/possibilità di cittadini e mercato. Ne è la riprova il fatto che gran parte di quelle aree edificabili siano ancora oggi coltivate a prato. Riteniamo però che anche un intervento come quello proposto nell’attuale piano sia un eccesso, perseguito senza un metodo di condivisione valido. L’art 8 comma 2 della legge regionale n°12 , a proposito del Documento di Piano, recita: “[il DdP] determina gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT; nella definizione di tali obiettivi il documento di piano tiene conto della riqualificazione del territorio, della minimizzazione del consumo del suolo in coerenza con l’utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, ambientali ed energetiche, della definizione dell’assetto viabilistico e della mobilità, nonché della possibilità di utilizzazione e miglioramento dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale, anche a livello sovracomunale”, Condividendo una linea volta a ridurre il consumo di territorio, riteniamo che si sarebbe dovuto strutturare un processo partecipativo avente come obiettivo quello di conoscere le reali intenzioni dei proprietari terrieri, spiegando loro le novità previste dal nuovo pgt in ordine alla sua validità che lo rende uno strumento a scadenza. Con un processo di coinvolgimento capillare dei cittadini sarebbe risultato più semplice far comprendere la portata di un intervento che ha comunque validità quinquennale, senza causare un forte malcontento tra coloro che hanno visto ridurre le proprie possibilità edificatorie senza che vi sia stato un confronto a monte di tale decisione. Auspichiamo che il futuro possa conoscere una positiva evoluzione di questo rapporto fiduciario tra cittadino e componente pubblica, di cui il Pgt può rappresentare un ottimo strumento per far avvicinare le due parti. 3. Proposte concrete : Crediamo che uno strumento come quello urbanistico debba saper guardare anche e soprattutto alle nuove generazioni. A tal proposito non abbiamo però trovato alcuna iniziativa specifica nei confronti dei giovani, che non vengono citati se non in modo marginale e sempre con riferimenti vaghi alle opportunità a loro dedicate. Ci permettiamo di seguito di fare alcune proposte, non esaustive, che ci sarebbe piaciuto trovare nel documento di Piano. Tali proposte non hanno la presunzione di essere le migliori o le uniche, ma rappresentano idee concrete su possibili iniziative che un’amministrazione ed un piano urbanistico potrebbero porre in essere per favorire questa categoria sociale. A) Prima Casa: anche nel nostro comune l’accesso alla prima casa da parte dei giovani risulta sempre più difficoltoso. I prezzi di mercato non risultano certamente accessibili e non tutti i giovani possono contare sul prezioso aiuto dei genitori. Favorire l’accesso alla prima casa dovrebbe quindi essere una priorità assoluta, soprattutto per una realtà come l’Alta Valtellina, che vede sempre più spesso una migrazione definitiva dei propri studenti universitari: terminato il percorso di studi, spesso essi non ritengono sufficientemente stimolante un ritorno nel comune di origine sia per le opportunità d’impiego, sia per il difficile accesso all’abitazione. Un esempio di incentivo potrebbe essere quindi l’abbattimento degli oneri di urbanizzazione e del contributo commisurato al costo di costruzione a fronte di un vincolo sull’invendibilità dell’immobile per un determinato numero di anni come previsto in alcuni comuni limitrofi. Crediamo che un comune “ricco” come quello di Valdidentro possa far fronte ad una minor entrata tributaria per favorire un’iniziativa come quella descritta. Seconde case: tra le linee di indirizzo del pgt si parla genericamente della volontà di limitare le nuove costruzioni la cui destinazione non sia la prima casa. Ci troviamo d’accordo con tale principio, ma anche in questo caso non abbiamo trovato alcuna iniziativa concreta che espliciti le modalità per il raggiungimento di tale obiettivo. A tal proposito esprimiamo una riflessione in tema di seconde case. A nostro avviso, è necessario fare una distinzione tra le “seconde case” i cui proprietari non sono cittadini residenti (che solo saltuariamente presidiano i loro stabili) e quelle appartenenti a cittadini residenti in Valdidentro. Nel primo caso riteniamo che questo patrimonio edilizio rappresenti un’importantissima occasione per i giovani, e non solo, che hanno la necessità della prima abitazione. Facendo riferimento a quanto illustrato nel punto precedente, crediamo che si possa incentivare il passaggio di queste seconde case (in alcuni casi acquistate decenni fa dai progenitori degli attuali proprietari, i quali dovendo ora intervenire con ristrutturazioni non sono più nella condizione di potersi permettere una seconda casa e preferiscono cederla) a nuclei familiari residenti che necessitano di una prima casa, attraverso l’erogazione di un contributo oppure favorendo l’accesso a mutui agevolati con bassi tassi di interesse. Anche in questo caso, il contributo potrebbe essere erogato a fronte di un vincolo pluridecennale di invendibilità dell’immobile. Nel secondo caso - le seconde case di proprietà dei residenti - si tratta di unità abitative che possono rappresentare un’opportunità per il comparto ricettivo del nostro comune se destinate all’affitto turistico. La scarsa dotazione di posti letto ufficiali e destinati al mercato turistico, potrebbe portare all’incentivazione di forme di ricettività extra-alberghiera, prevedendo anche in questo caso una riduzione dell’Ici/Imu laddove l’unità abitativa sia destinata ad un’affittanza turistica settimanale o comunque infra-stagionale. La stessa agevolazione potrebbe essere concessa in presenza di contratti di affitto annuali destinati ai residenti. Ci permettiamo di fare queste considerazioni dal momento che, come detto in precedenza, la situazione finanziaria del comune di Valdidentro consente di non dover per forza “fare cassa” su immobili con queste destinazioni; sarebbe, secondo noi, un intelligente sistema per stimolare sia il recupero di volumetrie esistenti da destinare alla ricettività turistica, o comunque all’affitto, che una forma di possibili investimenti nel settore edilizio con la prerogativa di vedere gli stabili rimanere di proprietà dei cittadini di Valdidentro, soluzione sicuramente più valida sul medio/lungo periodo rispetto alla vendita a non residenti (senza voler fare paragoni fuori luogo, si provi ad immaginare come sarebbe oggi un comune come quello di Livigno se, anziché mantenere la stragrande proprietà degli