da
www.corriere.it
MILANO - L' allarme nel centro di Milano scatta intorno alle 18,30. C' è un' Audi A6 parcheggiata in sosta vietata, tra via Verri e via Montenapoleone. Ha i finestrini oscurati. E sul parabrezza una paletta del ministero dell' Interno. È una «zona sensibile», la macchina è sospetta. Arrivano le moto della polizia che pattugliano la zona, agenti in divisa e in borghese. Scattano tutte le verifiche, finché, una ventina di minuti dopo, spunta il proprietario dell' auto: il sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi. «Mi dispiace - si scusa - è stata solo una leggerezza». Tosi è sotto tutela, significa che ha la scorta, per quello nella sua auto c' è la paletta. Alla scena assistono decine di persone che passeggiano in centro. Il sindaco continua a scusarsi, poi al telefonino fa qualche chiamata sull' asse Milano-Verona-Roma. A quel punto la tensione si è già sciolta. Il centro di Milano è costantemente sotto controllo per il rischio terrorismo e rapine. Un contrassegno del Viminale (in questo caso prefettura di Verona) va controllato per accertarsi che sia vero. Per tutta la durata della discussione, l' uomo della scorta non si vede. E il sindaco si allontanerà poi da solo, al volante della sua auto. Un vigile aveva già scritto la multa,
ma dopo gli accertamenti Tosi è stato «perdonato».
Questo è un esempio di come NOI sappiamo usare certe piccole pieghe per i nostri interessi... e come Tosi, anche molte altre persone quotidianamente fanno così.
Bastano piccole conoscenze, rapidi agganci... et voilà, il gioco è fatto!!
Quanto alle percentuali riportate da Pule anga o tonga, possiamo anche fare un piccolo ragionamento... tu hai un domicilio, per cui nel caso di piccole condanne (inferiori a tre anni) sei lasciato tranquillamente a casa... per chi non ha un domicilio, la maggior parte dei giudici preferisce la detenzione in cella.... questo però non significa che i secondi siano più colpevoli dei primi... o no?
Per questo motivo non tiene molto l'equazione "ci sono tanti detenuti stranieri = gli stranieri delinquono più degli italiani". Semplicemente, tanti colpevoli italiani non sono in prigione (e tanti non sono nemmeno condannati).
Personalmente, considero il reato di evasione fiscale altrettanto grave a quello di furto, oltretutto commesso ai danni della collettività, e reiterato nel tempo.... vuoi sapere una cosa?
dal sito
www.rainews24.it
In Italia il 23% dei professionisti non emette la fattura sottraendo, ogni anno, all'erario oltre 3 miliardi di euro. E' questa la denuncia di Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it (Associazione Contribuenti Italiani) lanciata all'apertura del convegno 'La riforma del fisco in Italia', in corso a Napoli.
La classifica delle categorie professionali che non emette fattura vede al primo posto gli odontoiatri con il 34%, seguiti dai veterinari con il 33%, avvocati (31%), psicologi (30%), medici (28%), ragionieri e consulenti del lavoro (27%), architetti (25%).
Seguono poi i geometri con il 23%, i periti agrari con il 22%, i periti industriali con il 21%, geologi con il 18%, ingegneri con il 17%, i giornalisti con il 14%, i notai con l'11%, i commercialisti con il 10%, chimici con il 10% e biologi con l'8%.
Secondo lo studio condotto da Krls Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it
ogni anno i professionisti sottraggono all'erario oltre 3 miliardi di euro.
A livello territoriale, invece,
l'evasione è diffusa soprattutto al Nord Ovest (35% del totale nazionale), seguito dal Centro (27,5%), dal Nord Est (24,5%) e dal Sud (13%).
Per cui, forse non è il caso di indicare solo gli immigrati come colpevoli dei nostri disagi... parliamo di 3 miliardi di euro, (sottratti per il 59,5 % dal nord, sottolineo)...
Sicuramente gli immigrati quando entrano nel nostro paese devono essere consci del fatto che "chi sbaglia paga", ma solo se TUTTI pagano allo stesso modo...
Favorire lo sviluppo di un clima di sospetto e inneggiare alla "tolleranza zero" è solo l'anticamera a situazioni di conflitto peggiori (peraltro già osservate in alcune città, con persone UCCISE davanti ad un bar dopo una discussione), sia con gli immigrati che con le persone in qualunque maniera diverse da noi.
E il verificarsi di
battute come quelle sull'
abbronzatura di Obama, e notare come esse sono considerate "normali ed ironiche" da una parte della popolazione italiana, è un indice di tutto questo.