Oggi, come potete notare, non ho molto da fare e ne approfitto per scrivere sul forum. Sono ancora a scuola e sto aspettando per assistere a un concerto in onore di studenti argentini che sono qui da noi, per uno scambio. E così ho letto un po' i giornali e ho deciso di omaggiarvi del pensiero odierno di Gianfranco Ravasi (non sono certa ma credo che sia monsignore) che tiene una rubrica sul giornale Avvenire, dal titolo Il mattutino (che vi consiglio caldamente di consultare di tanto in tanto). Buona lettura a todos
MERAVIGLIARSI
Meravigliarsi di tutto è il primo passo della ragione verso la scoperta. Usando questo motto come una sorta di emblema per la sua ricerca il celebre scienziato francese Louis Pasteur (1822-1895) riuscì a gettare le basi della moderna microbiologia e immunologia. Così è avvenuto anche per tanti altri studiosi che hanno conservato, accanto al rigore della loro razionalità, anche la freschezza della loro capacità di stupirsi di fronte alle sorprese dell'essere e dell'esistenza. È, questa, una dote che è necessaria anche per la fede e per l'amore. Credere è entrare in un orizzonte ove la ragione è necessaria ma non sufficiente. Devi capire ma al tempo stesso scoprire percorsi inattesi che ti conducono verso mete mai scontate e sempre aperte a nuovi territori dello spirito. Similmente quando si ama, non si può ridurre tutto a un programma o a un calcolo. C'è sempre l'imprevisto, anche amaro e lacerante, ma c'è pure la sorpresa piena di luce, di gioia, di bellezza. La nostra vita acquista un sapore diverso quando si diventa capaci di rimanere affascinati davanti alla bellezza, di sostare a contemplare un paesaggio, di stare in ascolto di una musica. Ho avuto occasione in passato di citare una frase dello scrittore inglese Chesterton: «Il mondo perirà non per mancanza di meraviglie, ma per mancanza di meraviglia». La brutalità del capo chino soltanto su interessi immediati, sulle banalità o sulle cose da possedere spegne non solo la poesia ma la stessa vita dell'anima.