stabili nel corso degli anni, avesse privilegiato l’attività immobiliare a scopo di vendita). C) Lavoro e occupazione: il documento di scoping affronta chiaramente il problema delle seconde case e individua la necessità di porre un freno a questo fenomeno. Allo stesso tempo emerge che nel comune di Valdidentro il tasso di occupazione nelle imprese edilizie o direttamente connesse al settore è decisamente più alto rispetto ai comuni limitrofi. Si ritiene quindi necessario prevedere delle iniziative, a medio-lungo termine, che possano favorire una conversione della forza lavoro dal settore edilizio verso altri settori (turistico ricettivo, manutenzione del territorio, agricoltura, servizi …). In alternativa ad un continuo incremento delle nuove abitazioni (che in questo periodo di crisi non sembra essere comunque un mercato trainante) andrebbero stimolati gli interventi che prevedano un recupero del patrimonio esistente. Questi potrebbero concretizzarsi ad esempio con premi volumetrici, temporanee agevolazioni sull’Ici/Imu, sgravi degli oneri e dei contributi di costruzione o accesso a mutui agevolati; in questo modo, oltre a favorire un recupero degli stabili esistenti, si potrebbe dare respiro al settore edilizio in questo periodo difficile. Riteniamo inoltre fondamentale un’analisi comprensoriale circa le opportunità d’impiego specialmente per i giovani, che si trovano oggi a scegliere il proprio indirizzo di studio e quindi la loro professione di domani, visto che è anche sulla base di queste prospettive che sceglieranno se restare sul territorio oppure trasferirsi altrove. D) Territorio: nonostante l’intero progetto si chiami “piano di governo del territorio”, non abbiamo trovato alcuna iniziativa specifica che definisca le modalità di manutenzione del territorio che ci circonda. Riteniamo infatti che la sua preservazione sia fondamentale per due motivi: innanzitutto per consentire alle generazione attuali e a quelle future di poterne fruire come è stato per i nostri avi, e in secondo luogo perchè il nostro territorio rappresenta un elemento insostituibile nell’offerta turistica di Valdidentro. In questo caso il nostro consiglio è quello di prevedere degli incentivi per tutti i privati che svolgano delle attività volte a mantenere il territorio (es. incentivi per lo sfalcio, alla coltivazione, ai piccoli agricoltori, …). Allo stesso modo, ci piacerebbe venisse prestata un’attenzione particolare nei confronti dei giovani che, per pura passione, esercitano con impegno attività legate all’agricoltura e all’allevamento preservando in questo modo quell’enorme patrimonio fatto di cultura e tradizioni che con le nuove generazioni rischia di scomparire inesorabilmente. Sempre relativamente al territorio, è un ragionevole obiettivo (indicato nella Relazione al DdP) quello di prevedere l’interramento di quante più linee possibili di elettrodotti che attraversano il nostro comune, iniziando da quelle nei centri abitati. Queste, oltre a deturpare il paesaggio, generano una seria minaccia alla salute dei cittadini che risiedono nelle immediate vicinanze, senza probabilmente nemmeno essere consci del reale pericolo che “scorre” sopra le loro teste. Parlando di territorio ci preme sottolineare come la risorsa “Bosco” non sia neppure stata nominata. La situazione attuale che vede il patrimonio boschivo comunale interamente affidato al Consorzio Forestale Alta Valtellina ha probabilmente fatto escludere il capitolo “foreste” dal Pgt. Riteniamo invece fondamentale dare importanza a tale risorsa e agli sbocchi occupazionali che potrebbe rappresentare. Crediamo sia da prevedere una pianificazione dell’intera filiera del legno, dalla coltivazione al taglio, sia per l’utilizzo come materia da costruzione che come prodotto per il riscaldamento, ipotizzando piccole reti domestiche e centrali a servizio delle strutture pubbliche. Una situazione simile porterebbe un duplice risultato positivo: da un lato rappresenterebbe un’occasione di lavoro, dall’altra una modalità concreta per consentire quel mantenimento e quella pulizia del territorio che negli ultimi decenni sono andate praticamente ad annullarsi. A tal proposito, è persino ridicolo pensare che nel 2012 un Comune come il nostro debba annualmente spendere decine di migliaia di euro per l’acquisto di gasolio, quando la quasi totalità dei boschi comunali potrebbe fornire il combustibile per soddisfare il fabbisogno delle strutture comunali. Altra componente fondamentale del territorio è rappresentata dal patrimonio edilizio di valore storico. Non dobbiamo sottovalutare il valore educativo, culturale ed anche economico derivante dalla conservazione delle tracce della vita passata, dei modi di abitare, di lavori e colture, che purtroppo solo in isolate situazioni sono rimaste quasi intatte da secoli. Questi dovrebbero essere maggiormente valorizzati - ad esempio come un museo diffuso sul territorio - al fine di consentirne la fruizione sia da parte dei residenti che da parte della clientela turistica. A tal proposito si potrebbero acquistare dei fabbricati idonei, preferibilmente in posizioni strategiche, da poter restaurare mantenendo il carattere originale degli spazi e dei materiali. Questi potrebbero formare una “rete” museale da poter essere mantenuta accessibile in determinati periodi dell’anno, ai quali si potrebbe affiancare un lavoro di raccolta della preziosissima oggettistica storica ancora presente nelle case di pochi fortunati che potrebbero concedere in comodato d’uso questi oggetti rendendoli disponibili alla visione di residenti e turisti. E) Turismo: anche in questo caso leggiamo nelle linee guida che uno degli obiettivi del pgt è l’incentivazione delle strutture turistiche di tipo alberghiero senza che vi sia però alcuna iniziativa specifica. Il tema turistico andrebbe trattato in maniera dettagliata e appare difficile sintetizzare in poche righe le strategie che una località come Valdidentro dovrebbe porre in essere per incentivare la domanda turistica e quindi gli investimenti da parte degli operatori privati. Rileviamo però che le strutture alberghiere sono in una fase molto delicata, alle prese con la necessità di ristrutturare stabili costruiti decenni fa e con un passaggio generazionale non meno difficile. Anche in questo caso riteniamo che il comune abbia a disposizione gli strumenti per incentivare le nuove generazioni a raccogliere l’eredità dei propri genitori, subentrando nella gestione di attività avviate e garantendo quindi un’offerta ricettiva rinnovata. Tra questi strumenti ci permettiamo di suggerire due misure che potrebbero agevolare l’imprenditore alberghiero: da un lato l’abbattimento del contributo commisurato al costo di costruzione così da incentivare la ristrutturazione delle strutture con evidente miglioramento dell’offerta ricettiva, dall’altra concedendo un’Ici/Imu agevolata per le strutture di tipo ricettivo. 