D'accordissimo Reman, è un sogno della propria vita condividela con qualcuno...... Ma se c'è non vuol dire che ti puoi fermare a quello e se non c'è non vuol dire che la sua ricerca è l'unica cosa che conta.....
Io aggiungerei che la persona "giusta" vicino ti completa nel senso che ti rende pienamente partecipe della tua vita, va a completare un mosaico che è la vita stessa....
Ne sono convinto di questo, perchè soprattutto al punto in cui sono attualmente lo sento sulla mia pelle. Faccio tante cose, qualcuna più importante qualcuna meno, con meno o più fatica ma mi sento in movimento; nello stesso tempo però avverto la mancanza di qualcosa, come se mi mancasse un pezzo ed è una persona accanto. Non per potermi fermare ma perche con lei riusciere ad andare ancora oltre e fare cose sempre più importanti....
Mi è uscito un pensiero un pò contorto....

Non è contorto ... è un'uteriore pensiero ... la mia era un'affermazione a seguito di quanto detto da Pise .. concordo con te che non ci si può sentire "arrivati" ma l'incontro (e il vivere poi) "accanto" all'altra/o è un nuovo punto di ripartenza per la propria vita ...

Volevo riprendere il discorso nel topic "numeri", ma poichè è stato bloccato, scrivo qui.
Parole profetiche, abbiamo anche in Valdidentro un candidato sindaco donna.
Scelta strategica? Porterà lì i voti delle donne?
Buona campagna elettorale a tutti.

Sarebbe bello che questo argomento non si esaurisse così presto,io immaginavo che la cruenta battaglia tra Depi e Rok,iniziata sul topic politica,innescasse una duscussione vivace sopratutto sul ruolo della donna,che rimane comunque,al di là di ogni possibile parità,l'unica tra i due sessi a poter concepire e partorire un figlio.Questo evento,sicuramente cambia moltissimo la vita delle persone,certamente anche dei padri,ma per ovvi motivi sopratutto qualla delle madri,credo sia una cosa fantastica da vivere,ma allo stesso tempo porta dei forti condizionamenti e a volte anche delle difficoltà di non poco conto per le neo mamme nella vita quotidiana.
Dopo questa premessa faccio il provocatore,cosa ne pensate delle donne che sacrificano il diritto dei figli di essere allevati e cresciuti dalle madri naturali in nome del lavoro,dell'autonomia,del successo,della carriera e così via?????
E cosa ne pensate di quei padri che vivono quantomeno con superficialità,se non con distacco,queste situazioni, accettando passivamente qualsiasi decisione delle compagne senza cercare,condividendone le difficoltà e offrendo un aiuto concreto,di
dare il proprio contributo alla crescita dei figli ????

Verrebbe voglia di dire: allora i figli cosa li fate a fare? Li fai nascere e poi non te ne curi?
Attenzione però a non confondere una donna che lavora con una donna in cerca di carriera e successo.
Una volta era normalissimo, la donna stava in casa, curava i figli e sovraintendeva alla direzione del focolare domestico. Il suo compito era quello.
Sono cambiati i tempi, la donna si è evoluta, ora può studiare e lavorare, e allora quando arriva un figlio che fare? Abbandonare il lavoro, per il quale magari hai combattuto per ottenere quel posto, hai sprecato anni e anni di studio per arrivare a quella laurea, hai trovato finalmente un lavoro che ti piace e resti incinta? Io quando rimasta incinta del mio primo figlio (e questi figli li ho cercati!) non ho abbandonato il mio lavoro, ho avuto la fortuna di avere un datore di lavoro intelligente, (ricordo ad esempio che a metà mattina facevo una pausa di mezz'ora per andare ad allattarlo), ma soprattutto mi appoggiavo tantissimo a mia madre che fortunatamente non abitava lontano. Ciò non vuol dire che ho trascurato mio figlio, anzi su di esso ho riversato ancora più amore. Quando sono rimasta incinta di Giuly ho deciso di abbandonare il lavoro, fintanto che non fosse stata grande abbastanza per l'asilo, fatto questo ho ripreso a lavorare. Per compiere una scelta così chiaramente bisogna coinvolgere prima di tutto il tuo compagno di vita, se trovi la persona che ti aiuta non solo moralmente ma concretamente nelle cose più banali (alzarsi di notte quando il piccolo piange, cambiarlo, portalo a spasso mentre faccio i lavori di casa..) Viene da chidere se vista così pensate che abbia trascurato i miei figli?
Secondo me è diverso quando una donna decide di dedicarsi alla carriera. Ciò comporta quasi sempre l'allontanamento da casa, e quando non puoi vedereli crescere...

D'accordissimo con Depi, per ora non posso raccontare tutte le tue esperienze di mamma e di donna al lavoro, ma credo che sia importante trovare un equilibrio tra le due cose ... io sto studiando all'università, sicuramente cercherò un lavoro e forse chi lo sa, di fare carriera da qualche parte ( ), ma certamente se avrò un figlio cercherò di crescerlo nel migliore dei modi e di certo non lo lascerò a qualche tata di qua o di la ... poi il mio bimbo come fa a sapere qual'è la tata e qual'è la mamma?
Per i mariti credo che anche se non possono allattarlo questo figlio, possono amarlo in mille altri modi!

Non credo che una donna che lavora non possa allevare i figli nella maniera migliore. Certo, decidere di andare a lavorare quando devi lasciare un frugoletto che magari quel giorno dirà la sua prima parola o muoverà i suoi primi passi ti senti male, ma l'amore si misura in altro modo.
Quando vedo Depi con i suoi figli, come è successo ieri, mi viene da pensare che vorrei avere con i miei figli quello stesso rapporto. Certo , giudico da fuori, per quello che posso vedere in qualche ora, ma indipendentemente dal fatto che una mamma lavori o sia 24 ore con i figli, l'importante è avere un canale di comunicazione. e non è così scontato che una casalinga ce l'abbia.