Ad ormai 3 mesi dalla messa in funzione dei nostri semafori e alla luce di quanto avvenuto in quel di Premadio nel corso delle vacanze natalizie appena trascorse, vorrei cominciare a tirare qualche piccola conclusione personale.
Voglio ricordare innanzitutto come tutto il travagliato iter che ha portato all’adozione di questo impianto sia stato approvato senza una vera concertazione preventiva con la popolazione. Si avviò a riguardo una raccolta di firme (più di 400 se ben ricordo) che portò la ridicola accusa rivolta agli ideatori ed estensori del volantino di aver agito nell’ombra come i carbonari di risorgimentale memoria. Finalmente a seguito di pressioni giunte da molti fronti (e forse per non dare l’impressione ai 400 firmatari di non considerarli per niente) viene indetta una assemblea pubblica a Premadio anche se non presentata come una risposta alla richiesta ridiscutere del semaforo, ma come una assemblea che verrà indetta in ogni frazione per rendere partecipi i cittadini di ciò che l’amministrazione sta facendo. L’assemblea ha luogo il 27 giugno (a proposito,credo che le altre frazioni stiano ancora aspettando…), tra i vari argomenti si parla anche del semaforo: ci mostrano un video che dovrebbe darci prova della necessita del semaforo (non commento il video perché sarebbe come sparare sulla croce rossa). Vengono poste molte obiezioni e a tutte si risponde che: “abbiamo pensato a tutto, la soluzione adottata sarà la migliore!”. Non ci viene mostrato il progetto dell’intervento, in pratica dove posizionare i semafori, e capiremo poi il perché. Finalmente a luglio hanno inizio i lavori, e contemporaneamente le trattative con gli abitanti della zona che volendo sapere dove i semafori verranno posizionati scoprono che un progetto definitivo ancora non c’è….
E’ necessario a questo punto tornare un poco indietro e fare una breve analisi del traffico nel tratto di strada in oggetto, innanzitutto è importante capire quanto sia disomogeneo sia nel corso delle stagioni,e sia soprattutto nel corso della giornata. Infatti, a fronte di un traffico abbastanza intenso nel periodo di Natale e nel periodo di ferragosto, si nota che per il resto dell’anno, il traffico si intensifica in particolari fasce orarie della giornata, al mattino, verso mezzogiorno e la sera, approssimativamente tra le 17 e le19. Per il resto….. per il resto di traffico ce né poco, o quasi nulla. A questo punto, prendendo la lettera dell’assessore alla viabilità indirizzata alla popolazione per motivare e giustificare le proprie scelte, leggiamo al punto n° 1 che:”Il tratto di strada in oggetto è a doppio senso di marcia ma di fatto risulta già ora un senso unico alternato poiché, da osservazioni attente, si nota che le auto in transito debbono mediamente fare due soste in un senso e nell’altro”. Sarebbe interessante sapere come si giunti a questa media, è chiaro che se i test sono stati fatti il giorno di ferragosto verso le 18, magari il risultato può corrispondere, diverso è se si considera l’intero arco dell’anno e della giornata (Parlo di giornata, non di notte perché sennò sarebbe troppo facile). E’ chiaro che volendo regolamentare una situazione che si presenta disomogenea, è necessario fare una media attendibile, non una media che tenda a dimostrare la propria teoria.
Il semaforo che viene definito, e vale la pena ricordarlo, intelligente, comincia il proprio lavoro ad ottobre e da allora allieta quotidianamente le nostre giornate. L’obiettivo principale dovrebbe essere quello di preservare la sicurezza dei pedoni anche se molti dei sostenitori di questo intervento lo vedono come un possibile deterrente per ridurre le macchine di passaggio tra Bormio e la Valdidentro. E qui viene il bello, l’intervento rende obbligatoria una sosta, ma rende anche più agevole il passaggio a coloro che, sia per scarse capacità alla guida e sia perché alla guida di mezzi più ingombranti (Camper e furgoni sotto 3,5 Ton) prima passavano dalla statale. Primo importante risultato raggiunto risulta essere l’aumento dei passaggi (Sempre nelle fasce orarie di maggior traffico) da Premadio, variante che infatti risulta migliore della lunga, trafficata di camion e pulman, piena di strettoie statale 301. Io resto convinto che questo andava evitato, ma così è stato è guai a lamentarsi! Statisticamente all’aumentare del traffico aumenta anche il rischi di incidenti, ma non perdiamoci in queste piccolezze. E’ meglio vedere cosa accade allo scattare del verde, poiché sicuri di trovare la strada libera, i nostri automobilisti si cimentano in una partenza tipo Gran Premio di Monza e un tornante che molto somiglia alla curva del tabaccaio di Montecarlo ; in questa maniera ci danno modo di poter apprezzare un piccolo Gran Premio di formula uno in versione valtellinese. Ma….. ci sono le strisce!! In versione doppia addirittura che assieme a delle simpatiche sagomine bianche riprese da chissà quale scena del crimine sono monito ai cattivi automobilisti a non invadere l’area riservata ai pedoni. Peccato però che ad oggi questa zona delimitata dalle strisce si trova in due differenti situazioni. Parte è infatti sgombra dalla neve perché le macchine (o almeno le più ingombranti) per poter fare il tornante devono invaderla per forza (pena una manovra in mezzo al tornante) e parte piena di cumuli di neve ghiacciata che impongono al povero pedone dopo aver dribblato una macchina intenta nel tornante ad uscire dall’area ad esso dedicata per invadere la carreggiata. A tale proposito risulta interessante il punto n° 2 della lettera ai cittadini di Premadio in cui si sostiene che le auto sono sempre più ingombranti e che la zona delimitata per i pedoni potrà diventare un marciapiede costringendo le auto stesse a fare manovra ad ogni passaggio al tornante, in pratica potremmo passare da una strada in cui si passava in doppio senso di marcia ad una in cui non si riesce a passare neanche in un senso, sarebbe un risultato…..importante!!! Al punto n° 3 (e scusate ma devo commentarli proprio tutti) leggiamo: “Si è tenuto conto anche della eventuale formazione di code, soprattutto nei periodi di maggiore affluenza. Oggi la nuova tecnologia delle reti semaforiche permette massima flessibilità nel loro utilizzo poiché gli impianti sono dotati di sensori che fanno defluire i veicoli in maniera regolamentata e ordinata impedendo così la formazione di lunghe code” in realtà il nostro semaforo “intelligente” è munito si di sensori ma che verificano la presenza di una macchina lungo la linea d’arresto del semaforo, ma che ce ne siano una o 50 per il semaforo è esattamente la stessa cosa, il semaforo rosso scatta dopo il tempo prestabilito, indipendentemente dal fatto che ci siano ancora macchine, in poche parole, è intelligente, ma deve studiare ancora…..E a dimostrazione di questo sta il fatto che le code si sono puntualmente formate.