4. Conclusione La legge Regionale che istituisce il PGT indica a proposito del Documento di Piano che questo “definisce il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del comune”. Non ci è stato possibile riscontrare questo “quadro di sviluppo” nei documenti che abbiamo esaminato. La relazione allegata al DdP è piuttosto sintetica e paragonando il materiale da poter esaminare con quello fornito nei comuni vicini risulta evidente come non si sia potuto finora conoscere nel dettaglio : - i criteri per la determinazione degli obiettivi di sviluppo quantitativo, potendone solo accertare gli esiti nelle tavole di previsione e negli ambiti di trasformazione; - un quadro strategico definitivo “generale” con riportate le potenzialità insediative complessive dei vari ambiti che sono stati presentati singolarmente nella tavola 7 ma che mancano di una visione d’insieme inserita nel contesto più ampio di quanto già esistente. - le azioni concrete per il conseguimento dello sviluppo economico e sociale come ad esempio le infrastrutture e i possibili sviluppi della mobilità (oltre alla variante della SS301), i possibili sviluppi dell’ offerta turistica estiva ed invernale, le politiche per il sistema insediativo esistente, gli scenari di lungo periodo per migliorare la qualità della vita e dell’ambiente ecc.. - le Norme tecniche, solamente “intraviste” in maniera parziale attraverso alcuni elaborati ripresi dalla Valutazione Ambientale Strategica. Anche dai professionisti che hanno redatto la VAS, viene segnalata nel Rapporto Ambientale la “difficoltà riscontrata in fase di redazione dovuta essenzialmente al fatto che la Relazione del Documento di Piano e la versione definitiva delle Norme Tecniche di Attuazione non sono pervenute agli scriventi […] L’impossibilità di avere una versione definitiva anche di NTA e Relazione potrebbe aver portato ad alcuni errori od omissioni che non possono essere riconducibili alla volontà degli scriventi .. “ . Si legge sempre nel Rapporto Ambientale: “Infine non è stato possibile leggere chiaramente una descrizione delle strategie e azioni di piano (già delineate dall’amministrazione comunale nelle linee guida approvate dalla Giunta all’inizio del processo di formazione del piano). Anche questa situazione può aver portato ad alcune discrepanze tra quanto descritto nel presente elaborato (il Rapporto ambientale della VAS) e quanto riportato testualmente nella Relazione del DdP.” Appare evidente quindi che anche per i professionisti autori della VAS non è stato “facile” inquadrare una parte essenziale del Documento di Piano, quella legata alle strategie, e non ci sentiamo perciò gli unici ad aver la sensazione che non sia stata prestata la giusta attenzione, o dedicata sufficiente competenza, a questa che poteva essere un’occasione di coinvolgimento e di vera partecipazione all’attività amministrativa; che si è invece dimostrata l’espressione di qualche sporadica idea, tradotta in un Documento di Piano a nostro avviso deludente. Distinti saluti Sosio Mattia Reman Dessì Matteo Trabucchi Massimiliano Morcelli Veronica Sosio Valentino Rocca Daniele Baroni Gabriele |
Dessì Matteo, Trabucchi Massimiliano, Sosio Mattia Reman, Morcelli Veronica, Baroni Gabriele, Sosio Valentino, Rocca Daniele
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Ottima partecipazione ieri sera all'assemblea pubblica di presentazione del documento il piano nonostante questa non fosse stata secondo me pubblicizzata a sufficienza.
Sia dagli urbanisti che dal sindaco , alla nostra iniziale considerazione riguardante quello che abbiamo ritenuto un insufficiente processo di coinvolgimento della popolazione , è stato risposto pressapoco che 'se già nelle assemblee promosse non viene dimostrata sufficiente attenzione è inutile voler promuovere con altre formule il coinvolgimento'. Questa è invece secondo me la ragione per cui voler promuovere con altri metodi la partecipazione da parte dei cittadini ; con la partecipazione massiccia all'incontro di ieri sera hanno dimostrato infatti di essere disposti a spendere del loro tempo per il PGT , stá a chi gestisce la redazione trovare le formule per il coinvolgimento. Come è stato citato ,nel comune di Valfurva , ad esempio , con un questionario semplice da compilare , sono riusciti quantomeno ad avvicinare un numero maggiore di persone all'argomento e da questi singoli hanno potuto avere importanti informazioni di giudizio , di idea , di indirizzo per la redazione del documento. È stato detto che per Valdidentro è stata perseguita la pragmaticità e non si è voluto riempire il Documento di Piano di tutta una serie di elementi e informazioni che non trovano riconducibilitá diretta con uno strumento urbanistico per cui molte delle osservazioni riportate sopra non sono attinenti ... Dell'idea che mi sono personalmente fatto e dalla lettura degli articoli di legge mi sento di poter dire che questo non corrisponde al vero. Come già ripreso nelle osservazioni , la legge regionale che ha introdotto il PGT prevede che il DdP 'definisce il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del comune, anche sulla base delle proposte dei cittadini singoli o associati e tenuto conto degli atti di programmazione provinciale e regionale, eventualmente proponendo le modifiche o le integrazioni della programmazione provinciale e regionale che si ravvisino necessarie'.