"Sembra che guidi il tram, che sia padrone del mezzo, in realtà è uno che semplicemente frena e accelera. C'è il binario. Lui al massimo decide la velocità, ma neanche tanto, perchè persino le fermate sono prestabilige e devono rispettare un orario. E così capita anche a noi: liceo, università, lavoro, matrimonio, figli, capolinea! Finisce che decidiamo solo quanto tempo metterci. Tutta la straordinarietà dalle vita ridotta a due funzioni: accelerare o frenare. Punto. Abbiamo l'illusione di guidare la nostra vita."
"Voglio prendere in mano i fili della mia vita. Non voglio più essere l'autista del tram. Voglio scendere, capire ciò che voglio realmente, qual è la mia cosa."
"Per questo motivo per me "cambiamento" era una brutta parola. Significava stare male. Ed è sato molto difficile liberarsi da questa paura che mi ha paralizzato per molti anni. Non cercavo cambiamenti, ma stabilità. Le mie decisioni erano totalmente condizionate da questa paura, e chi è spinto dalla paura non fa mai scelte che esprimono i propri sentimenti, ma che lo fanno sentire semplicemente meno spaventato e più tranquillo. Volevo sempre tente tutto sotto controllo. [...] Quindi, a causa di questa paura, subivo una vita che non era la mia. Non stavo vivendo il mio destino... Ne vivevo uno che mi aveva praticamente investito. Io me l'ero cucito addosso come un abito e pian piano mi ero convinto che fosse il mio. Anche se a volte mi accorgevo che in certi punti stringeva un po'. Ma ci si abitua a tutto."
"Io, che ero la persona più in gabbia del mondo, volevo andare in giro a liberare la gente."
"Mi sentivo già innamorato, ma di innamorarsi sono capaci tutti. Amare una persona è un'altra cosa. Quello l'ho dovuto imparare."
"Respiro, respiro, respiro, ma il petto non si riempie mai. Ci deve essere un buco, una perdita, uno strappo."
"Forse la cosa che mi dava più fastidio era la consapevolezza di non essere mai sceso da qual tram. Finchè parli con gente che è rimasta come te sul tram finisci per dimenticartela. Diventa normale. Così, in fondo, è come vivono tutti, sempre rinunciando a qualcosa."
"Quando l'ho incontrata era una persona felice. Sophie non è felice perchè sta con me. è felice a prescindere da me. Sophie ama la vita. Non ci si può fare niente, le persone che amano si finisce sempre per amarle. è una legge ella natura."
"Forse il destino va anche sfidato con una scelta folle, con un sentimento d'amore, con un atto di coraggio o semplicenmemte con un gesto poetico."
"Sophie dice che la bellezza non è altro che la promessa che ognuno di noi ha di diventare sè stesso."
"Per me Dio è il destino che ci attende. Credo nel mistero della vita e sicuramente non credo in un Dio che passa la sua giornata a a giudicarmi. Io non cerco di immaginare come è Dio, ma cerco di vederlo in ogni cosa. Dio per me non è sicuramente un alibi per ignorare la responsabilità del mio destino e della mia vita."
"...non sono in grado di capire qual è la scelta giusta per vivere il mio destino. Io non so esattamente cosa è giusto per me, sono più brava a vedere cosa è giusto per gli altri."
"Dopo un po' che corri ti accorgi di aver staccato il gruppo. Ti giri e ti scopri sola. Loro sono indietro, tutti insieme che ridono, e tu sei sola con te stessa. Siccome non riesci a reggere questa solitudine, rallenti finchè il gruppo ti raggiunge e, negando il tuo talento, fingi di essere come loro. Rimani nel gruppo. Ma tu non sei così, non sei come loro. Infatti anche lì in mezzo ti senti comunque sola."
- Fabio Volo - Un posto nel mondo