Vediamo un ‘altro punto…..la neve!!! Sempre nella lettera leggiamo al punto n° 4:”Il semaforo obbligherebbe a procedere a bassa velocità con il dovuto senso della prudenza e , creando il senso unico alternato nella strettoia dovrebbe prevenire gli incidenti anziché complicare le cose” In realtà, “il dovuto senso della prudenza” spingeva molti (specialmente turisti) ad evitare di transitare per Premadio con le strade innevate ma ora visto che teoricamente il problema è risolto si avventurano lunga la nostra. Prima però si procedeva a bassa velocità perché c’era il rischio che arrivasse qualcuno in senso opposto, in pratica ora allo scattare del verde (e parlo di chi va verso Valdidentro) si parte con una bella rincorsa perché non si è sicuri di terminare la salita che puntualmente non si termina fermandosi a e metà…. E a quel punto? In teoria non ci sono problemi, in pratica scatta il verde dall’altra parte,le macchine scendono e ne trovano una ferma in mezzo strada, nel giro di poco il semaforo che teoricamente è un toccasana si rivela in pratica inutile e per certi versi dannoso. Infatti è il buon senso, di questi tempi mai così raro, che ci ricorda che un semaforo che blocca le macchine in discesa è pericoloso. Discorso particolare merita il semaforo che scende da via crocetta, innanzitutto è da apprezzare che malgrado la strada sia stata allargata(con l’abbattimento della casa sottostante) si è pensato di posizionare il semaforo a 70 cm dal muro della casa che sta a monte, in questo modo se una macchina è ferma al semaforo ed un’altra vuole salire per via crocetta arrivando da Premadio o da Bormio, non ci passano!! Costringendo gli automobilisti a pericolose manovre. A capodanno poi è stato raggiunto l’apice (Se non riuscite a capire come è posizionato il semaforo, fermatevi la prima volta che passate da Premadio, ne vale la pena!!), un semaforo rosso, al termine di una ripida salita di 50 mt coperta di neve… beh, se non c’è nessuno fermo al semaforo forse ve la cavate passando con il rosso (Fino a che non metteranno le telecamere s’intende), ma…..se qualcuno è li fermo….cominciate a provarle tutte, e in genere tutti i tentativi si concludono con il carrozziere. A capodanno, per un caso non si è fatto male nessuno, ma visto che il problema si propone ad ogni nevicata, è ovvio che è solo questione di tempo. Certo finchè va bene potremo accendere un cero…. sotto il semaforo.
Capisco che siate stufi di sentire le lamentele di questi peneglia che la mettono giù tanto dura per questi benedetti semafori, ma è anche vero che i disagi ci sono (e chi si fa il semaforo ogni volta che esce di casa stando magari fermo 4 minuti a guardare una strada quasi deserta lo sa sicuramente meglio di altri), e soprattutto ad oggi non si riescono ad apprezzare i benefici.
Qualcuno ha sostenuto che sia da elogiare il fatto che perlomeno è stata tentata una soluzione, non sono d’accordo, la verità e che si è imposta una soluzione, che ad oggi non ha portato i risultati sperati come avevano previsto ahimé in tanti, e questo è un po’ diverso. Così come coloro che hanno suggerito di prender per buono questo intervento perché per il resto hanno fatto ben poco… eh no, non ha senso, non abbiamo a che fare con bambini che vanno incoraggiati con un a pacca sulla spalla anche se non hanno raggiunto la sufficienza. Se la soluzione non è efficace bisogna avere il coraggio di ammetterlo e la forza di trovarne altre (non le telecamere è ovvio!!!), inoltre se gli omini bianchi fossero scoperti dalla pesante coltre di neve che li copre, sarei pronto a credere un po’ di più che nella sicurezza dei pedoni ci si crede).