(Art 8 , comma 1 , lettera A). Mi pare difficile definire un 'quadro programmatorio per lo sviluppo economico e sociale' mantenendosi ai carismi della pragmaticità ... o meglio , sarebbe auspicabile ma con le poche idee e obbiettivi sul medio/lungo termine che sono sul tavolo è forse preferibile inserire nel documento qualche elemento in più che qualche elemento in meno , anche se questo può significare enunciare delle idee o concetti che possono non avere una solida fondatezza o appartenere più alla sfera politica che urbanistica. Sempre la legge , qualche Art. più avanti , prevede riferendosi al DdP : 'd) dimostra la compatibilità delle predette politiche di intervento e della mobilità con le risorse economiche attivabili dalla pubblica amministrazione, anche in relazione agli effetti indotti sul territorio contiguo;'. Ora , non vorrei avere la presunzione di essere un giurista in grado di interpretare le leggi ma da questo articolo quello che mi pare di capire è che nel Documento di Piano devono essere anche date delle indicazioni di carattere economico a riguardo delle politiche e azioni che si intendono prevedere. In questo si che si richiede di essere pragmatici !! Se poi fosse completamente vero quello che è stato detto da Cavicchini per cui dall'esperienza da lui maturata l'obbiettivo degli strumenti urbanistici è quello di definire 'qualche previsione e sperare di riuscire a realizzarla' allora mi viene da chiedermi che bisogno c'era di un nuovo strumento urbanistico visto che se quello dev'essere l'obbiettivo allora , per come era strutturato , il vecchio PRG era più che sufficiente. Sono invece parecchi gli elementi di novità introdotti con il PGT e ogni giorno mi sembra di scoprirne di nuovi e interessanti. Ma non devo essere io a recepire questo e 'trasmetterlo' agli altri ... Lo schema sopra che ho preso dalla relazione al DdP di Valfurva è secondo me molto chiaro e semplice nel far capire cos'è il DdP. È un 'contenitore' . Ieri sera è stato invece sostenuto il contrario. Questo contenitore DEVE essere riempito . I tre 'immissari' che sono preposti a farlo sono : - Gli obbiettivi . Ritengo poco corretto e riduttivo che possano essere unicamente definiti dalla componente politica del momento senza minimamente coinvolgere la comunità , potendone così dare più ampio respiro , sia in termini di vedute che di orizzonti temporali . - L'analisi del contesto . Ok il documento di scoping ma un 'coinvolgimento capillare' come osservato , dovrebbe far si che nel DdP vengano inserite le esigenze e le aspettative della popolazione e non solamente le risultanze di analisi di dati che possono essere interpretati a volte con molta soggettività . - La VAS. È chiaro che un 'quadro programmatorio per lo sviluppo economico e sociale' non può esimersi dalla componente ambientale e non essere monitorato secondo principi come quello della sostenibilitá sotto tutti i punti di vista . Una volta che abbiamo ottenuto questo 'bacino' di dati, idee e obbiettivi allora possiamo concretizzarli con gli strumenti concreti : Piano dei servizi , Piano delle regole , Piani Attuativi .... AZIONE AMMINISTRATIVA. E cosa c'è di più concreto che l'azione amministrativa ? Ora non vorrei prendere questo schema come oro colato ma dalla lettura della legge e con la MIA modesta interpretazione ritengo che lo schema sia veramente esplicativo al massimo. Ecco perché non riesco a capire se sono io a sbagliare nel voler riporre così tanta importanza in questo 'bacino' o se è qualcun'altro che deve rivedere un po' le sue convinzioni .... |
\\\"Il passato esiste solo nella nostra memoria, il futuro solo nei nostri progetti. Il presente è la nostra unica realtà \\\" Robert Pirsig
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Come valuta la sua personale FIDUCIA nei confronti dell'istituzione pubblica a livello comunale ?
[] Ottima [] Sufficiente [] Pessima Credo che una domanda del genere fatta in questo momento nel nostro comune potrebbe rivelare un'aspetto fondamentale che viene purtroppo spesso e volentieri relegato ai mesi che precedono le elezioni . Senza voler considerare che tra l'altro noi ci stiamo avvicinando a questo appuntamento e che quindi l'elemento 'fiducia' potrebbe anche interessare a qualcuno , vorrei porre l'attenzione sul tema poiché anche nelle fasi di redazione del PGT questa componente mi sembra condizionare gran parte delle reazioni da parte dei cittadini al mutare della destinazione urbanistica dei loro terreni. Il Comune decide , il cittadino subisce. È fin troppo evidente che la componente di 'interesse personale' prevale su quella di 'interesse collettivo' e come dare torto a chi si arrabbia e manifesta dissenso per quello che indubbiamente rappresenta un danno per sè stesso com'è il vedersi diminuire il valore del proprio terreno regolarmente acquisito. L' amministratore dovrebbe tutelare oltre all'interesse 'comune' anche i singoli interessi di tutti e la scelta, seppur condivisibile , di ridimensionare drasticamente le previsioni edificatorie nei prossimi 5 anni sicuramente vá a incrinare ulteriormente quella 'fiducia' già a livelli molto bassi. L'argomentazione da parte del 'pubblico' è che essendo questo uno strumento a tempo determinato , quello che viene deciso oggi sarà impugnabile tra cinque anni ... Ma chi si fida ? Chi ha speso 100.000 euro per acquistare un terreno per soddisfare le proprie esigenze o quelle dei propri figli e rischia di pagare un mutuo per diversi anni per avere un bel prato verde ? Chi ha avuto come parte di ereditá un terreno che almeno per cinque anni varrà come una canzone di carnevale ? Chi ha pagato l'ICI per dieci o più anni ? Ok. Non si fidano per niente ... Il 'pubblico' é solito , quando vuole delle 'garanzie' da parte dei cittadini, chiedere una fideiussione ... Perchè in un caso come questo il 'pubblico' non potrebbe fare lo stesso nei confronti di quei privati che vengono 'danneggiati' dalle nuove 'temporanee' previsioni di piano ? Rappresenterebbe secondo me l'intenzione da parte del pubblico di dare garanzie ai suoi cittadini ... Vorrei ribadire che se siamo in questa situazione il motivo va ricercato nelle decisioni prese nel 2003 , quando come ricordato da Bebe ieri sera , l'orizzonte temporale era di 30 anni circa , per cui le previsioni erano ben diverse da quelle che vanno ora previste per un orizzonte di cinque anni ... Mettiamo caso che in 15/20 anni , dopo 4 PGT e 4 processi di VAS , le aree di trasformazione torneranno a ricalcare quello che il vecchio PRG aveva previsto. Vorrebbe dire che gli urbanisti e gli amministratori di allora avevano già una visione corretta ... È ovvio che dovendo sottostare a legislazioni regionali e provinciali che come detto ieri sera andranno probabilmente a ridurre le potenzialità edificatorie e dovendo tener conto delle VAS che mano a mano dovranno dare approvazione ai PGT , il raggiungimento dell'edificazione prevista nel 2003 sarebbe il risultato di processi ben più ponderati di quanto lo sarebbe stato senza l'introduzione dei nuovi PGT. Una bella gatta da pelare ... Domanda ? Siamo/sono ancora in tempo per STRUTTURARE UN COINVOLGIMENTO MAGGIORE E 'SEMPLIFICATO' DELLA POPOLAZIONE almeno in vista degli altri due strumenti che si dovranno definire ? Per il piano delle regole mi auspicherei UNA SERIE di incontri con i tecnici in modo da concertare regole e definizione dettagliata delle interpretazioni da seguire per il rispetto delle regole stesse . A tal proposito invito tutti a dare un occhiata all'allegato A del documento di piano di Valfurva , dove sono indicati indici , parametri e definizioni chiari per l'interpretazione delle regole ; sarebbe anche auspicabile che i criteri siano unici per l'intero comprensorio ma stá alle intenzioni degli uffici tecnici di eventualmente confrontarsi su questo ... Per il Piano dei Servizi invece proporrei un massiccio coinvolgimento della popolazione poiché le decisioni da prendere in tema di trasporti , istruzione e servizi in genere riguardano VERAMENTE TUTTI da moooooolto vicino e dovendo essere pianificati per un orizzonte temporale di alcuni decenni ritengo sia d'obbligo questo coinvolgimento da strutturare non unicamente con la formula delle assemblee che come detto fino alla nausea non sono lo strumento più efficace , considerando che 8 cittadini su 10 non riescono , non per loro colpa , a comprendere a sufficienza i contenuti che vengono trattati in assemblea. Un'ultima osservazione. Per evitare che il PGT possa diventare la merce di scambio in vista delle tornate elettorali , sarebbe secondo me da approvare in consiglio comunale con la formula del più ampio consenso possibile un regolamento che definisca nel dettaglio i criteri e le modalità di raggiungimento della definizione degli indici e delle nuove aree edificabili da inserire nei nuovi piani e i margini d'azione concessi all'amministrazione alle prese con la formulazione dei nuovi PGT. Si potrebbe anche sottoporre tale regolamento ad un referendum popolare in modo da evitare che questo o quel amministratore faccia leva sull'argomento con lo scopo di raccogliere consensi ai soli fini elettorali. Chiedo scusa se rischio di monopolizzare questo spazio e vorrei invitare anche gli altri utenti ad esprimere le loro considerazioni o farle pervenire via mail ... Forza ! |
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Qualche precisazione per contestualizzare la richiesta di incontro pubblico e il relativo intervento mio e degli altri firmatari esposto durante l'assemblea di ieri sera.
La decisione di richiedere un incontro con la cittadinanza è nato a seguito della pubblicazione dei documenti relativi alla VAS e al Documento di Piano da parte del Comune. Nella lettura di tali documenti, ci siamo accorti della difficoltà a comprendere tutti i vari aspetti vista la complessità e anche la lunghezza (si tratta di centinaia di pagine). Ci siamo inoltre resi conto che poco veniva esplicitato in termini di strategie da portare avanti e in questo ci è stato di grossissimo aiuto il confronto con il lavoro relativo al Pgt redatto da parte del Comune di Valfurva; vi invito a consultarlo (più sotto carichiamo il documento di piano) per vedere la differente impostazione adottata da parte di amminsitrazione e tecnici incaricati. Ci siamo inoltre resi conto che la pubblicazione sul sito internet del Comune senza alcun altro tipo di pubblicità, escludeva di fatto la possibilità che molti cittadini poco avezzi all'utilizzo di internet potessero venire a conoscenza dello stato di avanzamento del nuovo piano urbanistico. Sono queste le motivazioni che ci hanno portato a formulare una richiesta di assemblea, per dare la possibilità ai nostri amministratori di spiegare lo stato di avanzamento, e per consentire a noi cittadini di comprendere meglio alcuni aspetti poco chiari. Contestualmente abbiamo ritenuto opportuno formulare un'osservazione che potesse esprimere il punto di vista dei giovani. Abbiamo infatti trovato poche iniziative specifiche per i giovani che a nostro avviso devono invece essere messi al centro di qualsiasi attività di programmazione futura. Abbiamo formulato una serie di proposte pratiche, costruttive, senza la presunzione di credere che siano le uniche possibili. Ci è stato risposto che molte di queste non sono pertinenti con il pgt: ci può stare, anche se l'esperienza del Comune di Valfurva ci fa credere che non sia esattamente così. Le proposte fatte possono comunque essere prese in considerazione a prescindere dal Pgt e a prescindere dal colore dell'organo politico. La nostra proposta è stata infatti resa pubblica proprio perchè chiunque si dovesse trovare nel ruolo di amministratore ne possa trarre spunto. Ci teniamo inoltre a sottolineare che l'intera proposta, così come le iniziative legate alle elezioni presentate in altra sezione di questo forum, rappresentano un modo nuovo di porsi nei confronti della "politica" e dei problemi collettivi. Non è necessario essere una "Lista Politica" per affrontare i problemi del Comune, anzi! E' dovere di ogni cittadino interessarsi alla vita amministrativa, agevolando i nostri politici nella loro azione, attraverso proposte concrete e soprattutto costruttive. Come detto da Reman, lasciamo ora spazio a commenti da parte di altri utenti, che potrebbero implementare la nostra osservazione dal momento che come detto non è assolutamente esaustiva. |
Gli dei hanno dato agli uomini due orecchie e una bocca per ascoltare il doppio e parlare la metà (Talete)
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decisamente riduttiva l'affermazione di Cavicchini ... se Pgt vuol dire solo due indici volumetrici quanto tempo stiamo perdendo ? ... non aggiungo altro, Reman hai dato sufficienti spunti a riguardo ...
mi ha demoralizzato il silenzio del sindaco e assessori .. la sensazione è quella siano state scaricate tutte le responsabilità ai tecnici, la vaghezza degli obbiettivi e l'assenza di dialogo con i cittadini e gli operatori, ha determinato un documento contestabile, che sarà per il suo iter oggetto in questi giorni di molteplici riflessioni e problematiche tardive. Il coinvolgimento di privati ed operatori era il presupposto, l'amministrazione se ne è lavata le mani ed ora supinamente pagheremo le conseguenze. Senza scelte politiche di indirizzo continueremo a vivacchiare, ma soprattutto di questi tempi di crisi come investire le risorse ? ... nuove case o ristrutturazioni/prime case ? autorimesse o parcheggi ? "tensostrutture" o servizi ? alloggi da affittare o alberghi ? ipermercati o negozi ? ........... serve dialogo, serve confronto .. |
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Al seguente link, sotto la voce Documento di Piano/Relazione generale, è possibile trovare il Documento di Piano relativo al Comune di Valfurva di cui si faceva accenno durante un precedente post.. E' un po' lunghino ma decisamente interessante..
Relazione Generale |
Gli dei hanno dato agli uomini due orecchie e una bocca per ascoltare il doppio e parlare la metà (Talete)
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Sono d'accordo con quello che dice Vale.
È compito dell'amministrazione dettare le linee secondo le quali stendere il progetto, definire nuove strategie... a ragion del vero, alcuni spunti positivi erano stati espressi dalle linee guida degli amministratori, all'inizio del processo di redazione del pgt. Unico problema, un metodo di coinvolgimento e di comunicazione che che si è inceppato alle origini. Vale poco avere delle idee che possono essere buone, ed anche innovative, se poi non ci si spende per farle conoscere al pubblico, contestualizzarle, giustificarle ed infine difenderle. La comunità dei cittadini ha bisogno di essere formata ed educata; le nuove idee, se "calate dall'alto", non saranno mai accettate perché mai saranno comprese. Nell'assemblea dell'altra sera mi sarebbe piaciuto vedere il sindaco difendere le linee del suo progetto. Mi sarebbe piaciuto sentire una domanda: "Ma voi, voi cittadini, pensate davvero che possiamo continuare a costruire a questi ritmi per altri 30 - 40 anni? Ne abbiamo bisogno?" Invece ho sentito solo una frase - "Per fortuna che io non sono di Valdidentro" - che ha sfiorato il ridicolo ed ha fatto ben capire, secondo me, la passione dei tecnici che stanno lavorando a questo progetto... Mi sono posto una domanda, dopo l'intervento di risposta al nostro intervento da parte di Cavicchini: ma se la nostra è solo "retorica del PGT"... se non è questo il posto giusto dove definire nuovi indirizzi di sviluppo "ad ampio raggio" e a lungo termine... dove sta la differenza tra il PGT ed un qualsiasi vecchio PRG? C'è una differenza? |
I processi storici sono creati e interrotti di continuo dall'iniziativa dell'uomo,in quanto agisce. Di conseguenza,non è per nulla superstizioso,anzi è realistico,aspettarsi dei "miracoli" in campo politico.--H.Arendt
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Nel frattempo si aggiunge un'altra possibilità, speriamo che venga sfruttata!
www.comune.valdidentro.so.it/_manage/upl...lboPretorio/1072.pdf |
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LR 12/2005 (PGT)
ART 13 Comma 3. "Prima dell’adozione degli atti di PGT il comune, tramite consultazioni, acquisisce entro trenta giorni il parere delle parti sociali ed economiche." Non è una possibilità Massi , è un obbligo per poter adottare il piano !! Curioso che nell'AVVISO l'amministrazione comunale RICORDI "che in fase di redazione del PGT sono state attivate DIVERSE FORME DI PARTECIPAZIONE AL PROCEDIMENTO organizzando DIBATTITI CON LE PARTI SOCIALI ED ECONOMICHE presenti ed operanti sul territorio del Comune di Valdidentro ed in particolare L'INCONTRO preliminare tenutosi il giorno 15.12.2010 e L'ASSEMBLEA PUBBLICA tenutasi il giorno 10.02.2012 durante la quale è stato presentato il DdP del PGT e la relativa VAS ... "Diverse forme di partecipazione al procedimanto" , "Dibattiti con le parti sociali" ... Mi sono perso qualcosa ?!?!?!?!?! Se questo è un tentativo (obbligatorio tra l'altro) per recuperare terreno sul settore "processo partecipativo" penso che convocare in fretta e furia (avviso del 16 febbraio - incontro fissato il 20 febbraio , scadenza delle osservazioni il 27 febbraio) un incontro con le "parti sociali" sia quantomeno "simpatico" per certi versi , non credete ? Comunque come ha scritto Massi speriamo che le "parti sociali" accolgano l'invito e riescano ad organizzarsi (se non l'hanno già fatto) per esprimere le dovute (e necessarie) osservazioni al Documento di Piano e sulla VAS. P.S. Non ho capito se l'incontro è pubblico o meno ... qualcuno lo ha capito ? |
\\\"Il passato esiste solo nella nostra memoria, il futuro solo nei nostri progetti. Il presente è la nostra unica realtà \\\" Robert Pirsig
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"Diverse forme di partecipazione al procedimanto" , "Dibattiti con le parti sociali" ... Mi sono perso qualcosa ?!?!?!?!?! Forse in un mondo parallelo .. una realta' alternativa ..... oppure c'e' stato qualche problema di comunicazione ..... oppure dormivamo, forse ....... sta di fatto che "quando al sol al monta .... l'asen al se impunta ....." quindi visto che SI DEVE!!! ora SI FA!!! Poco importa se in fretta e furia .. tanto l'argomento e' frivolo e di nessun interesse .... a chi vuoi che importi????? Speriamo che in futuro chi amministrera' dimostri piu' RISPETTO per la gente di Valdidentro. Faustino |
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Questa l'osservazione al documento di piano presentata da un gruppo di tecnici di Valdidentro ]
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DI VALDIDENTRO OSSERVAZIONI IN MERITO AL DOCUMENTO DI PIANO E VAS Premessa: Al fine di poter esprimere le più corrette valutazioni in merito al documento di piano, evidenziamo che molti di noi hanno partecipato all’incontro pubblico del 10-02-2012 senza ottenere adeguate e supportate motivazioni alle scelte effettuate nella stesura della VAS Prima di formulare quindi alcune considerazioni generali in merito alla pubblicazione degli elaborati di VAS che costituiscono parte essenziale e vincolante per il futuro PGT della Valdidentro, evidenziamo (come già emerso e riportato in altre osservazioni) una insufficiente strutturazione del processo partecipativo dei tecnici di Valdidentro nella stesura della VAS. Si evidenzia che i due precedenti incontri, sono stati promossi essenzialmente alla sola e pura spiegazione di due tematiche: il primo incontro per l’illustrazione delle linee guida fissate dall’Amministrazione (delibera n. 140 del 14-10-2010), il secondo incontro per l’illustrazione ed elenco degli elaborati che devono essere redatti al fine dell’approvazione del PGT e della cronologia attuativa o fasi di attuazione dello stesso. Per evitare fraintendimenti si evince che l’unico dato o indirizzo tecnico allora acquisito e per molti aspetti da noi tecnici condiviso, era l’intenzione di contenere le volumetrie. Non era stata data a suo tempo nessuna indicazione circa una possibile riduzione degli indici o la riduzione delle aree edificabili. OSSERVAZIONI: Riteniamo che pur consapevoli che la durata del PGT è fissata in un periodo temporale di 5 anni, reputiamo che una buona programmazione urbanistica debba guardare lontano, con obiettivi, linee e scelte urbanistiche a lungo termine in modo da non stravolgere di continuo la mappa urbanistica del Comune di Valdidentro. Un periodo di 5 anni e considerato molto breve per poter attuare quanto previsto dallo strumento urbanistico Fondamentalmente NON CONDIVIDIAMO IL PRESENTE DOCUMENTO DI VAS in quanto, se lasciato inalterato senza apportare notevoli modificazioni strutturali, comporterebbe la nascita di un PGT fonte di notevoli ed indubbi squilibri sociali. E’ essenziale che anche in virtù della crisi economica in atto, il cittadino possa avere una sicurezza sul valore dei propri beni (immobili o terreni che siano) al fine di programmare e valorizzarne al meglio le proprie risorse. Attualmente i piani finanziari effettuati dai cittadini per poter eseguire una costruzione (o comprare un terreno edificabile) sono di una durata ben più lunga e onerosa di qualche decennio fa. L’eliminazione di molte zone edificabili comporta un discriminazione all’interno dei nuclei famigliari a seguito di donazioni o divisioni avvenute; si evidenzia il fatto che l’attuale PRG è stato approvato alla fine dell’anno 2005 e che tale pianificazione urbanistica è in atto solamente da poco più di sette anni. In molti Comuni invece l’attuazione del PGT coincide con la revisione di PRG in atto da molti più anni (in molti casi dai 15 ai 20). Quale risposta tecnica si può giustificare o dare a un cittadino che solo nell’anno 2008 (ad esempio) è diventato a seguito di successione o compravendita, legittimo proprietario di un terreno edificabile? Sicuramente “non che aveva da molti anni il terreno a disposizione per costruire”. Altro fattore fortemente condizionante dell’attuale PRG: la presenza di molti piani di lottizzazione che ha impedito in molti casi, la realizzazione dell’edificio, spesso ad uso prima casa. E’ prassi consolidata che l’attuazione dei piani di lottizzazione (anche in virtù della normativa vigente) comporta tempi relativamente lunghi (mediamente due o tre anni senza contare il tempo propedeutico per variazioni di proprietà o quote di proprietà all’interno del PL stesso). Il mantenimento nella zonizzazione dei PL (ora Piani di trasformazione) non incide su un rapido e notevole sviluppo urbanistico ma ne mantiene le previsioni a lungo termine in modo che quando ci siano tutte le condizioni (volontà di costruire, potere economico nel farlo, individuazione e realizzazione delle aree standars secondo le esigenze della pubblica amministrazione) si dia luogo esecutivamente alla edificazione vera e propria. Quale risposta tecnica si può giustificare o dare a un cittadino che vuole costruire ma non ha a disposizione del terreno edificabile? Primo passo è che compri il terreno. Ma se questo è in un PL o futuro piano di trasformazione con quale sicurezza potrà effettuare tale sforzo economico se a distanza di pochissimo tempo potrebbe cambiarne la destinazione urbanistica? Le acquisizioni o passaggi di proprietà di terreno potranno avvenire solo ed esclusivamente se la zonizzazione urbanistica manterrà una certa costante senza grossissime variazioni. PROPOSTE PRATICHE AL FINE DI UN MIGLIORAMENTO DELLA VAS. Reputiamo di fondamentale importanza dare, con il nuovo PGT, un proseguo al vigente PRG, evitando quindi radicali stravolgimenti alla zonizzazione attualmente prevista, soprattutto per le aree a destinazione residenziale (diretta o piani attuativi), anche in funzione della sua relativa recente approvazione. In assenza di giustificate modificazioni o problematiche ben specificate, vuoi di carattere geologico, vuoi dettate dalle reali difficoltà realizzative legate alla morfologia del terreno, riteniamo opportuno confermare l’attuale destinazione residenziale a tutte le aree ora individuate come tali, rivedendo in difetto gli indici edificatori. A maggior ragione riteniamo doveroso confermare la destinazione di Piano attuativo a quelle aree per le quali è già stata esplicitata, da parte delle proprietà all’Amministrazione comunale l’intenzione di intraprendere l’iter procedurale per l’attuazione del piano stesso, dando per altro tal volta incarico a professionisti che si sono adoperati in tal senso, sviluppando una grossa mole di lavoro progettuale , individuando e recependo talune preliminari indicazioni da parte dell’Amministrazione stessa. (documentazione con i relativi protocolli depositati in Comune del PL di S. Carlo PC4, PL di Producena PLC10 e PL della Loa PLC24). Coerenti con le nostre indicazioni se ne propone invece una diminuzione dell’indice edificatorio Non è nemmeno ammissibile che alcune volumetrie abbiano avuto uno spostamento da destra a sinistra senza giustificato motivo (ad esempio in zona Producena si è ridotta la zonizzazione di un PL (dove cittadini hanno legittimamente acquistato del terreno per spostare poi parte della volumetria dalla parte opposta della strada con soppressione della precedente destinazione a parcheggio pubblico, ma tale situazione si evidenzia anche in località Pedenosso Alto e in tratti adiacenti alla statale 301 del Foscagno in località Piandelvino). Se sull’ubicazione della nuova area artigianale in zona Tres non si esprimono valutazioni, (saranno le parti economiche-artigiane-produttive ad esprimersi in tal senso), dal punto di vista puramente tecnico si evidenzia come un indice fondiario di 0.30mq/mq è veramente molto basso e questo inciderà notevolmente sui costi di acquisizione del terreno. Se lo sforzo economico non sarà sostenibile ci troveremo di fronte alla situazione che molte imprese artigiane ridurranno la forza lavoro o si trasferiranno in luoghi fuori Comune più accessibili economicamente. Particolare attenzione, dovrà essere assunta verso quelle imprese artigiane che nel recente passato hanno investito forti somme di denaro per l’acquisizione di terreni individuati come aree artigianali nella zonizzazione dell’attuale PRG ed ora, per varie motivazioni, non più presente nel prossimo PGT. Sull’ampliamento della zona artigianale in Piandelvino a sinistra dell’attuale strada di penetrazione, si evidenzia che tale zona va a diretto contatto con la parte residenziale esistente. Al fine di permetterne il concreto utilizzo da parte di piccoli artigiani si consiglia però di mantenere il più possibile una zona filtro a schermo dell’edificato esistente. Tale nostra indicazione dovrà essere accuratamente studiata e riportata nel piano delle regole. Si propone che al fine di soddisfare le più ampie esigenze (realizzative e di carattere paesaggistico) si propone uno studio condiviso con i proprietari dei terreni nonché con i tecnici del Comune di Valdidentro. Nello studio di Piano non si trovano politiche ed indirizzi urbanistici per favorire il trasferimento degli attuali insediamenti produttivi fuori dalle zona abitate. VIABILITA’ Si evidenzia che il tracciato di previsione della nuova statale ANAS passa esattamente in mezzo alla zona artigianale del Tres (da una parte quella già esistente e dall’altra quella in previsione). Il tracciato riportato è quello della variante proposta dalla CMAV che non prevedeva l’espandersi della zona artigianale in zona Tres. Sarebbe opportuno come oggi si tende a fare, che il nuovo tracciato passi completamente esterno e a monte dell’intera zona artigianale. Sarebbe un grave errore far passare il traffico della tratta Bormio-Livigno all’interno di tale area. Notevoli dubbi realizzativi ma soprattutto di forte impatto ambientale si nutrono sul tratto terminale del nuovo tracciato, a salire, una volta oltrepassato il torrente Viola, verso l’abitato di S.Carlo. Non è condivisibile le realizzazione di una strada a tornanti di grande impatto paesaggistico. Si propone (coscienti comunque dei costi di realizzazione) una soluzione a Tunnel elicoidale oggi molto in uso per superare notevoli dislivelli ma distanze ridotte (si riporta ad esempio la soluzione adottata a Kloster in Engadina o a Formazza). Solamente a titolo di informazione si evidenzia che nelle planimetria di Piano non è riportata la strada “Decauville” ZONE DI CARATTERE RICRETIVO E SPAZI PER LA COLETTIVITA’ Si propone di inserire come zona ricreativo-sportivo tutta la Piana di Ruscegn in Semogo: una volta terminata completamente la bonifica in atto si potrebbe utilizzare tale area come VPA, parcheggi pubblici o spazi esterni da adibire ad uso collettivo ed a servizio dell’attuale centro ricreativo nonché a servizio dell’attuale edificio “scuole elementari”, o di diverso utilizzo sociale che tale costruzione potrà diversamente assumere in epoche future. Si evidenzia che tale area (polmone verde e strutture di carattere collettivo) assume oggi un’importanza strategica per la frazione di Semogo. In relazione a quanto sopra evidenziato si propone di mantenere la tracciatura della strada che collega la località Vallaccia alla località Tauleir, vera arteria viabile per il raggiungimento della parte bassa dell’abitato di Semogo. Nelle attuali planimetrie non sono evidenziati gli Spazi per la collettività nel centro di Semogo a ridosso della Chiesa (stabili e terreni di proprietà della Parrocchia che potranno essere trasformati o utilizzati per servizi di carattere sociale o similare). Nella stesura dell’attuale PGT particolare attenzione dovrà essere condotta nell’individuazione del perimetro dei centri storici di ogni frazione o nucleo isolato: un’errata delimitazione di questi incide fortemente sul attuazione del recupero e manutenzione di questi. Nelle attuali planimetrie di Piano, non si concordano pienamente ne i perimetri ne le motivazioni sulla scelta dell’individuazione medesima dei nuclei storici. Si rammenta inoltre all’attuale Amministrazione che nel primo incontro, i tecnici redattori del PGT avevano assicurato il coinvolgimento dei tecnici locali (oltre alle valutazioni generali) per la stesura del “Piano delle Regole”, documento questo che a tutt’oggi non se ne conosce nessun contenuto. Coscienti, che il nostro lavoro professionale si svolge direttamente a contatto con i cittadini della Valdidentro e che in certi ambiti rappresentiamo l’anello di congiunzione fra cittadino e pubblica Amministrazione al fine di permettere l’attuazione esecutiva di quanto l’urbanistica individua, invitano l’Amministrazione a rivedere le scelte di VAS ad oggi elaborate. Valdidentro 22 Febbraio 2012 Arch. Martinelli Raffaele ………………………………………….. Ing. Franceschina Daniele ………………………………………. Ing. Morcelli Veronica ……………………………………………. Ing. Morcelli Sergio ……………………………………………….. Geom. Schivalocchi Romano …………………………………. Geom. Schivalocchi Ivano ……………………………………… Geom. Trabucchi Maurizio …………………………………….. Geom. Trabucchi Mirko …………………………………………. Geom. Sosio Vito ………………………………………………….. Geom. Bellotti Giuseppe ……………………………………….. Geom. Sosio Anselmo …………………………………………… Geom. Maiolani Marina ……………………………………….. Geom. Martinelli Giordano …………………………………… Geom. Bradanini Marco ………………………………………… Geom. Cristina Berbenni ………………………………………... Geom. Trabucchi Cinzia …………………….…………………… Geom. Pradella Giuseppe ……………………………………….. Geom. Sosio Valentino ……………………………………. Geom. Sosio Mattia Reman …………………………………… |
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